Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Kathy Toma – Enfer ou Ciel, qu’importe!
La mostra allestita al PAC di Palazzo Massari presenta la video-installazione Il polittico del Principe di Venosa accanto a serie fotografiche e tele, che riflettono il coinvolgimento di Kathy Toma nella vicenda personale e artistica di Gesualdo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo aver trascorso i suoi primi vent’anni a Strasburgo, dove studia alla facoltà di Lettere e al Conservatorio, Kathy Toma ottiene un dottorato in storia dell’arte alla Sorbona e si trasferisce a Parigi, dove attualmente vive e lavora. Nel contempo inizia a dedicarsi alla pittura. Dalla fine degli anni Settanta la sua ricerca si incentra sul corpo, sperimentando performance e tableaux vivants, ripresi in sequenze filmate o ritratti in serie fotografiche sulle quali l’artista interviene successivamente. Collabora con gallerie e musei francesi, tra i quali il Centre George Pompidou e il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, ma espone frequentemente anche in Italia. Qui il lavoro di Kathy Toma trova molteplici fonti d’ispirazione: dall’interesse per la cultura figurativa italiana, che ricorre nelle citazioni, alla rivisitazione di temi e vicende emblematiche, come quella legata al principe musicista Carlo Gesualdo da Venosa, che ha vissuto e lavorato anche a Ferrara.
La mostra allestita al PAC di Palazzo Massari presenta la video-installazione Il polittico del Principe di Venosa accanto a serie fotografiche e tele, che riflettono il coinvolgimento di Kathy Toma nella vicenda personale e artistica di Gesualdo. «La sua musica, totalmente parossistica e innovativa» spiega l’artista «ti porta in uno stato di grazia terribile (Enfer ou Ciel, qu’importe!). Approdi su una terra sconosciuta, al di là del confine umano… Poi la sua personalità, la tragicità della sua vita, i misteri che ancora lo circondano.» Sposatosi ventenne con la cugina Maria D’Avalos, dopo appena quattro anni scopre il tradimento della moglie - trascurata per la musica e la caccia - con Fabrizio Carafa. La notte del 16 ottobre 1590 il tradimento viene vendicato con la morte: Gesualdo fa in modo di sorprendere la coppia adultera in compagnia di sicari. Come sottolinea il curatore, Angelo Andreotti, «possiamo ipotizzare il tormento dell'uomo; immaginarlo dilaniato nel tentativo di ascoltare il perdono muto del suo Dio, cercandolo magari tra le righe ancora silenziose del pentagramma… Kathy Toma parte da qui, e lo fa agganciando modalità e canoni estetici che percorrono strade parallele a quelle di Ontani, di Gilbert & George, per esempio, strappando in qualche modo figurazioni dalla storia dell'arte per poi abitarle con narcisistica sofferenza attraverso i crudeli meccanismi della performance e del tableau vivant, che le permettono di costruire un mondo e, come per il teatro, sostituire con questo quello reale.»
La rivisitazione storica, l’evocazione fantastica, il mito e l’immedesimazione sono i fili conduttori del lavoro di Kathy Toma, come testimoniano i vari nuclei tematici proposti nel percorso espositivo: dal tema di Euridice al ciclo ispirato a La Dame à la Licorne, dalla serie dedicata a Pisanello alle Annunciazioni. È l’artista stessa ad indicarne le motivazioni poetiche: «L'arte ha la funzione primordiale di far scoprire terre ignote, stelle polverizzate, galassie nuove in modo alchemico. Chiedo all'arte di trasportarmi altrove, di trasformarmi.»
La mostra allestita al PAC di Palazzo Massari presenta la video-installazione Il polittico del Principe di Venosa accanto a serie fotografiche e tele, che riflettono il coinvolgimento di Kathy Toma nella vicenda personale e artistica di Gesualdo. «La sua musica, totalmente parossistica e innovativa» spiega l’artista «ti porta in uno stato di grazia terribile (Enfer ou Ciel, qu’importe!). Approdi su una terra sconosciuta, al di là del confine umano… Poi la sua personalità, la tragicità della sua vita, i misteri che ancora lo circondano.» Sposatosi ventenne con la cugina Maria D’Avalos, dopo appena quattro anni scopre il tradimento della moglie - trascurata per la musica e la caccia - con Fabrizio Carafa. La notte del 16 ottobre 1590 il tradimento viene vendicato con la morte: Gesualdo fa in modo di sorprendere la coppia adultera in compagnia di sicari. Come sottolinea il curatore, Angelo Andreotti, «possiamo ipotizzare il tormento dell'uomo; immaginarlo dilaniato nel tentativo di ascoltare il perdono muto del suo Dio, cercandolo magari tra le righe ancora silenziose del pentagramma… Kathy Toma parte da qui, e lo fa agganciando modalità e canoni estetici che percorrono strade parallele a quelle di Ontani, di Gilbert & George, per esempio, strappando in qualche modo figurazioni dalla storia dell'arte per poi abitarle con narcisistica sofferenza attraverso i crudeli meccanismi della performance e del tableau vivant, che le permettono di costruire un mondo e, come per il teatro, sostituire con questo quello reale.»
La rivisitazione storica, l’evocazione fantastica, il mito e l’immedesimazione sono i fili conduttori del lavoro di Kathy Toma, come testimoniano i vari nuclei tematici proposti nel percorso espositivo: dal tema di Euridice al ciclo ispirato a La Dame à la Licorne, dalla serie dedicata a Pisanello alle Annunciazioni. È l’artista stessa ad indicarne le motivazioni poetiche: «L'arte ha la funzione primordiale di far scoprire terre ignote, stelle polverizzate, galassie nuove in modo alchemico. Chiedo all'arte di trasportarmi altrove, di trasformarmi.»
18
settembre 2004
Kathy Toma – Enfer ou Ciel, qu’importe!
Dal 18 settembre al 14 novembre 2004
Location
PAC – PALAZZO MASSARI
Ferrara, Corso Porta Mare, 5, (Ferrara)
Ferrara, Corso Porta Mare, 5, (Ferrara)
Biglietti
Intero: 2,00 euro
Ridotto: 1,50 euro
Orario di apertura
9.00 – 13.00
15.00 – 18.00
Aperto tutti i giorni. chiuso il lunedì
Vernissage
18 Settembre 2004, ore 18.30
Curatore



