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Ilario Fioravanti – Il Compianto
Sculture in terracotta policroma.
Comunicato stampa
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“In un’inedita congiunzioe di Tradizioni di Avanguardia, di mondo antico e di mondo moderno, Fioravanti compie il miracolo di liberare da ogni retorica il tema più difficile e impegnativo di tutta l’arte religiosa.”
(V. Sgarbi)
“Tra contrazione e drammatica dilatazione, il tragico si presenta in scena. Non c’è punto di vista, come ha ben posto in evidenza l’interpretazione fotografica di Andrea Samaritani, che non sia attratto nello spazio d’aria della prossemica del
Compianto di Niccolò dell’Arca. Già dall’inedita angolazione della Crocefissione degli stiacciati di Donatello in S. Lorenzo è un grido trattenuto e neppure i capelli di Maddalena riescono a contenere l’angusita di tanta partecipazione. È la costante, sempre rinnovata e mai ciclicamente ripetuta, dell’afflizione che muove alla
pietas .”
(don Franco Patruno)
Ilario Fioravanti è nato a Cesena nel 1922. Pur frequentando la grafica e l’incisione fin da giovanissimo, si laurea in architettura a Firenze nel ’49. La sua attività di architetto, che svolge vincendo concorsi e realizzando edifici pubblici di culto e privati, non gli ha impedito di continuare parallelamente ad esercitare una grafica pulita, incisiva e spaziale, e, allo stesso tempo, di valorizzare complessi scultorei di vivace riproposizione della cultura figurativa che dagli etruschi attraversa il Novecento di Martini e Marini, tra una plastica che dimostra molto interesse per l’arte egizia, le terrecotte della civiltà mesoamericana, le sculture nuragiche e l’arte africana nella quale sostiene di ritrovare “l’uomo, non il gigante”. E’ del 1988 un’antologica a Cesena, curata da Maurizio Cecchetti, segiuta dall’importante rivisitazione di Fioravanti ad opera di Giovanni Testori nel ’90 alla “Compagnia del Disegno” di Milano. La Fondazione “Tito Balestra” di Longiano nel 1996 organizza presso la propria sede nel Castello Malatestiano, a cura di Flaminio Balestra, un’ampia rassegna di sculture che offre un ricco repertorio di temi a lui più cari. Nel ’97 Tonino Guerra coordina una mostra che titola “La Croce e il Circo. Sogno di un saltimbanco riminese”. Vittorio Sgarbi ha curato nel 2002 al Festival dei Due Mondi di Spoleto la mostra “Fioravanti: terrecotte policrome”, e per l’ottantesimo compleanno dello scultore lo stesso Sgarbi ha inaugurato la mostra “Ilario Fioravanti: ottanta incisioni per la Fondazione ‘Tito Balestra’”.
La più recente ed impegnativa ricerca dell’autore è dedicata ad una sottile interpretazione del Compianto di Niccolò dell’Arca in Santa Maria della Vita a Bologna. Il direttore del Museo della Sanità Graziano Campanini, infatti, per questa occasione ha coordinato nello scorso aprile una splendida rassegna presentata da don Franco Patruno. Ora la mostra bolognese è presente a “Casa Cini” con un ampio e documentato catalogo della Editrice Compositori e con un’altrettanto felice documentazione fotografica di Andrea Samaritani, che, come si ricorderà, proprio nell’Aula Magna dell’Istituto due anni fa espose in grandi pannelli fotografici la sua mirabile lettura del capolavoro di Niccolò dell’Arca. E’ importante la rassegna per la città di Ferrara anche per un altro motivo: lo scultore ed architetto cesenate ha in più occasioni affermato di ispirarsi a Guido Mazzoni, lo straordinario autore quattrocentesco del Compianto che si trova nella Chiesa del Gesù della nostra città, noto come “I Pianzùn dla Rosa”.
La mostra ha il patrocinio della Regione Emilia–Romagna e del Comune di Ferrara, ed è resa possibile grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara.
(V. Sgarbi)
“Tra contrazione e drammatica dilatazione, il tragico si presenta in scena. Non c’è punto di vista, come ha ben posto in evidenza l’interpretazione fotografica di Andrea Samaritani, che non sia attratto nello spazio d’aria della prossemica del
Compianto di Niccolò dell’Arca. Già dall’inedita angolazione della Crocefissione degli stiacciati di Donatello in S. Lorenzo è un grido trattenuto e neppure i capelli di Maddalena riescono a contenere l’angusita di tanta partecipazione. È la costante, sempre rinnovata e mai ciclicamente ripetuta, dell’afflizione che muove alla
pietas .”
(don Franco Patruno)
Ilario Fioravanti è nato a Cesena nel 1922. Pur frequentando la grafica e l’incisione fin da giovanissimo, si laurea in architettura a Firenze nel ’49. La sua attività di architetto, che svolge vincendo concorsi e realizzando edifici pubblici di culto e privati, non gli ha impedito di continuare parallelamente ad esercitare una grafica pulita, incisiva e spaziale, e, allo stesso tempo, di valorizzare complessi scultorei di vivace riproposizione della cultura figurativa che dagli etruschi attraversa il Novecento di Martini e Marini, tra una plastica che dimostra molto interesse per l’arte egizia, le terrecotte della civiltà mesoamericana, le sculture nuragiche e l’arte africana nella quale sostiene di ritrovare “l’uomo, non il gigante”. E’ del 1988 un’antologica a Cesena, curata da Maurizio Cecchetti, segiuta dall’importante rivisitazione di Fioravanti ad opera di Giovanni Testori nel ’90 alla “Compagnia del Disegno” di Milano. La Fondazione “Tito Balestra” di Longiano nel 1996 organizza presso la propria sede nel Castello Malatestiano, a cura di Flaminio Balestra, un’ampia rassegna di sculture che offre un ricco repertorio di temi a lui più cari. Nel ’97 Tonino Guerra coordina una mostra che titola “La Croce e il Circo. Sogno di un saltimbanco riminese”. Vittorio Sgarbi ha curato nel 2002 al Festival dei Due Mondi di Spoleto la mostra “Fioravanti: terrecotte policrome”, e per l’ottantesimo compleanno dello scultore lo stesso Sgarbi ha inaugurato la mostra “Ilario Fioravanti: ottanta incisioni per la Fondazione ‘Tito Balestra’”.
La più recente ed impegnativa ricerca dell’autore è dedicata ad una sottile interpretazione del Compianto di Niccolò dell’Arca in Santa Maria della Vita a Bologna. Il direttore del Museo della Sanità Graziano Campanini, infatti, per questa occasione ha coordinato nello scorso aprile una splendida rassegna presentata da don Franco Patruno. Ora la mostra bolognese è presente a “Casa Cini” con un ampio e documentato catalogo della Editrice Compositori e con un’altrettanto felice documentazione fotografica di Andrea Samaritani, che, come si ricorderà, proprio nell’Aula Magna dell’Istituto due anni fa espose in grandi pannelli fotografici la sua mirabile lettura del capolavoro di Niccolò dell’Arca. E’ importante la rassegna per la città di Ferrara anche per un altro motivo: lo scultore ed architetto cesenate ha in più occasioni affermato di ispirarsi a Guido Mazzoni, lo straordinario autore quattrocentesco del Compianto che si trova nella Chiesa del Gesù della nostra città, noto come “I Pianzùn dla Rosa”.
La mostra ha il patrocinio della Regione Emilia–Romagna e del Comune di Ferrara, ed è resa possibile grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara.
28
maggio 2004
Ilario Fioravanti – Il Compianto
Dal 28 maggio al 13 giugno 2004
arte contemporanea
Location
ISTITUTO DI CULTURA CASA GIORGIO CINI
Ferrara, Via Boccacanale Santo Stefano, 24, (Ferrara)
Ferrara, Via Boccacanale Santo Stefano, 24, (Ferrara)
Orario di apertura
dal martedì al sabato - 9,30-12,30; 15,30-18,30
Vernissage
28 Maggio 2004, ore 18,30




