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La giornata di Elisa
La mostra sottolinea questi aspetti, pubblici e privati, della principessa: il ruolo di donna ‘madre e sorella’, il rapporto strettissimo con la figlia Napoleone-Elisa, e il ruolo di donna di potere, dal piglio maschile e decisionista, insolitamente attuale e “moderno” per l’epoca.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Elisa Bonaparte e suo marito Felice Baciocchi si stabiliscono ufficialmente nella prestigiosa sede di Palazzo Ducale di Lucca il 1 dicembre 1805, sede che lei stessa, straordinariamente vicina nello spirito al fratello Napoleone, si Ë presa cura di restaurare e abbellire secondo lo stile della pi_ nota corte francese delle Tuileries.
Il 1 dicembre 2003, la Provincia di Lucca in collaborazione con la Soprintendenza ai B.A.P.P.S.A.D, inaugura una suggestiva mostra dal titolo LA GIORNATA di ELISA. Vita pubblica e privata di una principessa a cura di Roberta Martinelli - Assessore ai Beni Culturali della Provincia di Lucca e Direttore dei Musei Nazionali delle Residenze Napoleoniche dell’Isola d’Elba, proprio in quelle stesse sale monumentali in cui Elisa Bonaparte ha vissuto come principessa di Piombino e Lucca, e poi Granduchessa di Toscana.
L’audacia di Elisa, la tempra di una moderna imprenditrice, la spregiudicatezza pubblica e privata, fecero di lei una figura di reggente degna di suo fratello. Elisa riuscÏ, con l’azzardo della vera idealista, a realizzare il suo personale sogno francese in Toscana. I biografi dell’epoca la descrivono come “unica fra i Bonaparte... Molto alta, molto magra, con i capelli neri, con occhi neri sporgenti, una grande bocca, dei bei denti, ella non aveva niente della donna nella sua aria, nel suo comportamento, nella sua fisionomia. Era uno di quei esseri androgeni i cui corpi si modellano sull’intelligenza e che, senza aver preso le qualit‡ dell’altro sesso, hanno perduto tutto lo charme del loro.” La mostra sottolinea questi aspetti, pubblici e privati, della principessa: il ruolo di donna ‘madre e sorella’, il rapporto strettissimo con la figlia Napoleone-Elisa, e il ruolo di donna di potere, dal piglio maschile e decisionista, insolitamente attuale e "moderno" per l’epoca.
LA GIORNATA di ELISA. Vita pubblica e privata di una principessa, grazie ad un allestimento scenografico realizzato per l’occasione dal regista teatrale Massimo Luconi, racconta momenti e abitudini del quotidiano di Elisa. In mostra ci saranno oltre 50 oggetti, molti dei quali arrivano per la prima volta in Italia: dipinti, arredi, lettere, documenti d’archivio, oggetti di uso quotidiano provenienti dalle pi_ importati collezioni pubbliche e private, italiane e francesi. Prestatori d’eccezione per questa mostra sono, per la Francia: il MusÈe du Domaine National des Ch‚teaux de Versailles et de Trianon, dal MusÈe National du Ch‚teau de Fontainebleau, il MusÈe National du Ch‚teau de Malmaison et Bois-PÈau, la BibliothËque Marmottan; per l’Italia: il Polo Museale Fiorentino con la Galleria d’Arte Moderna e Museo del Costume, la Galleria Palatina e il Museo degli Argenti di Palazzo Pitti, il Museo Napoleonico di Roma, la Fondazione Coronini Cronberg e l’Archivio di Stato di Lucca.
Ai visitatori della mostra sar‡ offerta l’opportunit‡ di visitare gratuitamente la sala dedicata a Elisa Baciocchi e la sezione dell’Ottocento del Museo Nazionale di Palazzo Mansi di Lucca.
La mostra Ë realizzata in collaborazione con l’Assessorato alle politiche culturali del Comune di Roma e il Museo Napoleonico di Roma che ospiter‡ la mostra a partire dal febbraio 2004. L’esposizione appartiene al progetto Napoleone ed Elisa: segni della presenza in Toscana che vede coinvolte le Province di Lucca, Pisa, Livorno e Massa Carrara e la Soprintendenza ai B.A.P.P.S.A.D. di Pisa.
La prima iniziativa legata al progetto si Ë realizzata nel dicembre 2002 con la mostra nel Palazzo Ducale di Lucca La Tavola di Elisa. Un inventario racconta – Interpretazione di un rituale napoleonico, curata sempre da Roberta Martinelli, che, per la sua particolare qualit‡, ha ricevuto da Philippe Daverio il "premio morale di Passepartout come migliore Mostra dell'anno".
La mostra
La reggia di Elisa
Il 14 luglio 1805 Elisa e Felice Baciocchi fanno il loro ingresso trionfale nella citt‡ di Lucca; nel 2005, a celebrare i duecento anni da questo evento, si concluderanno gli imponenti lavori di restauro e di recupero del Palazzo Ducale, sede della Provincia e della Prefettura. Iniziati nel dicembre del 1998, hanno dato vita a un cantiere aperto e vitale denominato “la Fabbrica del Palazzo” al quale si sono legate, in modo del tutto innovativo, manifestazioni, eventi, momenti di riflessione sulla cultura politica e letteraria del nostro tempo.
Il Palazzo, con l’avvento di Elisa assume quell’orgoglio imperiale dalle forme eleganti e sontuose che ancora oggi la caratterizzano. All’estrosa principessa si deve la grande piazza dedicata al fratello Napoleone, che si apre davanti al Palazzo, realizzata a spese di porzioni della Lucca rinascimentale.
La mostra , il percorso, gli oggetti "simbolo"
La giornata di Elisa era divisa tra momenti intimi e privati e momenti di carattere pubblico. Per meglio raccontare questi aspetti la mostra si compone di due diverse sezioni che hanno un particolare e diverso allestimento, una percezione dell’ambiente e della luce opposte ma complementari.
La narrazione Ë scandita da tre oggetti simbolo: la culla, simbolo supremo del privato, la scrivania, simbolo del potere e il grande dipinto Elisa granduchessa di Toscana di Pietro Benvenuti, elemento di unione delle due sezioni.
Il grandioso dipinto del 1809, prestato per l’occasione dal Museo di Fontainebleau, Ë la sintesi iconografica e contenutistica di tutta la mostra. Qui troviamo i protagonisti di tutta la storia: Elisa, il fratello Napoleone e la piccola Napoleone-Elisa. La continuit‡ dei gesti di Elisa unisce in un triangolo perfetto i tre personaggi: con una mano indica il busto in marmo del fratello Imperatore e con l'altra stringe la mano della figlia. Famiglia e potere si uniscono e si tramandano.
La sala degli Staffieri e il "privato"
Penombra e oscurit‡ avvolgono gli aspetti intimi della vita di Elisa: la toilette, dove possiamo immaginarla seduta mentre si ravvia i capelli o si trucca, il nÈcessaire da ricamo al quale si dedica nei momenti di relax. Di rara fattura, lo splendido nÈcessaire da viaggio, proveniente dal Museo Napoleonico di Roma, che grazie a un ingegnoso sistema di incastri contiene l’occorrente per la bellezza e il trucco, per il cucito e per il disegno. Tra gli oltre trenta oggetti di raffinata fattura splendidi flaconi in vetro con contenitori a bicchiere in marocchino rosso, un bel versatoio con corpo ovoidale su cui risaltano a rilievo due cavalli marini, forbici in vermeil e acciaio, una limetta e un curioso nettaorecchie in vermeil.
In mostra anche un disegno autografo a carboncino raffigurante una "testa di donna", proveniente dal museo di Fontainebleau, che ci rivela l’amore della principessa per l’arte.
Elisa Ë circondata dai suoi affetti pi_ cari: la figlia Napoleone-Elisa raffigurata a 4 anni, nel 1810, dalla celebre pittrice Marie-Guilhelmine Benoist.
La famiglia si ritrova al completo nelle 4 tele provenienti dalla biblioteca Marmottan di Parigi: Elisa, il marito Felice e i due figli, Napoleone-Elisa e Federico.
Fulcro di questa intimit‡ affettiva Ë la culla con gli arredi originali in raso di seta, proveniente dalla Galleria Palatina di Palazzo Pitti.
Curiosit‡ sfiziose le possiamo trovare negli inediti autografi delle sue ricette di bellezza.
La sala Ademollo e il "pubblico"
Luce, specchi, candelabri dorati e colori smaglianti sono gli elementi portanti dell'allestimento della sala che ci racconta i simboli del potere e della vita pubblica.
Una delle ossessioni dell'impero Ë il tempo: per la prima volta nella storia i potenti hanno fretta di fare, di conquistare, di abbellire, di "segnare" i luoghi e le culture. In mostra si espone, tra gli altri, un gigantesco orologio "da tavolo" raffigurante Minerva e realizzato dal pi_ importante orefice parigino del periodo napoleonico Pierre Philippe Thomire (proveniente dalla Fondazione Coronini Cronberg di Gorizia).
Il potere, con Napoleone ed Elisa, non ha pi_ mandato divino: i potenti lavorano e il segno pi_ rappresentativo della loro Maest‡ non Ë dunque il trono ma piuttosto una scrivania.
Il simbolo del potere e del lavoro di principessa Ë infatti la preziosissima scrivania da viaggio appartenuta ad Elisa e proveniente dalla Galleria Palatina di Palazzo Pitti.
Questo oggetto ha una storia assolutamente affascinante: Elisa non se ne separer‡ mai, la porter‡ con sÈ fino al giorno della sua morte, nel 1820 a Trieste.
Ne fece realizzare una uguale per il fratello Napoleone.
Ma la vita pubblica Ë fatta anche di rapporti sociali, di pubbliche relazioni, di feste, di balli, di riunioni con la nobilt‡ locale. E dunque uno spaccato si apre sulla musica, la danza, i balli a corte e il gioco. Un fortepiano ed uno splendido tavolo da gioco ci raccontano le sere e i divertimenti della principessa e del principe Felice Baciocchi, ma anche di un’epoca che non disdegnava il gusto per li piacere di vivere.
Un profumo per Elisa
Per la mostra Ë stato creato Elisa una nuova fragranza dedicata alla principessa di Lucca. Realizzata da Simonetta Pardini, Ë una delicata acqua di colonia il cui bouquet si compone di essenze che evocano i luoghi amati da Elisa. Scorza di limoni e di arance dolci per ritrovare le sponde del Mediterraneo e i giardini segreti della Villa Reale di Marlia. Fiore di magnolia per rivedere gli alberi che Elisa fece piantare nei giardini e parchi lucchesi. Una nota fresca di brezza di mare in ricordo dell’isola natia, la Corsica. Note ricche calde e vibranti di legno di cedro e sfumature di resine di opoponax e labdanum per descrivere la forza e il tratto volitivo di questa donna.
Il 1 dicembre 2003, la Provincia di Lucca in collaborazione con la Soprintendenza ai B.A.P.P.S.A.D, inaugura una suggestiva mostra dal titolo LA GIORNATA di ELISA. Vita pubblica e privata di una principessa a cura di Roberta Martinelli - Assessore ai Beni Culturali della Provincia di Lucca e Direttore dei Musei Nazionali delle Residenze Napoleoniche dell’Isola d’Elba, proprio in quelle stesse sale monumentali in cui Elisa Bonaparte ha vissuto come principessa di Piombino e Lucca, e poi Granduchessa di Toscana.
L’audacia di Elisa, la tempra di una moderna imprenditrice, la spregiudicatezza pubblica e privata, fecero di lei una figura di reggente degna di suo fratello. Elisa riuscÏ, con l’azzardo della vera idealista, a realizzare il suo personale sogno francese in Toscana. I biografi dell’epoca la descrivono come “unica fra i Bonaparte... Molto alta, molto magra, con i capelli neri, con occhi neri sporgenti, una grande bocca, dei bei denti, ella non aveva niente della donna nella sua aria, nel suo comportamento, nella sua fisionomia. Era uno di quei esseri androgeni i cui corpi si modellano sull’intelligenza e che, senza aver preso le qualit‡ dell’altro sesso, hanno perduto tutto lo charme del loro.” La mostra sottolinea questi aspetti, pubblici e privati, della principessa: il ruolo di donna ‘madre e sorella’, il rapporto strettissimo con la figlia Napoleone-Elisa, e il ruolo di donna di potere, dal piglio maschile e decisionista, insolitamente attuale e "moderno" per l’epoca.
LA GIORNATA di ELISA. Vita pubblica e privata di una principessa, grazie ad un allestimento scenografico realizzato per l’occasione dal regista teatrale Massimo Luconi, racconta momenti e abitudini del quotidiano di Elisa. In mostra ci saranno oltre 50 oggetti, molti dei quali arrivano per la prima volta in Italia: dipinti, arredi, lettere, documenti d’archivio, oggetti di uso quotidiano provenienti dalle pi_ importati collezioni pubbliche e private, italiane e francesi. Prestatori d’eccezione per questa mostra sono, per la Francia: il MusÈe du Domaine National des Ch‚teaux de Versailles et de Trianon, dal MusÈe National du Ch‚teau de Fontainebleau, il MusÈe National du Ch‚teau de Malmaison et Bois-PÈau, la BibliothËque Marmottan; per l’Italia: il Polo Museale Fiorentino con la Galleria d’Arte Moderna e Museo del Costume, la Galleria Palatina e il Museo degli Argenti di Palazzo Pitti, il Museo Napoleonico di Roma, la Fondazione Coronini Cronberg e l’Archivio di Stato di Lucca.
Ai visitatori della mostra sar‡ offerta l’opportunit‡ di visitare gratuitamente la sala dedicata a Elisa Baciocchi e la sezione dell’Ottocento del Museo Nazionale di Palazzo Mansi di Lucca.
La mostra Ë realizzata in collaborazione con l’Assessorato alle politiche culturali del Comune di Roma e il Museo Napoleonico di Roma che ospiter‡ la mostra a partire dal febbraio 2004. L’esposizione appartiene al progetto Napoleone ed Elisa: segni della presenza in Toscana che vede coinvolte le Province di Lucca, Pisa, Livorno e Massa Carrara e la Soprintendenza ai B.A.P.P.S.A.D. di Pisa.
La prima iniziativa legata al progetto si Ë realizzata nel dicembre 2002 con la mostra nel Palazzo Ducale di Lucca La Tavola di Elisa. Un inventario racconta – Interpretazione di un rituale napoleonico, curata sempre da Roberta Martinelli, che, per la sua particolare qualit‡, ha ricevuto da Philippe Daverio il "premio morale di Passepartout come migliore Mostra dell'anno".
La mostra
La reggia di Elisa
Il 14 luglio 1805 Elisa e Felice Baciocchi fanno il loro ingresso trionfale nella citt‡ di Lucca; nel 2005, a celebrare i duecento anni da questo evento, si concluderanno gli imponenti lavori di restauro e di recupero del Palazzo Ducale, sede della Provincia e della Prefettura. Iniziati nel dicembre del 1998, hanno dato vita a un cantiere aperto e vitale denominato “la Fabbrica del Palazzo” al quale si sono legate, in modo del tutto innovativo, manifestazioni, eventi, momenti di riflessione sulla cultura politica e letteraria del nostro tempo.
Il Palazzo, con l’avvento di Elisa assume quell’orgoglio imperiale dalle forme eleganti e sontuose che ancora oggi la caratterizzano. All’estrosa principessa si deve la grande piazza dedicata al fratello Napoleone, che si apre davanti al Palazzo, realizzata a spese di porzioni della Lucca rinascimentale.
La mostra , il percorso, gli oggetti "simbolo"
La giornata di Elisa era divisa tra momenti intimi e privati e momenti di carattere pubblico. Per meglio raccontare questi aspetti la mostra si compone di due diverse sezioni che hanno un particolare e diverso allestimento, una percezione dell’ambiente e della luce opposte ma complementari.
La narrazione Ë scandita da tre oggetti simbolo: la culla, simbolo supremo del privato, la scrivania, simbolo del potere e il grande dipinto Elisa granduchessa di Toscana di Pietro Benvenuti, elemento di unione delle due sezioni.
Il grandioso dipinto del 1809, prestato per l’occasione dal Museo di Fontainebleau, Ë la sintesi iconografica e contenutistica di tutta la mostra. Qui troviamo i protagonisti di tutta la storia: Elisa, il fratello Napoleone e la piccola Napoleone-Elisa. La continuit‡ dei gesti di Elisa unisce in un triangolo perfetto i tre personaggi: con una mano indica il busto in marmo del fratello Imperatore e con l'altra stringe la mano della figlia. Famiglia e potere si uniscono e si tramandano.
La sala degli Staffieri e il "privato"
Penombra e oscurit‡ avvolgono gli aspetti intimi della vita di Elisa: la toilette, dove possiamo immaginarla seduta mentre si ravvia i capelli o si trucca, il nÈcessaire da ricamo al quale si dedica nei momenti di relax. Di rara fattura, lo splendido nÈcessaire da viaggio, proveniente dal Museo Napoleonico di Roma, che grazie a un ingegnoso sistema di incastri contiene l’occorrente per la bellezza e il trucco, per il cucito e per il disegno. Tra gli oltre trenta oggetti di raffinata fattura splendidi flaconi in vetro con contenitori a bicchiere in marocchino rosso, un bel versatoio con corpo ovoidale su cui risaltano a rilievo due cavalli marini, forbici in vermeil e acciaio, una limetta e un curioso nettaorecchie in vermeil.
In mostra anche un disegno autografo a carboncino raffigurante una "testa di donna", proveniente dal museo di Fontainebleau, che ci rivela l’amore della principessa per l’arte.
Elisa Ë circondata dai suoi affetti pi_ cari: la figlia Napoleone-Elisa raffigurata a 4 anni, nel 1810, dalla celebre pittrice Marie-Guilhelmine Benoist.
La famiglia si ritrova al completo nelle 4 tele provenienti dalla biblioteca Marmottan di Parigi: Elisa, il marito Felice e i due figli, Napoleone-Elisa e Federico.
Fulcro di questa intimit‡ affettiva Ë la culla con gli arredi originali in raso di seta, proveniente dalla Galleria Palatina di Palazzo Pitti.
Curiosit‡ sfiziose le possiamo trovare negli inediti autografi delle sue ricette di bellezza.
La sala Ademollo e il "pubblico"
Luce, specchi, candelabri dorati e colori smaglianti sono gli elementi portanti dell'allestimento della sala che ci racconta i simboli del potere e della vita pubblica.
Una delle ossessioni dell'impero Ë il tempo: per la prima volta nella storia i potenti hanno fretta di fare, di conquistare, di abbellire, di "segnare" i luoghi e le culture. In mostra si espone, tra gli altri, un gigantesco orologio "da tavolo" raffigurante Minerva e realizzato dal pi_ importante orefice parigino del periodo napoleonico Pierre Philippe Thomire (proveniente dalla Fondazione Coronini Cronberg di Gorizia).
Il potere, con Napoleone ed Elisa, non ha pi_ mandato divino: i potenti lavorano e il segno pi_ rappresentativo della loro Maest‡ non Ë dunque il trono ma piuttosto una scrivania.
Il simbolo del potere e del lavoro di principessa Ë infatti la preziosissima scrivania da viaggio appartenuta ad Elisa e proveniente dalla Galleria Palatina di Palazzo Pitti.
Questo oggetto ha una storia assolutamente affascinante: Elisa non se ne separer‡ mai, la porter‡ con sÈ fino al giorno della sua morte, nel 1820 a Trieste.
Ne fece realizzare una uguale per il fratello Napoleone.
Ma la vita pubblica Ë fatta anche di rapporti sociali, di pubbliche relazioni, di feste, di balli, di riunioni con la nobilt‡ locale. E dunque uno spaccato si apre sulla musica, la danza, i balli a corte e il gioco. Un fortepiano ed uno splendido tavolo da gioco ci raccontano le sere e i divertimenti della principessa e del principe Felice Baciocchi, ma anche di un’epoca che non disdegnava il gusto per li piacere di vivere.
Un profumo per Elisa
Per la mostra Ë stato creato Elisa una nuova fragranza dedicata alla principessa di Lucca. Realizzata da Simonetta Pardini, Ë una delicata acqua di colonia il cui bouquet si compone di essenze che evocano i luoghi amati da Elisa. Scorza di limoni e di arance dolci per ritrovare le sponde del Mediterraneo e i giardini segreti della Villa Reale di Marlia. Fiore di magnolia per rivedere gli alberi che Elisa fece piantare nei giardini e parchi lucchesi. Una nota fresca di brezza di mare in ricordo dell’isola natia, la Corsica. Note ricche calde e vibranti di legno di cedro e sfumature di resine di opoponax e labdanum per descrivere la forza e il tratto volitivo di questa donna.
30
novembre 2003
La giornata di Elisa
Dal 30 novembre 2003 al primo febbraio 2004
arte antica
Location
PALAZZO DUCALE
Lucca, Via Francesco Carrara, 1, (Lucca)
Lucca, Via Francesco Carrara, 1, (Lucca)
Orario di apertura
tutti I giorni dalle 10 alle 18
chiuso il martedÏ e il 25 dicembre
1_ gennaio apertura dalle ore 15 alle ore 19
Vernissage
30 Novembre 2003, ore 16.00




