Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Il sacro che scorre. I riti dell’acqua
Ai riti dell’acqua è dedicata la mostra che si inaugura l’11 giugno al Forte Sangallo di Civita Castellana nell’ambito del Progetto Experience Etruria, curato dalla Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria meridionale e che rimarrà aperta al pubblico fino al 31 ottobre 2015. E’ questa l’occasione per vedere nella Sala dell’Accoglienza dello splendido Forte borgiano anche alcuni dei materiali di un deposito votivo del tutto particolare, venuto in luce sul Fosso Ritello a Corchiano e che rimanda ad una divinità, per il momento sconosciuta, protettrice della sfera sessuale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’acqua che scorre e che purifica ha da sempre un forte legame con i più diversi aspetti del sacro. I
Falisci, che abitavano Civita Castellana e il territorio bagnato dal Tevere e dal suo affluente, il
Treja, non si sono sottratti a questo richiamo e hanno spesso costruito importanti santuari sulle
sponde dei fiumi, hanno lasciato singolari doni votivi sul greto dei fossi o addirittura realizzato
strutture idriche legate a culti particolari dalla misteriosa natura.
Non è un caso anche il santuario federale dei Falisci, sacro a Giunone Curite, frequentato ancora in
età romana dal poeta Ovidio con la moglie e la suocera, lambisca quasi le acque del Rio Maggiore
sotto Civita Castellana.
Ai riti dell’acqua è dedicata la mostra che si inaugura l’11 giugno al Forte Sangallo di Civita
Castellana nell’ambito del Progetto Experience Etruria, curato dalla Soprintendenza Archeologia
del Lazio e dell’Etruria meridionale e che rimarrà aperta al pubblico fino al 31 ottobre 2015.
E’ questa l’occasione per vedere nella Sala dell’Accoglienza dello splendido Forte borgiano anche
alcuni dei materiali di un deposito votivo del tutto particolare, venuto in luce sul Fosso Ritello a
Corchiano e che rimanda ad una divinità, per il momento sconosciuta, protettrice della sfera
sessuale.
L’esposizione si affianca alla mostra I tempi del rito, che, nella Cappella dell’Appartamento Papale,
è anch’essa dedicata ad un importante santuario, quello di Monte Li Santi-Le Rote, sorto sulle rive
del torrente Treja a Mazzano Romano, nel territorio dell’antico centro falisco di Narce.
Falisci, che abitavano Civita Castellana e il territorio bagnato dal Tevere e dal suo affluente, il
Treja, non si sono sottratti a questo richiamo e hanno spesso costruito importanti santuari sulle
sponde dei fiumi, hanno lasciato singolari doni votivi sul greto dei fossi o addirittura realizzato
strutture idriche legate a culti particolari dalla misteriosa natura.
Non è un caso anche il santuario federale dei Falisci, sacro a Giunone Curite, frequentato ancora in
età romana dal poeta Ovidio con la moglie e la suocera, lambisca quasi le acque del Rio Maggiore
sotto Civita Castellana.
Ai riti dell’acqua è dedicata la mostra che si inaugura l’11 giugno al Forte Sangallo di Civita
Castellana nell’ambito del Progetto Experience Etruria, curato dalla Soprintendenza Archeologia
del Lazio e dell’Etruria meridionale e che rimarrà aperta al pubblico fino al 31 ottobre 2015.
E’ questa l’occasione per vedere nella Sala dell’Accoglienza dello splendido Forte borgiano anche
alcuni dei materiali di un deposito votivo del tutto particolare, venuto in luce sul Fosso Ritello a
Corchiano e che rimanda ad una divinità, per il momento sconosciuta, protettrice della sfera
sessuale.
L’esposizione si affianca alla mostra I tempi del rito, che, nella Cappella dell’Appartamento Papale,
è anch’essa dedicata ad un importante santuario, quello di Monte Li Santi-Le Rote, sorto sulle rive
del torrente Treja a Mazzano Romano, nel territorio dell’antico centro falisco di Narce.
11
giugno 2015
Il sacro che scorre. I riti dell’acqua
Dall'undici giugno al 31 ottobre 2015
archeologia
Location
FORTE SANGALLO
Civita Castellana, Via Del Forte, 1, (Viterbo)
Civita Castellana, Via Del Forte, 1, (Viterbo)
Vernissage
11 Giugno 2015, ore 17.30