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La Piazza
I suoni della piazza si trasformano in musica. Installazione Sonora d’arte con Olofoni nell’ambito della Festa Europea della Musica
Comunicato stampa
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LA PIAZZA
I SUONI DELLA PIAZZA SI TRASFORMANO IN MUSICA
Installazione Sonora d’Arte con Olofoni
nell’ambito della Festa Europea della Musica
Piazza Re di Roma 20 - 21 Giugno 2009
Comunicato stampa
Roma, giugno 2009
Il 20 e 21 giugno, in concomitanza con la Festa Europea della Musica, Piazza Re di Roma diventa lo scenario di una nuova installazione del Centro Ricerche Musicali - CRM basata su Olofoni, proiettori capaci di inviare i dettagli più minuti del suono a distanze impossibili per i normali altoparlanti.
La manifestazione è realizzata con il sostegno dell’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma, con il contributo della Regione Lazio Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport, in collaborazione con il MiBAC – Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo, Direzione Generale per la Promozione e la Comunicazione e la Festa della Musica.
L’idea progettuale parte dalla piazza intesa come luogo di passaggio, d’incontro, di convergenza di gente e culture diverse, di spazio condiviso.
La piazza frequentata, nelle diverse ore del giorno, da persone con interessi, età, esigenze e attitudini multiformi, genera rumori, suoni capaci di una forte semantica in grado di trasformarsi in elementi musicali significativi.
Nella piazza, immaginata come un “teatro dinamico” sono poste delle installazioni sonore d’arte (Olofoni), che diffondono gli eventi musicali. La diffusione avviene in modo non invasivo e si miscela ai suoni reali presenti in un dato momento nella piazza, producendo nella percezione di chi ascolta, un’ambiguità tra suono reale e virtuale (ossia elaborato musicalmente).
L’installazione ha anche lo scopo di incuriosire il passante distratto quanto quello più attento, e indurlo a partecipare alla progressiva trasformazione dei rumori quotidiani della piazza in eventi musicali.
La musica, le ambientazioni e le elaborazione elettroniche sono realizzate dai compositori LAURA BIANCHINI, MICHELANGELO LUPONE (ideatori e curatori artistici della manifestazione), WALTER CIANCIUSI, SILVIA LANZALONE, LUIGI PIZZALEO.
Lo spettacolo divide la giornata in tre fasi. La prima fase Percorsi dinamici si svolge di mattina, ha lo scopo di “richiamo”, di sollecitazione verso l’ascolto dei suoni dell’ambiente e della capacità della piazza di offrirsi come camera risonante (orari 10.30–11.00 / 11.30–12.00 / 12.30–13.00).
La seconda fase Contrappunti si svolge nel pomeriggio, ha lo scopo di rendere interattivi gli accadimenti sonori ripresi in punti precisi della piazza (orari 16.30–17.00 / 17.30–18.00 / 18.30–19.00 / 19.30–20.00).
La terza fase Variazioni si svolge di sera, ed è una vera e propria performance, realizzata dalle persone del pubblico, che si integra con il luogo e propone la simultanea presenza di sistemi elettronici e variazioni di luce (orari 21.00–22 / 22.30 – 23.30).
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.
LUIGI PIZZALEO – FLORILEGI (2009)
Ogni qualvolta i suoni reali irrompono nel tessuto di un pezzo acusmatico, si pone al compositore l'alternativa se renderli riconoscibili oppure occultarli dietro la cortina dell'elaborazione. E se il suono è riconoscibile, la musica diventa irresistibilmente teatro, sceneggiatura. In Florilegi, per computer solo, abbiamo una soggettiva, e un Soggetto. I piani sonori sono tre: la realtà esterna (raccolta in una strada a scorrimento veloce, in un bar, in un supermercato, in una libreria, in una stazione ferroviaria e nel caos della ricreazione a scuola), l'elaborazione interiore e la reminiscenza del Soggetto, e il lavorio interiore del pensiero del Soggetto, concretizzato in un tessuto frusciante, sfarinato, sabbioso, crepitante, graffiato, vetroso, diroccato, su cui si affacciano sporadicamente alcune idee fisse. Inutile cercare di interpretare le parole del mondo esterno. Inutile sperare che il Soggetto accolga serenamente la realtà per ciò che essa è. Inutile tentare di capire cosa sia realtà e cosa sia ricostruzione del Soggetto (qua e là suoni d'acqua e di uccelli, ma solo una volta si tratta di suoni veri, il resto è sintesi).
Florilegi non è un vero e proprio pezzo da ascoltare in sala da concerto: è piuttosto uno sfondo capace di integrare senza subire danni qualsiasi suono esterno. Oppure, se preferite, è il tentativo di una realtà immaginaria, di un universo fittizio, di insinuarsi nelle pieghe acustiche del mondo reale.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.
WALTER CIANCIUSI - #104 (2009)
Gli choc dell'incomprensibile, che la tecnica artistica distribuisce nell'era della propria insensatezza, si rovesciano, danno un senso ad un mondo privo di senso: e a tutto questo si sacrifica la nuova musica. Essa ha preso su di sé tutte le tenebre e la colpa del mondo: tutta la sua felicità sta nel riconoscere l'infelicità, tutta la sua bellezza sta nel sottrarsi all'apparenza del bello. Nessuno vuole averci a che fare, né i sistemi individuali né quelli collettivi; essa risuona inascoltata, senza echi.
Quando la musica è ascoltata, il tempo le si rapprende intorno in un lucente cristallo. Ma non udita la musica precipita simile a una sfera esiziale nel tempo vuoto. A questa esperienza tende spontaneamente #104, prassi che la computer music ribadisce ad ogni istante, l'assoluto venir-dimenticato. Essa è veramente il manoscritto in una bottiglia.
I SUONI DELLA PIAZZA SI TRASFORMANO IN MUSICA
Installazione Sonora d’Arte con Olofoni
nell’ambito della Festa Europea della Musica
Piazza Re di Roma 20 - 21 Giugno 2009
Comunicato stampa
Roma, giugno 2009
Il 20 e 21 giugno, in concomitanza con la Festa Europea della Musica, Piazza Re di Roma diventa lo scenario di una nuova installazione del Centro Ricerche Musicali - CRM basata su Olofoni, proiettori capaci di inviare i dettagli più minuti del suono a distanze impossibili per i normali altoparlanti.
La manifestazione è realizzata con il sostegno dell’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma, con il contributo della Regione Lazio Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport, in collaborazione con il MiBAC – Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo, Direzione Generale per la Promozione e la Comunicazione e la Festa della Musica.
L’idea progettuale parte dalla piazza intesa come luogo di passaggio, d’incontro, di convergenza di gente e culture diverse, di spazio condiviso.
La piazza frequentata, nelle diverse ore del giorno, da persone con interessi, età, esigenze e attitudini multiformi, genera rumori, suoni capaci di una forte semantica in grado di trasformarsi in elementi musicali significativi.
Nella piazza, immaginata come un “teatro dinamico” sono poste delle installazioni sonore d’arte (Olofoni), che diffondono gli eventi musicali. La diffusione avviene in modo non invasivo e si miscela ai suoni reali presenti in un dato momento nella piazza, producendo nella percezione di chi ascolta, un’ambiguità tra suono reale e virtuale (ossia elaborato musicalmente).
L’installazione ha anche lo scopo di incuriosire il passante distratto quanto quello più attento, e indurlo a partecipare alla progressiva trasformazione dei rumori quotidiani della piazza in eventi musicali.
La musica, le ambientazioni e le elaborazione elettroniche sono realizzate dai compositori LAURA BIANCHINI, MICHELANGELO LUPONE (ideatori e curatori artistici della manifestazione), WALTER CIANCIUSI, SILVIA LANZALONE, LUIGI PIZZALEO.
Lo spettacolo divide la giornata in tre fasi. La prima fase Percorsi dinamici si svolge di mattina, ha lo scopo di “richiamo”, di sollecitazione verso l’ascolto dei suoni dell’ambiente e della capacità della piazza di offrirsi come camera risonante (orari 10.30–11.00 / 11.30–12.00 / 12.30–13.00).
La seconda fase Contrappunti si svolge nel pomeriggio, ha lo scopo di rendere interattivi gli accadimenti sonori ripresi in punti precisi della piazza (orari 16.30–17.00 / 17.30–18.00 / 18.30–19.00 / 19.30–20.00).
La terza fase Variazioni si svolge di sera, ed è una vera e propria performance, realizzata dalle persone del pubblico, che si integra con il luogo e propone la simultanea presenza di sistemi elettronici e variazioni di luce (orari 21.00–22 / 22.30 – 23.30).
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LUIGI PIZZALEO – FLORILEGI (2009)
Ogni qualvolta i suoni reali irrompono nel tessuto di un pezzo acusmatico, si pone al compositore l'alternativa se renderli riconoscibili oppure occultarli dietro la cortina dell'elaborazione. E se il suono è riconoscibile, la musica diventa irresistibilmente teatro, sceneggiatura. In Florilegi, per computer solo, abbiamo una soggettiva, e un Soggetto. I piani sonori sono tre: la realtà esterna (raccolta in una strada a scorrimento veloce, in un bar, in un supermercato, in una libreria, in una stazione ferroviaria e nel caos della ricreazione a scuola), l'elaborazione interiore e la reminiscenza del Soggetto, e il lavorio interiore del pensiero del Soggetto, concretizzato in un tessuto frusciante, sfarinato, sabbioso, crepitante, graffiato, vetroso, diroccato, su cui si affacciano sporadicamente alcune idee fisse. Inutile cercare di interpretare le parole del mondo esterno. Inutile sperare che il Soggetto accolga serenamente la realtà per ciò che essa è. Inutile tentare di capire cosa sia realtà e cosa sia ricostruzione del Soggetto (qua e là suoni d'acqua e di uccelli, ma solo una volta si tratta di suoni veri, il resto è sintesi).
Florilegi non è un vero e proprio pezzo da ascoltare in sala da concerto: è piuttosto uno sfondo capace di integrare senza subire danni qualsiasi suono esterno. Oppure, se preferite, è il tentativo di una realtà immaginaria, di un universo fittizio, di insinuarsi nelle pieghe acustiche del mondo reale.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.
WALTER CIANCIUSI - #104 (2009)
Gli choc dell'incomprensibile, che la tecnica artistica distribuisce nell'era della propria insensatezza, si rovesciano, danno un senso ad un mondo privo di senso: e a tutto questo si sacrifica la nuova musica. Essa ha preso su di sé tutte le tenebre e la colpa del mondo: tutta la sua felicità sta nel riconoscere l'infelicità, tutta la sua bellezza sta nel sottrarsi all'apparenza del bello. Nessuno vuole averci a che fare, né i sistemi individuali né quelli collettivi; essa risuona inascoltata, senza echi.
Quando la musica è ascoltata, il tempo le si rapprende intorno in un lucente cristallo. Ma non udita la musica precipita simile a una sfera esiziale nel tempo vuoto. A questa esperienza tende spontaneamente #104, prassi che la computer music ribadisce ad ogni istante, l'assoluto venir-dimenticato. Essa è veramente il manoscritto in una bottiglia.
20
giugno 2009
La Piazza
Dal 20 al 21 giugno 2009
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
performance - happening
serata - evento
Location
PIAZZA RE DI ROMA
Roma, Piazza Dei Re Di Roma, (Roma)
Roma, Piazza Dei Re Di Roma, (Roma)
Sito web
www.crm-music.it




