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In viaggio con Enrico Baj e Fortunato Depero
La rassegna comprende circa sessanta “creazioni” che hanno visto la luce a conclusione di due diversi laboratori didattici
Comunicato stampa
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L¹esposizione ³In viaggio con Enrico Baj e Fortunato Depero² è costituita
dai lavori realizzati dai bambini della Scuola per l¹Infanzia Paola Guarneri
di Palazzolo sull¹Oglio, di San Giovanni di Chiari e della Scuola Elementare
di Urago d¹Oglio. La rassegna comprende circa sessanta ³creazioni² che
hanno
visto la luce a conclusione di due diversi laboratori didattici, promossi
dalla Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, ideati e condotti da Augusta
Venanzi, museologa e collaboratore didattico presso il Mart di Rovereto,
a
partire dal mese di gennaio 2005.
I bambini dell¹ultimo anno della Guarneri e quelli della IV elementare
di
Urago d¹Oglio, nel laboratorio "Conoscere la realtà attraverso l¹esperienza
polimaterica di Enrico Baj², hanno avuto modo di sperimentare il linguaggio
polimaterico e surreale dell¹artista. Il percorso è stato ideato traendo
ispirazione dalla vena narrativa che traspare nelle sue opere, in
particolare nell¹Apocalisse, grande installazione realizzata nel 1983.
La conoscenza delle opere di Baj, popolata da immagini grottesche, ha
introdotto i bambini di cinque e nove anni al processo di mutazione delle
forme reali che l¹artista ha prediletto. Se la metodologia applicata ha
tenuto conto delle diverse età dei bambini, in entrambi i casi il
laboratorio ha preso l¹avvio dal racconto di una storia in cui i bambini
sono stati direttamente coinvolti anche a livello emotivo.
Il passo successivo è stato quello di realizzare i paesaggi delle rispettive
storie, utilizzando, come faceva Baj nelle sue opere, materiali quali stoffe
preziose, passamanerie, bottoni, pezzi di vetro, cordoni, ovatta, fili
colorati, monete e medaglie di cui di volta in volta è stata ³trasformata²
la funzione.
Nonostante Enrico Baj abbia aderito e sostenuto con la sua arte politiche
sociali e umanitarie, l¹obiettivo del laboratorio è stato di stimolare
nei
bambini di 5 anni un¹osservazione attenta della realtà esterna e,
soprattutto nei bambini di 9 anni, un pensiero critico sul concetto di
³trasformazione².
L¹esperienza presso la Scuola per l¹Infanzia San Giovanni di Chiari, ha
preso invece spunto da un argomento che le insegnanti stavano trattando
dall¹inizio dell¹anno: il tema degli animali. Si trattava di fare in modo
che i bambini di 5 anni imparassero a riconoscere negli animali attitudini
e
comportamenti comuni anche agli uomini. Un tempo infatti si imparava proprio
attraverso gli animali a riconoscere nei propri simili la furbizia di una
volpe o la pigrizia di un gatto o ancora la velocità di una lepre.
L¹opera scelta per questo laboratorio da Augusta Venanzi è stata Serrada,
un
arazzo del 1920 dell¹artista futurista Fortunato Depero che raffigura un
paesaggio di alta montagna in cui l¹artista rappresenta, oltre ad altri
elementi, anche immagini di animali.
I bambini hanno tratto dall¹opera di Depero alcuni elementi fondamentali
per
la ricostruzione del paesaggio di Serrada, avvalendosi della tecnica del
ricalco prima su carta e poi su stoffa. Tutte le immagini riprodotte sono
state in seguito trasferite su un supporto di tela, dove hanno trovato
posto
anche altre figure di animali, tratte da materiale fotografico o da animali
in qualche modo legati all¹esperienza diretta dei bambini.
Così la rappresentazione su stoffa con la tecnica del collage è un nuovo
paesaggio di Serrada e della sua storia raccontata per immagini dai bambini
della scuola materna.
Nel singolare allestimento del I piano di Palazzo Panella, sede della
Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, si confrontano così tre esperienze
didattiche diverse con cui la Fondazione Ambrosetti ha continuato il suo
percorso di conoscenza e di divulgazione dell¹arte contemporanea anche
sul
fronte della scuola primaria.
dai lavori realizzati dai bambini della Scuola per l¹Infanzia Paola Guarneri
di Palazzolo sull¹Oglio, di San Giovanni di Chiari e della Scuola Elementare
di Urago d¹Oglio. La rassegna comprende circa sessanta ³creazioni² che
hanno
visto la luce a conclusione di due diversi laboratori didattici, promossi
dalla Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, ideati e condotti da Augusta
Venanzi, museologa e collaboratore didattico presso il Mart di Rovereto,
a
partire dal mese di gennaio 2005.
I bambini dell¹ultimo anno della Guarneri e quelli della IV elementare
di
Urago d¹Oglio, nel laboratorio "Conoscere la realtà attraverso l¹esperienza
polimaterica di Enrico Baj², hanno avuto modo di sperimentare il linguaggio
polimaterico e surreale dell¹artista. Il percorso è stato ideato traendo
ispirazione dalla vena narrativa che traspare nelle sue opere, in
particolare nell¹Apocalisse, grande installazione realizzata nel 1983.
La conoscenza delle opere di Baj, popolata da immagini grottesche, ha
introdotto i bambini di cinque e nove anni al processo di mutazione delle
forme reali che l¹artista ha prediletto. Se la metodologia applicata ha
tenuto conto delle diverse età dei bambini, in entrambi i casi il
laboratorio ha preso l¹avvio dal racconto di una storia in cui i bambini
sono stati direttamente coinvolti anche a livello emotivo.
Il passo successivo è stato quello di realizzare i paesaggi delle rispettive
storie, utilizzando, come faceva Baj nelle sue opere, materiali quali stoffe
preziose, passamanerie, bottoni, pezzi di vetro, cordoni, ovatta, fili
colorati, monete e medaglie di cui di volta in volta è stata ³trasformata²
la funzione.
Nonostante Enrico Baj abbia aderito e sostenuto con la sua arte politiche
sociali e umanitarie, l¹obiettivo del laboratorio è stato di stimolare
nei
bambini di 5 anni un¹osservazione attenta della realtà esterna e,
soprattutto nei bambini di 9 anni, un pensiero critico sul concetto di
³trasformazione².
L¹esperienza presso la Scuola per l¹Infanzia San Giovanni di Chiari, ha
preso invece spunto da un argomento che le insegnanti stavano trattando
dall¹inizio dell¹anno: il tema degli animali. Si trattava di fare in modo
che i bambini di 5 anni imparassero a riconoscere negli animali attitudini
e
comportamenti comuni anche agli uomini. Un tempo infatti si imparava proprio
attraverso gli animali a riconoscere nei propri simili la furbizia di una
volpe o la pigrizia di un gatto o ancora la velocità di una lepre.
L¹opera scelta per questo laboratorio da Augusta Venanzi è stata Serrada,
un
arazzo del 1920 dell¹artista futurista Fortunato Depero che raffigura un
paesaggio di alta montagna in cui l¹artista rappresenta, oltre ad altri
elementi, anche immagini di animali.
I bambini hanno tratto dall¹opera di Depero alcuni elementi fondamentali
per
la ricostruzione del paesaggio di Serrada, avvalendosi della tecnica del
ricalco prima su carta e poi su stoffa. Tutte le immagini riprodotte sono
state in seguito trasferite su un supporto di tela, dove hanno trovato
posto
anche altre figure di animali, tratte da materiale fotografico o da animali
in qualche modo legati all¹esperienza diretta dei bambini.
Così la rappresentazione su stoffa con la tecnica del collage è un nuovo
paesaggio di Serrada e della sua storia raccontata per immagini dai bambini
della scuola materna.
Nel singolare allestimento del I piano di Palazzo Panella, sede della
Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, si confrontano così tre esperienze
didattiche diverse con cui la Fondazione Ambrosetti ha continuato il suo
percorso di conoscenza e di divulgazione dell¹arte contemporanea anche
sul
fronte della scuola primaria.
28
maggio 2005
In viaggio con Enrico Baj e Fortunato Depero
Dal 28 maggio al 24 giugno 2005
giovane arte
Location
FONDAZIONE AMBROSETTI – PALAZZO PANELLA
Palazzolo Sull'oglio, Via Giacomo Matteotti, 53, (Brescia)
Palazzolo Sull'oglio, Via Giacomo Matteotti, 53, (Brescia)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdi 9-13 e 14,30-18,30




