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Ivana Adaime Makac – Tight Bonds
WIZARD LAB è lieta di presentare Tight Bonds, la prima mostra personale di Ivana
Adaime Makac presso la galleria. Il nucleo principale della mostra è dedicato al progetto in corso dell’artista, Gourdes sous contraintes (Zucche sotto costrizione).
Comunicato stampa
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WIZARD LAB è lieta di presentare Tight Bonds, la prima mostra personale di Ivana
Adaime Makac presso la galleria.
Il nucleo principale della mostra è dedicato al progetto in corso dell’artista, Gourdes sous contraintes (Zucche sotto costrizione), che indaga le relazioni complesse e spesso ambivalenti che gli esseri umani intrattengono con forme di vita non umane addomesticate, mettendo in risalto la loro capacità di adattamento.
Ispirandosi a tradizioni artigianali non occidentali, il progetto utilizza tecniche che prevedono di modellare le zucche o le calebasse applicando delle costrizioni durante la loro crescita, guidandole così a svilupparsi in forme alterate e vincolate.
L’artista spiega: “Coltivando diverse varietà di zucche (lagenaria siceraria), osservo le differenti reazioni che questi frutti manifestano in risposta alle limitazioni imposte (corde, vari scarti di imballaggi protettivi, rifiuti di oggetti quotidiani). Alcune varietà resistono o addirittura spezzano questi vincoli con la loro forza di crescita, mentre altre si adattano al vincolo e si ‘auto-scolpiscono’ attraverso di esso.”
Il titolo fa riferimento al rapporto tra le zucche e gli elementi che ne hanno condizionato – o meno – la crescita. Allude anche ai “legami stretti” che uniscono diversi progetti dell’artista, connessi attraverso il riuso o il riciclo di elementi sia a livello materiale che simbolico.
Tight Bonds suggerisce inoltre le relazioni complesse e spesso reciproche, di addomesticamento tra esseri umani e altre forme di vita, così come le connessioni intrecciate con il mondo vegetale e animale. Infine, il titolo riconosce i dialoghi che Adaime Makac instaura con altri artisti, in particolare, in questo caso, con la serie Poupées Poubelles di Marianne Berenhaut.
Sviluppato tra la fine di marzo (periodo di semina) e la fine dell’autunno (raccolta), Gourdes sous contraintes è un progetto scultoreo che integra gesti di giardinaggio e agricoltura biologica, coinvolgendo la presenza di altri esseri non umani — come le lumache — spesso considerate “nocive”.
Quando le zucche o le calebasse si seccano e induriscono durante l’inverno, diventano sculture autonome o elementi di installazioni più ampie, come quelle presentate da WIZARD LAB.
Per questa mostra, Adaime Makac ha concepito la galleria come un’installazione unica e coerente, in cui le sculture di zucche e i calchi in bronzo di calebasse si intrecciano con elementi ricorrenti e nuovi sviluppi della sua pratica artistica.
Avviato nel 2020, questo progetto a lungo termine è stato sviluppato nell’ambito di una residenza presso il giardino dell’associazione Clinamen, nel Parc Georges Valbon (La Courneuve).
Ivana Adaime Makac (nata a Las Flores, Argentina; vive e lavora a Parigi).
Lavorando attraverso diversi media — tra cui installazione, video e fotografia — Adaime Makac incorpora spesso esseri viventi come piante, grilli, cavallette, bachi da seta e topolini nelle sue opere. Queste piccole creature, comunemente allevate come nutrimento per animali domestici o utilizzate nella ricerca scientifica, assumono un ruolo centrale nelle sue installazioni. L’artista crea per loro ambienti su misura, progettando sculture “commestibili” che fungono allo stesso tempo da habitat e fonte di nutrimento, come avviene in Le Banquet (2011–2016) e Rééducation (2011–in corso).
La cura attiva che dedica a questi habitat — la loro freschezza, commestibilità e abitabilità
— introduce una dimensione performativa fondata su concetti di responsabilità, cura e attenzione. Attraverso questi ecosistemi viventi, il suo lavoro riflette sui cicli di trasformazione e sulla natura in continua evoluzione e mai conclusa delle forme organiche. In uno dei suoi progetti in corso, Jardin des Revenants (Giardino dei Revenants) (2017– oggi), Makac esplora l’idea del compostaggio artistico. Raccoglie e conserva residui organici e inorganici di opere precedenti, reintroducendoli in nuove creazioni. Questo processo rispecchia i cicli naturali di vita, decadimento e rinnovamento, trasformando materiali scartati in una pratica continua di rigenerazione.
Allo stesso tempo, Jardin des Revenants eleva questi resti allo status di reliquie, conferendo loro un valore simbolico e quasi sacro.
La pratica di Makac è guidata da un principio di interconnessione: invece di tracciare confini netti tra i progetti, l’artista li lascia intersecare e dialogare, generando un intreccio dinamico tra decomposizione e rinascita.
Adaime Makac ha studiato Storia dell’Arte all’Universidad de Buenos Aires, ha conseguito il Diplôme National Supérieur d’Expression Plastique (DNSEP) presso l’École Supérieure d’Art des Pyrénées nel 2006 e un MA in Art Research all’Université Paris–Panthéon Sorbonne nel 2010. Le sue opere sono state esposte a livello internazionale in Francia, Argentina, Italia, Belgio, Spagna, Canada, Stati Uniti, Libia e Cina.
Contatti:
Gabriela Galati
Co-Founder | Director
WIZARD LAB
Corso di Porta Ticinese, 87 20123, Milan
E: lab@wizardgallery.com W: lab.wizardgallery.com I: @wizard lab
T: @wizard lab
F: @WIZARDLAB.gallery
Adaime Makac presso la galleria.
Il nucleo principale della mostra è dedicato al progetto in corso dell’artista, Gourdes sous contraintes (Zucche sotto costrizione), che indaga le relazioni complesse e spesso ambivalenti che gli esseri umani intrattengono con forme di vita non umane addomesticate, mettendo in risalto la loro capacità di adattamento.
Ispirandosi a tradizioni artigianali non occidentali, il progetto utilizza tecniche che prevedono di modellare le zucche o le calebasse applicando delle costrizioni durante la loro crescita, guidandole così a svilupparsi in forme alterate e vincolate.
L’artista spiega: “Coltivando diverse varietà di zucche (lagenaria siceraria), osservo le differenti reazioni che questi frutti manifestano in risposta alle limitazioni imposte (corde, vari scarti di imballaggi protettivi, rifiuti di oggetti quotidiani). Alcune varietà resistono o addirittura spezzano questi vincoli con la loro forza di crescita, mentre altre si adattano al vincolo e si ‘auto-scolpiscono’ attraverso di esso.”
Il titolo fa riferimento al rapporto tra le zucche e gli elementi che ne hanno condizionato – o meno – la crescita. Allude anche ai “legami stretti” che uniscono diversi progetti dell’artista, connessi attraverso il riuso o il riciclo di elementi sia a livello materiale che simbolico.
Tight Bonds suggerisce inoltre le relazioni complesse e spesso reciproche, di addomesticamento tra esseri umani e altre forme di vita, così come le connessioni intrecciate con il mondo vegetale e animale. Infine, il titolo riconosce i dialoghi che Adaime Makac instaura con altri artisti, in particolare, in questo caso, con la serie Poupées Poubelles di Marianne Berenhaut.
Sviluppato tra la fine di marzo (periodo di semina) e la fine dell’autunno (raccolta), Gourdes sous contraintes è un progetto scultoreo che integra gesti di giardinaggio e agricoltura biologica, coinvolgendo la presenza di altri esseri non umani — come le lumache — spesso considerate “nocive”.
Quando le zucche o le calebasse si seccano e induriscono durante l’inverno, diventano sculture autonome o elementi di installazioni più ampie, come quelle presentate da WIZARD LAB.
Per questa mostra, Adaime Makac ha concepito la galleria come un’installazione unica e coerente, in cui le sculture di zucche e i calchi in bronzo di calebasse si intrecciano con elementi ricorrenti e nuovi sviluppi della sua pratica artistica.
Avviato nel 2020, questo progetto a lungo termine è stato sviluppato nell’ambito di una residenza presso il giardino dell’associazione Clinamen, nel Parc Georges Valbon (La Courneuve).
Ivana Adaime Makac (nata a Las Flores, Argentina; vive e lavora a Parigi).
Lavorando attraverso diversi media — tra cui installazione, video e fotografia — Adaime Makac incorpora spesso esseri viventi come piante, grilli, cavallette, bachi da seta e topolini nelle sue opere. Queste piccole creature, comunemente allevate come nutrimento per animali domestici o utilizzate nella ricerca scientifica, assumono un ruolo centrale nelle sue installazioni. L’artista crea per loro ambienti su misura, progettando sculture “commestibili” che fungono allo stesso tempo da habitat e fonte di nutrimento, come avviene in Le Banquet (2011–2016) e Rééducation (2011–in corso).
La cura attiva che dedica a questi habitat — la loro freschezza, commestibilità e abitabilità
— introduce una dimensione performativa fondata su concetti di responsabilità, cura e attenzione. Attraverso questi ecosistemi viventi, il suo lavoro riflette sui cicli di trasformazione e sulla natura in continua evoluzione e mai conclusa delle forme organiche. In uno dei suoi progetti in corso, Jardin des Revenants (Giardino dei Revenants) (2017– oggi), Makac esplora l’idea del compostaggio artistico. Raccoglie e conserva residui organici e inorganici di opere precedenti, reintroducendoli in nuove creazioni. Questo processo rispecchia i cicli naturali di vita, decadimento e rinnovamento, trasformando materiali scartati in una pratica continua di rigenerazione.
Allo stesso tempo, Jardin des Revenants eleva questi resti allo status di reliquie, conferendo loro un valore simbolico e quasi sacro.
La pratica di Makac è guidata da un principio di interconnessione: invece di tracciare confini netti tra i progetti, l’artista li lascia intersecare e dialogare, generando un intreccio dinamico tra decomposizione e rinascita.
Adaime Makac ha studiato Storia dell’Arte all’Universidad de Buenos Aires, ha conseguito il Diplôme National Supérieur d’Expression Plastique (DNSEP) presso l’École Supérieure d’Art des Pyrénées nel 2006 e un MA in Art Research all’Université Paris–Panthéon Sorbonne nel 2010. Le sue opere sono state esposte a livello internazionale in Francia, Argentina, Italia, Belgio, Spagna, Canada, Stati Uniti, Libia e Cina.
Contatti:
Gabriela Galati
Co-Founder | Director
WIZARD LAB
Corso di Porta Ticinese, 87 20123, Milan
E: lab@wizardgallery.com W: lab.wizardgallery.com I: @wizard lab
T: @wizard lab
F: @WIZARDLAB.gallery
25
novembre 2025
Ivana Adaime Makac – Tight Bonds
Dal 25 novembre 2025 al 22 gennaio 2026
arte contemporanea
Location
WIZARD LAB
Milano, Corso di Porta Ticinese, 87, (MI)
Milano, Corso di Porta Ticinese, 87, (MI)
Orario di apertura
Lunedì al venerdì dalle 15 alle 19
Vernissage
25 Novembre 2025, 18-21
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Media partner








