La grande fotografia del Novecento è
quasi sempre associata ad autori famosi.
Esiste tuttavia anche una vasta produzione
di immagini prive di firme illustri: una
galassia di fotografie anonime al cui interno
si possono riconoscere tipologie comuni,
tutte strettamente collegate alla dimensione
quotidiana e popolare della vita.
Trecento foto collezionate da Enrico
Mitrovich, cento per altrettanti diversi
temi, costituiscono un’installazione divisa
in tre parti i cui titoli prendono spunto da
alcuni testi di canzoni di Paolo Conte:
Spaccami il cuore e se mi vedi, fotografa.
È un vecchio trucco, illusionismo.
Roba da varietà
Ma gli occhi poi s'incontrano…
“Un colpo al cuore” è la prima, dedicata
al luna park dove, un tempo, il baraccone
del tiro a segno premiava con uno
scatto fotografico chi colpiva il centro
del bersaglio auto cogliendosi nella
flagranza dell’evento.
La fotografia, che in sostanza veniva
realizzata dal tiratore stesso con un
automatismo, costituiva imperitura testimonianza
della sua abilità. La gratificazione
oggettivata della bravura (quasi
sempre appannaggio virile) che poteva
essere conservata nell'album delle foto
ricordo…
G.G.