Milano, alla Galleria Il Castello, dal 2 marzo al 22 aprile 2006, la mostra dedicata al maestro catalano Joan Miró (Barcellona 1893 – Palma di Maiorca 1983), con titolo bifronte: quando il cielo fa la grazia di donare un grande artista come Miró, e quando questi ha la gentilezza d’animo di porre il cielo a protagonista della sua opera.
Dipinti, acquarelli, disegni, incisioni, litografie; venticinque opere dal 1942, un acquarello, Figure davanti alla luna, che riassume gestualità e ironia di Miró, al 1981, un’acquaforte e acquatinta, Llibre dels sis sentits V, dove l’abilità grafica è sfoggio di rilievi, colori, passaggi di chiaroscuro come emozioni che nulla cedono alle pregiate intuizioni della pittura.
La mostra è appunto costruita sulle intercorrenze fra lavori unici (dipinti e disegni) e lavori a stampa, la grafica originale, poiché in una decantata considerazione critica non vi sono differenze di impegno creativo e di qualità dei risultati fra questi capitoli che formano un solo percorso storico.
Del resto quanto mai unitaria è la poetica di Miró che ha illuminato il secolo XX dando una linea di felicità ideale, lasciando nel nostro firmamento la traccia di una bellezza che va oltre il reale, decora il mondo offrendo spunti di nuove risorse fantastiche, fuori dalle contingenze e proprio per questo affondata nel cuore di tutti.
L’esposizione, organizzata da Adriano e Marcello Conte, è corredata da un catalogo a cura di Luigi Cavallo, con la riproduzione di tutte le opere e una antologia di testi.