Robert Gligorov
Melania Lanzini
Aroldo Marinai
Luca Matti
Krista Steinhauer


La nozione del sublime così come ce la presentano Kant e Schiller si rifà all’idea dell’abisso sia fisico che psicologico, come aspetto estremo dell’esperienza umana. L’idea dell’abisso offre una sensazione ambivalente di immediata soggezione e piacere sconcertante. Nella pittura paesaggistica romantica esiste, fra la solitudine dell’uomo e l’immensità della natura, un rapporto tale da trasformare il baratro rilevato in una riflessione sull’esistenza morale umana in grado di far riconoscere all’individuo la propria superiorità.
In tempi moderni, con l’avvento delle città industriali e degli stati nazionali, il rapporto uomo - ambiente subisce notevoli trasformazioni e si può notare come il senso di gratitudine e rispetto, così come il senso di soggezione si sposti su altri livelli di circostanze.
I lavori in questa mostra illustrano un tentativo di identificare l’iconografia del sublime contemporaneo, affrontando il tema del corpo, della memoria e della morte.
Mentre il viaggiatore romantico in un dipinto di Friedrich contemplava l’infinito che sembrava diffondersi dal suo sguardo, l’infinito, nella concezione contemporanea del sublime, tende a spostarsi verso l’interno, dentro alla struttura delle istituzioni umane, e di conseguenza nell’abisso della propria identità.
Gli artisti di questa mostra, sono stati scelti per la particolarità tematica delle loro opere che a vari livelli e con modalità diverse affrontano i temi della memoria, della morte e del desiderio, come descritto nel testo del catalogo.
Gli artisti, affermati e non, giovani e non, sono:
Robert Gligorov, un nome conosciuto nel panorama internazionale dell’arte contemporanea;
Luca Matti, pittore e scultore le cui opere si stanno conquistando riconoscimento a livello internazionale;
Aroldo Marinai, artista fiorentino, conosciuto e presentato in tantissime collezioni;
Melania Lanzini artista e performer multimediale di video, arti visive e installazioni presente sulla scena internazionale;
Krista Steinhauer, autrice di lavori fotografici concettuali che analizzano lo spazio e la memoria.
Infine Dejan Atanackovic, che ha curato la mostra, è un artista che si divide fra Firenze e Belgrado.
La mostra è stata allestita in collaborazione con la Galleria di Arte Contemporanea e con l’indispensabile aiuto del Centro d’arte Spaziotempo.