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Kendell Geers – satyr:ikon
Anche questa volta la mostra si struttura attraverso precisi riferimenti alla cultura italiana. Evidente nel titolo la citazione a Fellini – così come alla grande tradizione letteraria latina – mentre l’opera collocata proprio all’entrata della galleria trae ispirazione da un disegno di Leonardo da Vinci
Comunicato stampa
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Kendell Geers si impone all’attenzione internazionale già negli anni Novanta con la partecipazione a importanti rassegne come la Biennale di Johannesburg (1997) e la personale al Carnegie Museum of Art di Pittsburg (1999). Nel 2001 è invitato alla Biennale di Berlino, a questa seguono altri importanti appuntamenti grazie ai quali si afferma come uno degli artisti più interessanti e provocatori del panorama artistico internazionale fra questi ricordiamo Documenta 11 (2002), la 8° Biennale di Istanbul (2003) fino alla più recente esposizione personale al Macro di Roma (2004). Nato e cresciuto a Johannesburg si forma tra le tensioni politiche e sociali del Sudafrica, dimostrando da subito uno spirito ribelle nei confronti di un sistema conservatore e moralista che lascia poco spazio alla creatività individuale. L’arte per Geers diventa un modo di indagare la vita, di stimolare l’istinto verso la libertà attraverso l’estetica della simulazione, l’ironia e la critica radicale nei confronti della storia e dell’istituzione artistica.
Realizza la sua prima mostra personale italiana, Mondo Kane, a Galleria Continua nel 2002 ed è nuovamente in questo spazio che oggi presenta satyr:ikon, una serie di lavori inediti frutto delle più recenti ricerche. Come un discorso mai interrotto, satyr:ikon si rivolge al pubblico come ideale continuazione della precedente esperienza espositiva. Anche questa volta la mostra si struttura attraverso precisi riferimenti alla cultura italiana. Evidente nel titolo la citazione a Fellini - così come alla grande tradizione letteraria latina – mentre l’opera collocata proprio all’entrata della galleria trae ispirazione da un disegno di Leonardo da Vinci. Una sorta di cannibalismo artistico, il riappropriarsi di forme classiche per restituircele poi in versione personale, rielaborata e arricchita di tensioni fisiche e psicologiche. In satyr:ikon Kendell Geers, restio alla classificazione e alla catalogazione in categorie morali, gioca con le parole moltiplicandone e alterandone i significati, lanciando continue provocazioni e istillando il dubbio e l’incertezza. La figura del satiro, chiamato in causa nel titolo, rappresenta perfettamente questo concetto: uomo, animale e divinità uniti in un unico essere, senza possibilità di distinzione e di giudizio. Tutto ciò si ritrova anche in alcune delle opere di questo percorso espositivo come ‘Here Lies Truth’ e ‘Fuc King Hell’.
La mostra si articola dunque sui toni della satira e tralascia volutamente la definizione di ‘bene’ e di ‘male’ affermando anzi la loro possibile reversibilità e intercambiabilità. L’unica distinzione netta, forse imprescindibile, è quella tra vita e morte che nell’allestimento si rende evidente tra le opere collocate al primo piano della galleria e quelle collocate al piano inferiore.
Le opere che incontriamo in satyr:ikon ci danno modo di conoscere a fondo il lavoro di Kendell Geers, la sua indagine verso ogni tipo di pulsione umana sia questa di natura psicologica, politica o morale. Nel salottino dal sapore borghese allestito al primo piano della galleria si respira un’aria domestica quanto trasgressiva tra mobili, libri, tappeti e suppellettili dalle forme falliche. Sul grande schermo della platea una proiezione firmata S-338, un lavoro sperimentale realizzato dall’artista durante un recente workshop in Belgio. L’esplorazione del corpo guardato attraverso diverse prospettive grazie alla collaborazione di alchimisti, musicisti, artisti performer, cabalisti e ballerini. Nel giardino di Galleria Continua una lapide e un’iscrizione. Qui Geers si confronta in modo diretto con la storia contemporanea e più precisamente con il gruppo di Baader-Meinhof: denominazione corrente data alla Raf (Rote Armee Fraktion, Frazione armata rossa), organizzazione terroristica nata nella Repubblica Federale Tedesca nel 1971. I fondatori, Andreas Baader e Ulrike Meinhof, entrambi arrestati nel 1972, morirono suicidi in carcere in circostanze poco chiare, lei nel 1976 e lui nel 1977. Dopo vari attentati, l'attività del gruppo culminò nel 1977 con il rapimento e l'uccisione del presidente degli industriali tedeschi, H.M. Schleyer. Per il giorno dell’inaugurazione una performance vedrà i presenti protagonisti di un insolito Kocktail.
Realizza la sua prima mostra personale italiana, Mondo Kane, a Galleria Continua nel 2002 ed è nuovamente in questo spazio che oggi presenta satyr:ikon, una serie di lavori inediti frutto delle più recenti ricerche. Come un discorso mai interrotto, satyr:ikon si rivolge al pubblico come ideale continuazione della precedente esperienza espositiva. Anche questa volta la mostra si struttura attraverso precisi riferimenti alla cultura italiana. Evidente nel titolo la citazione a Fellini - così come alla grande tradizione letteraria latina – mentre l’opera collocata proprio all’entrata della galleria trae ispirazione da un disegno di Leonardo da Vinci. Una sorta di cannibalismo artistico, il riappropriarsi di forme classiche per restituircele poi in versione personale, rielaborata e arricchita di tensioni fisiche e psicologiche. In satyr:ikon Kendell Geers, restio alla classificazione e alla catalogazione in categorie morali, gioca con le parole moltiplicandone e alterandone i significati, lanciando continue provocazioni e istillando il dubbio e l’incertezza. La figura del satiro, chiamato in causa nel titolo, rappresenta perfettamente questo concetto: uomo, animale e divinità uniti in un unico essere, senza possibilità di distinzione e di giudizio. Tutto ciò si ritrova anche in alcune delle opere di questo percorso espositivo come ‘Here Lies Truth’ e ‘Fuc King Hell’.
La mostra si articola dunque sui toni della satira e tralascia volutamente la definizione di ‘bene’ e di ‘male’ affermando anzi la loro possibile reversibilità e intercambiabilità. L’unica distinzione netta, forse imprescindibile, è quella tra vita e morte che nell’allestimento si rende evidente tra le opere collocate al primo piano della galleria e quelle collocate al piano inferiore.
Le opere che incontriamo in satyr:ikon ci danno modo di conoscere a fondo il lavoro di Kendell Geers, la sua indagine verso ogni tipo di pulsione umana sia questa di natura psicologica, politica o morale. Nel salottino dal sapore borghese allestito al primo piano della galleria si respira un’aria domestica quanto trasgressiva tra mobili, libri, tappeti e suppellettili dalle forme falliche. Sul grande schermo della platea una proiezione firmata S-338, un lavoro sperimentale realizzato dall’artista durante un recente workshop in Belgio. L’esplorazione del corpo guardato attraverso diverse prospettive grazie alla collaborazione di alchimisti, musicisti, artisti performer, cabalisti e ballerini. Nel giardino di Galleria Continua una lapide e un’iscrizione. Qui Geers si confronta in modo diretto con la storia contemporanea e più precisamente con il gruppo di Baader-Meinhof: denominazione corrente data alla Raf (Rote Armee Fraktion, Frazione armata rossa), organizzazione terroristica nata nella Repubblica Federale Tedesca nel 1971. I fondatori, Andreas Baader e Ulrike Meinhof, entrambi arrestati nel 1972, morirono suicidi in carcere in circostanze poco chiare, lei nel 1976 e lui nel 1977. Dopo vari attentati, l'attività del gruppo culminò nel 1977 con il rapimento e l'uccisione del presidente degli industriali tedeschi, H.M. Schleyer. Per il giorno dell’inaugurazione una performance vedrà i presenti protagonisti di un insolito Kocktail.
23
aprile 2005
Kendell Geers – satyr:ikon
Dal 23 aprile al 10 settembre 2005
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
GALLERIA CONTINUA
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 14-19
Vernissage
23 Aprile 2005, ore 18
Autore




