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Idromele. Laddove chi beve poesia si fa poeta
Passaggi tra poesia musica performances
Comunicato stampa
Segnala l'evento
rassegna
IDROMELE
laddove chi beve poesia si fa poeta
quarto evento
Villa Excelsa, Sannicola
22 maggio ore 20
“Per tanta vita che ho nel sangue”
La poesia di Antonia Pozzi e le Carte inquiete di Luigi Scorrano.
Introduce Maddalena Castegnaro
La lettera immaginaria di Ambra Biscuso
AmbientiVisualiSEnsibili- Interno n#5 - ovvero delle parole suicide di Mirko Gabellone (in allegato la descrizione e alcuni fotogrammi dell'ambiente sensibile)
- quinto evento -
(IMPORTANTISSIMO)
Sono aperte le iscrizioni agli interventi per la serata finale del 31 maggio 2009 presso Palazzo Grassi Aradeo
Domenica 31 maggio, Fondo Archivio Drosos-Palazzo Grassi, Via della Costituzione n. 29 - ARADEO
Si conclude ad Aradeo, Fondo Archivio DROSOS, domenica 31 maggio, ore 20, con Ispir’Azioninedite, passaggi tra poesia musica performances, la Rassegna IDROMELE, laddove chi beve poesia si fa poeta, organizzata da VerbaManent-Presìdio del Libro con il patrocinio del Comune di Aradeo, in collaborazione con la Bilioteca Comunale e l’Associazione NuovaCompagniaTeatrale di Aradeo.
La serata si propone come un raduno di poeti e poete che offriranno liberamente all’ascolto del pubblico il dono delle loro poesie inedite e manoscritte , poi raccolte in un grande libro fabbricato dall’Associazione VerbaManent e conservate nel Fondo Archivio del Libro d’Artista Drosos (Aradeo). Il testo manoscritto e autografato non dovrà superare le dimensioni di un foglio, formato A4.
Chi vuole partecipare al poetico incontro, dovrà dare la sua adesione telefonica o via mail entro giovedì 25 maggio 2009.
Contatti: Maddalena Castegnaro : 0833 232261 – aneliramc@yahoo.it - liberacompagnia@alice.it - 3286179241 mirko ore serali
Interno N#5 - ovvero delle parole suicide
Ambienti VisualiSensibili
di Mirko Gabellone
Un interno poetico intimo ed essenziale dalle parole purificanti e liberatorie, fatto di gesti nudi e crudi, soggettivi e oggettivanti.
Un interno uomo o/e donna in cui accanto alla purificazione della parola si trascina dentro l'angoscia di un conflitto sempre pi profondo tra essere e apparire, tra i condizionamenti dell'anima e i condizionamenti sociali che diventerà alla fine insostenibile…
“…perché la poesia
ha questo compito
sublime di prendere
tutto il dolore che ci
spumeggia e ci rimbalza nell'anima e
di placarlo, di
trasfigurarlo nella suprema calma dell'arte, così come
sfociano i fiumi
nella celeste vastità del mare…”
Antonia Pozzi
Un Dandy apparentemente al “giusto posto” al “giusto momento”, ma intimamente fragile e indifeso, insicuro e insoddisfatto.
Alle sue spalle un'ombra, quasi come l'uomo nero, che declama quello che è il giusto, un uomo stato, un uomo chiesa, un uomo padre intollerante della “natura” umana.
“Fa parte di questa disperazione mortale anche la crudele oppressione che si esercita sulle nostre giovinezze sfiorite”.
Antonia Pozzi
Un Dandy precario ma anche omosessuale, con una valigetta, una lampada di Aladino, una borsa di Mary Poppins, con il suo interno di piacere infimo per la sua vita. Cocaina e poesia, gesti uniti nella direzione dissacratoria di un rito panico e rasserenante dei loro dolori esistenziali-sociali interni.
“Da ragazzo non facevo
che leggere. Quello che
leggevo diventava per
me una seconda natura
cominciai a leggere
perché la vita mi
diceva di no. La lettura
invece aveva la bontà di dire si alle mie
inclinazioni e al mio carattere”.
Robert Walser
Some one has died
Long time ago
Some one who tried
But didn't know.
Qualcuno è morto
Tanto tempo fa
Qualcuno che tentò
Ma non seppe farlo.
Cesare Pavese
Essere inquieti implica molto spesso un approccio alla vita, nonché i vari i modus vivendi, creativo, profondo e subliminale…le parole inquiete non nascono per rassicurarci e condurci allo stato della quiescenza, ma all'opposto inducono ad una sorta di lavoro di concetto, creando interrogativi, creando fastidi, ci mettono in definitiva di fronte a situazioni oggettive, e a volte ovvie, con l'intenzione di farci meditare soggettivamente…
Qui di fronte lo spettatore si trova alcuni inquieti al pari in particolare di Antonia Pozzi, la classica “intima ribelle” di buona famiglia, che negli anni 30 si invaghiva della sua amica Isa, arrivando a desiderare di baciarla(Lettera a Vittorio del 20 settembre 1936)e stringeva una forte relazione amorosa con il professore di lettere classiche Antonio Maria Cervi.
Inquieta perche costretta a nascondere le sue “aperture mentali” si dedica anima e corpo alla poesia, i versi “vivo della poesia come le vene vivono del sangue” mettono in evidenza quanto sia sottile il confine tra la sua arte poetica e la sua stessa vita, e ad essa affida il compito di placare tutto il dolore che rimbalza nell'anima sua e di chiunque soffra…
IDROMELE
laddove chi beve poesia si fa poeta
quarto evento
Villa Excelsa, Sannicola
22 maggio ore 20
“Per tanta vita che ho nel sangue”
La poesia di Antonia Pozzi e le Carte inquiete di Luigi Scorrano.
Introduce Maddalena Castegnaro
La lettera immaginaria di Ambra Biscuso
AmbientiVisualiSEnsibili- Interno n#5 - ovvero delle parole suicide di Mirko Gabellone (in allegato la descrizione e alcuni fotogrammi dell'ambiente sensibile)
- quinto evento -
(IMPORTANTISSIMO)
Sono aperte le iscrizioni agli interventi per la serata finale del 31 maggio 2009 presso Palazzo Grassi Aradeo
Domenica 31 maggio, Fondo Archivio Drosos-Palazzo Grassi, Via della Costituzione n. 29 - ARADEO
Si conclude ad Aradeo, Fondo Archivio DROSOS, domenica 31 maggio, ore 20, con Ispir’Azioninedite, passaggi tra poesia musica performances, la Rassegna IDROMELE, laddove chi beve poesia si fa poeta, organizzata da VerbaManent-Presìdio del Libro con il patrocinio del Comune di Aradeo, in collaborazione con la Bilioteca Comunale e l’Associazione NuovaCompagniaTeatrale di Aradeo.
La serata si propone come un raduno di poeti e poete che offriranno liberamente all’ascolto del pubblico il dono delle loro poesie inedite e manoscritte , poi raccolte in un grande libro fabbricato dall’Associazione VerbaManent e conservate nel Fondo Archivio del Libro d’Artista Drosos (Aradeo). Il testo manoscritto e autografato non dovrà superare le dimensioni di un foglio, formato A4.
Chi vuole partecipare al poetico incontro, dovrà dare la sua adesione telefonica o via mail entro giovedì 25 maggio 2009.
Contatti: Maddalena Castegnaro : 0833 232261 – aneliramc@yahoo.it - liberacompagnia@alice.it - 3286179241 mirko ore serali
Interno N#5 - ovvero delle parole suicide
Ambienti VisualiSensibili
di Mirko Gabellone
Un interno poetico intimo ed essenziale dalle parole purificanti e liberatorie, fatto di gesti nudi e crudi, soggettivi e oggettivanti.
Un interno uomo o/e donna in cui accanto alla purificazione della parola si trascina dentro l'angoscia di un conflitto sempre pi profondo tra essere e apparire, tra i condizionamenti dell'anima e i condizionamenti sociali che diventerà alla fine insostenibile…
“…perché la poesia
ha questo compito
sublime di prendere
tutto il dolore che ci
spumeggia e ci rimbalza nell'anima e
di placarlo, di
trasfigurarlo nella suprema calma dell'arte, così come
sfociano i fiumi
nella celeste vastità del mare…”
Antonia Pozzi
Un Dandy apparentemente al “giusto posto” al “giusto momento”, ma intimamente fragile e indifeso, insicuro e insoddisfatto.
Alle sue spalle un'ombra, quasi come l'uomo nero, che declama quello che è il giusto, un uomo stato, un uomo chiesa, un uomo padre intollerante della “natura” umana.
“Fa parte di questa disperazione mortale anche la crudele oppressione che si esercita sulle nostre giovinezze sfiorite”.
Antonia Pozzi
Un Dandy precario ma anche omosessuale, con una valigetta, una lampada di Aladino, una borsa di Mary Poppins, con il suo interno di piacere infimo per la sua vita. Cocaina e poesia, gesti uniti nella direzione dissacratoria di un rito panico e rasserenante dei loro dolori esistenziali-sociali interni.
“Da ragazzo non facevo
che leggere. Quello che
leggevo diventava per
me una seconda natura
cominciai a leggere
perché la vita mi
diceva di no. La lettura
invece aveva la bontà di dire si alle mie
inclinazioni e al mio carattere”.
Robert Walser
Some one has died
Long time ago
Some one who tried
But didn't know.
Qualcuno è morto
Tanto tempo fa
Qualcuno che tentò
Ma non seppe farlo.
Cesare Pavese
Essere inquieti implica molto spesso un approccio alla vita, nonché i vari i modus vivendi, creativo, profondo e subliminale…le parole inquiete non nascono per rassicurarci e condurci allo stato della quiescenza, ma all'opposto inducono ad una sorta di lavoro di concetto, creando interrogativi, creando fastidi, ci mettono in definitiva di fronte a situazioni oggettive, e a volte ovvie, con l'intenzione di farci meditare soggettivamente…
Qui di fronte lo spettatore si trova alcuni inquieti al pari in particolare di Antonia Pozzi, la classica “intima ribelle” di buona famiglia, che negli anni 30 si invaghiva della sua amica Isa, arrivando a desiderare di baciarla(Lettera a Vittorio del 20 settembre 1936)e stringeva una forte relazione amorosa con il professore di lettere classiche Antonio Maria Cervi.
Inquieta perche costretta a nascondere le sue “aperture mentali” si dedica anima e corpo alla poesia, i versi “vivo della poesia come le vene vivono del sangue” mettono in evidenza quanto sia sottile il confine tra la sua arte poetica e la sua stessa vita, e ad essa affida il compito di placare tutto il dolore che rimbalza nell'anima sua e di chiunque soffra…
22
maggio 2009
Idromele. Laddove chi beve poesia si fa poeta
Dal 22 al 31 maggio 2009
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
performance - happening
serata - evento
Location
VILLA EXCELSA
Sannicola, Via Delle Viole, (Lecce)
Sannicola, Via Delle Viole, (Lecce)
Vernissage
22 Maggio 2009, ore 20




