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Keita Miyazaki – The Garden of Vanieties
A partire dal 15 novembre prossimo Palazzo Tozzoni di Imola tornerà a confrontarsi con il linguaggio contemporaneo grazie a un progetto espositivo di valore internazionale che vedrà protagoniste le sculture e le installazioni visionarie dell’artista giapponese Keita Miyazaki (Tokyo, 1983).
Comunicato stampa
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A partire dal 15 novembre prossimo Palazzo Tozzoni di Imola tornerà a confrontarsi con il linguaggio contemporaneo grazie a un progetto espositivo di valore internazionale che vedrà protagoniste le sculture e le installazioni visionarie dell’artista giapponese Keita Miyazaki (Tokyo, 1983). Ad annunciarlo è il Comune di Imola con Imola Musei, che grazie a un accordo di collaborazione con la galleria Rosenfeld di Londra può così portare a Imola le opere dell’artista giapponese, noto per la sua particolare ricerca che fonde materiali industriali e fragili elementi organici, creando un’estetica accattivante e dagli accesi contrasti.
«Siamo particolarmente orgogliosi di ospitare a Palazzo Tozzoni la mostra dedicata a Keita Miyazaki – commentano il sindaco di Imola, Marco Panieri, e l’Assessore alla Cultura, Giacomo Gambi – un artista di straordinaria originalità e sensibilità, la cui ricerca, sospesa tra scultura e materia industriale, si innesta perfettamente sul nostro territorio così votato ai motori. Questo evento rappresenta un’importante occasione per ribadire quanto l’arte contemporanea possa valorizzare il nostro patrimonio storico, rendendolo vivo e attuale agli occhi del pubblico. La collaborazione con una galleria di rilievo internazionale, come Rosenfeld di Londra, conferma la volontà del Comune e di Imola Musei di aprirsi sempre più a progetti di respiro globale, capaci di portare nella nostra città esperienze artistiche di grande qualità e riconoscimento internazionale».
Curata da Diego Galizzi, direttore di Imola Musei, e da Riccardo Freddo, responsabile dei rapporti istituzionali di Rosenfeld Gallery, la mostra “Keita Miyazaki. The garden of vanities”, in programma dal prossimo 15 novembre al 22 febbraio 2026, creerà all’interno delle sontuose sale di palazzo Tozzoni un percorso tutto incentrato sulla bellezza dell’imperfezione, dove passato e futuro si confrontano e da questo scambio ne scaturisce una riflessione sulla fragilità della modernità.
I lavori di Keita Miyazaki si distinguono per la loro straordinaria originalità, un vero unicum nel panorama dell’arte contemporanea. Le sue sculture ibride sono realizzate con scarti di parti meccaniche di automobili, sulle quali l’artista innesta fragili origami di carta, come a volerle fare sbocciare. Alla base di questa inconsueta ricerca c’è naturalmente la cultura giapponese con le sue forti contraddizioni, in bilico tra la sua proiezione verso il progresso tecnologico e la radicata presenza della sua millenaria tradizione. Lo shock per lo tsunami del 2011 e la visione delle carcasse e dei pezzi di automobili nei paesaggi devastati dal fango sono stati la miccia che ha generato le riflessioni di Miyazaki, che ha eletto le sue sculture di frammenti meccanici a simbolo di una società industriale che dimostra tutta la sua vulnerabilità di fronte alla potenza della natura.
«Il progetto espositivo che abbiamo costruito qui a Imola – commenta Diego Galizzi – nasce dalla volontà di offrire in città l’occasione per rispecchiarsi nella poetica sottile di Keita Miyazaki, il quale a sua volta trova in questa terra di motori un palcoscenico formidabile in cui il suo messaggio così carico di dissonanze può ulteriormente amplificarsi. L’intreccio tra forme classiche e sentori futuristici in relazione con la raffinatezza dello spazio sarà fonte di un’esperienza estetica seducente. Vogliamo – aggiunge Galizzi – che le sale di palazzo Tozzoni si trasformino in un grande giardino dell’effimero, dove la dimensione del relitto industriale e dello scarto punta a superare se stessa, a patto però di fondersi con qualcosa di apparentemente fragililissimo, perché fatto di carta, anzi, perché carico di umanità: l’origami».
Per Riccardo Freddo «il lavoro di Keita Miyazaki ci ricorda che la bellezza può nascere dal contrasto, dall’incontro tra ciò che è destinato a durare e ciò che è effimero. Le sue sculture, fatte di metallo e carta, sono metafore di resilienza e rinascita, ma anche di una fragilità profondamente umana. Portare questa ricerca a Palazzo Tozzoni significa dare vita a un dialogo tra epoche e culture diverse, dove la memoria del passato e l’eco del futuro convivono in un equilibrio sempre precario, ma poeticamente necessario.».
Nato a Tokyo nel 1983, Keita Miyazaki vive e lavora tra il Giappone e il Regno Unito. Dopo aver studiato all’Università delle Arti di Tokyo e al Royal College of Art di Londra, ha sviluppato un linguaggio visivo riconoscibile, che mette in dialogo rovine meccaniche e forme vegetali. Le sue opere sono state esposte in musei e gallerie internazionali, tra cui Victoria and Albert Museum, Centre Pompidou, Palais de Tokyo, Jameel Arts Centre, e fanno parte di collezioni prestigiose come la Fondazione Benetton, il Mori Arts Centre e la Daiwa Foundation.
«Siamo particolarmente orgogliosi di ospitare a Palazzo Tozzoni la mostra dedicata a Keita Miyazaki – commentano il sindaco di Imola, Marco Panieri, e l’Assessore alla Cultura, Giacomo Gambi – un artista di straordinaria originalità e sensibilità, la cui ricerca, sospesa tra scultura e materia industriale, si innesta perfettamente sul nostro territorio così votato ai motori. Questo evento rappresenta un’importante occasione per ribadire quanto l’arte contemporanea possa valorizzare il nostro patrimonio storico, rendendolo vivo e attuale agli occhi del pubblico. La collaborazione con una galleria di rilievo internazionale, come Rosenfeld di Londra, conferma la volontà del Comune e di Imola Musei di aprirsi sempre più a progetti di respiro globale, capaci di portare nella nostra città esperienze artistiche di grande qualità e riconoscimento internazionale».
Curata da Diego Galizzi, direttore di Imola Musei, e da Riccardo Freddo, responsabile dei rapporti istituzionali di Rosenfeld Gallery, la mostra “Keita Miyazaki. The garden of vanities”, in programma dal prossimo 15 novembre al 22 febbraio 2026, creerà all’interno delle sontuose sale di palazzo Tozzoni un percorso tutto incentrato sulla bellezza dell’imperfezione, dove passato e futuro si confrontano e da questo scambio ne scaturisce una riflessione sulla fragilità della modernità.
I lavori di Keita Miyazaki si distinguono per la loro straordinaria originalità, un vero unicum nel panorama dell’arte contemporanea. Le sue sculture ibride sono realizzate con scarti di parti meccaniche di automobili, sulle quali l’artista innesta fragili origami di carta, come a volerle fare sbocciare. Alla base di questa inconsueta ricerca c’è naturalmente la cultura giapponese con le sue forti contraddizioni, in bilico tra la sua proiezione verso il progresso tecnologico e la radicata presenza della sua millenaria tradizione. Lo shock per lo tsunami del 2011 e la visione delle carcasse e dei pezzi di automobili nei paesaggi devastati dal fango sono stati la miccia che ha generato le riflessioni di Miyazaki, che ha eletto le sue sculture di frammenti meccanici a simbolo di una società industriale che dimostra tutta la sua vulnerabilità di fronte alla potenza della natura.
«Il progetto espositivo che abbiamo costruito qui a Imola – commenta Diego Galizzi – nasce dalla volontà di offrire in città l’occasione per rispecchiarsi nella poetica sottile di Keita Miyazaki, il quale a sua volta trova in questa terra di motori un palcoscenico formidabile in cui il suo messaggio così carico di dissonanze può ulteriormente amplificarsi. L’intreccio tra forme classiche e sentori futuristici in relazione con la raffinatezza dello spazio sarà fonte di un’esperienza estetica seducente. Vogliamo – aggiunge Galizzi – che le sale di palazzo Tozzoni si trasformino in un grande giardino dell’effimero, dove la dimensione del relitto industriale e dello scarto punta a superare se stessa, a patto però di fondersi con qualcosa di apparentemente fragililissimo, perché fatto di carta, anzi, perché carico di umanità: l’origami».
Per Riccardo Freddo «il lavoro di Keita Miyazaki ci ricorda che la bellezza può nascere dal contrasto, dall’incontro tra ciò che è destinato a durare e ciò che è effimero. Le sue sculture, fatte di metallo e carta, sono metafore di resilienza e rinascita, ma anche di una fragilità profondamente umana. Portare questa ricerca a Palazzo Tozzoni significa dare vita a un dialogo tra epoche e culture diverse, dove la memoria del passato e l’eco del futuro convivono in un equilibrio sempre precario, ma poeticamente necessario.».
Nato a Tokyo nel 1983, Keita Miyazaki vive e lavora tra il Giappone e il Regno Unito. Dopo aver studiato all’Università delle Arti di Tokyo e al Royal College of Art di Londra, ha sviluppato un linguaggio visivo riconoscibile, che mette in dialogo rovine meccaniche e forme vegetali. Le sue opere sono state esposte in musei e gallerie internazionali, tra cui Victoria and Albert Museum, Centre Pompidou, Palais de Tokyo, Jameel Arts Centre, e fanno parte di collezioni prestigiose come la Fondazione Benetton, il Mori Arts Centre e la Daiwa Foundation.
15
novembre 2025
Keita Miyazaki – The Garden of Vanieties
Dal 15 al 22 novembre 2025
arte contemporanea
Location
PALAZZO TOZZONI
Imola, Via Giuseppe Garibaldi, 18, (Bologna)
Imola, Via Giuseppe Garibaldi, 18, (Bologna)
Biglietti
intero 4 euro, ridotto 3 euro (dal 1/1/2026: intero 5 euro, ridotto 4 euro). Gratuito: fino a 14 anni; scolaresche
Orario di apertura
venerdì 15-19; sabato e domenica 10-13, 15-19. Chiuso il 25 dicembre e 1°gennaio
Ufficio stampa
HF4 Comunicazione
Autore
Curatore




