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La strada che non andava in nessun posto
elaborati realizzati dagli allievi delle 46 classi delle scuole primarie e secondarie del Comune durante i laboratori didattici curati da 22 artisti
Comunicato stampa
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Sabato 4 giugno si è inaugurata a Pontedera presso l’ex Archivio Piaggio la mostra La strada che non andava in nessu posto (fino al 18 settembre) sugli elaborati realizzati dagli allievi delle 46 classi delle scuole primarie e secondarie del Comune durante i laboratori didattici curati da 22 artisti.
Questa iniziativa, che dà visibilità alle straordinarie opere dei ragazzi, è il risultato di un’intensa e coinvolgente attività sull’arte contemporanea promossa dal’Assessorato alla pubblica istruzione e cultura del Comune e da Mathithyah – servizi per l’arte – il cui obbiettivo era teso ad incentivare la conoscenza dell’arte contemporanea iniziando dalla lettura di un testo letteraio per giungere, seguendo la poetica di ciascun artista coinvolto, a sollecitare il processo creativo di ogni allievo. I laboratori didattici sono stati veri e propri cantieri in cui gli artisti (di cui è doveroso citare i nomi:CESARE BORSACCHI, SERGIO CANTINI, CECILIA CAVALLINI, LANFRANCO CIONNA, PAOLO FRANCESCONI, ALESSANDRO GAMBA, FRANCO GIANNONI, FABRIZIO GIORGI, PAOLO LAPI, LAURA LEONARDI , LUCA MACCHI , GIOVANNA MARINO, ROSSELLA MENICHETTI, MATTEO NUTI, PIERO PANZA, MARISTELLA PAU, MASSIMO PRATALI, RUDY PULCINELLI, RENATO SPAGNOLI, LORENZO TERRENI, FABRIZIO TRONFI, PAOLA VALLINI) attraverso sette incontri hanno potuto creare una rete di rapporti di relazioni con i ragazzi secondo criteri di piena collaborazione e coinvolgimento. Gli artisti dunque sono stati mediatori dell’esperienza vissuta dai ragazzi, verificando gli apprendimenti, graduando le difficoltà, ma sopprattutto incoraggiando la cratività di ognuno. La strategia adottata durante i laboratori ha permesso di procedere per ipotesi, indizi, scoperte, sollecitando la curiosità, utilizzando l’elemento ludico in chiave didattica. I ragazzi in questo modo sono divenuti partener di una logica educativa- culturale che indubbiamente ha permesso loro di apprendere nuovi linguaggi dell’arte contemporanea e l’amore e il rispetto per le forme artistiche.
La pluralità stilistica degli elaborati, che si può ammirare in mostra, testimonia l’impegno personale e stimola un interessante confronto sull’interpretazione data dai ragazzi alla poetica dell’artista tutor. Data l’importanza e la ricaduta formativa di questa esperienza è auspicabile che l’idea “di fare arte” si radicalizzi maggiormente nelle scuole e nel territorio, magari con la creazione di un Centro per le Arti dei Bambini e delle Bambine guardando le esperienze nazionali e internazionali.
Questa iniziativa, che dà visibilità alle straordinarie opere dei ragazzi, è il risultato di un’intensa e coinvolgente attività sull’arte contemporanea promossa dal’Assessorato alla pubblica istruzione e cultura del Comune e da Mathithyah – servizi per l’arte – il cui obbiettivo era teso ad incentivare la conoscenza dell’arte contemporanea iniziando dalla lettura di un testo letteraio per giungere, seguendo la poetica di ciascun artista coinvolto, a sollecitare il processo creativo di ogni allievo. I laboratori didattici sono stati veri e propri cantieri in cui gli artisti (di cui è doveroso citare i nomi:CESARE BORSACCHI, SERGIO CANTINI, CECILIA CAVALLINI, LANFRANCO CIONNA, PAOLO FRANCESCONI, ALESSANDRO GAMBA, FRANCO GIANNONI, FABRIZIO GIORGI, PAOLO LAPI, LAURA LEONARDI , LUCA MACCHI , GIOVANNA MARINO, ROSSELLA MENICHETTI, MATTEO NUTI, PIERO PANZA, MARISTELLA PAU, MASSIMO PRATALI, RUDY PULCINELLI, RENATO SPAGNOLI, LORENZO TERRENI, FABRIZIO TRONFI, PAOLA VALLINI) attraverso sette incontri hanno potuto creare una rete di rapporti di relazioni con i ragazzi secondo criteri di piena collaborazione e coinvolgimento. Gli artisti dunque sono stati mediatori dell’esperienza vissuta dai ragazzi, verificando gli apprendimenti, graduando le difficoltà, ma sopprattutto incoraggiando la cratività di ognuno. La strategia adottata durante i laboratori ha permesso di procedere per ipotesi, indizi, scoperte, sollecitando la curiosità, utilizzando l’elemento ludico in chiave didattica. I ragazzi in questo modo sono divenuti partener di una logica educativa- culturale che indubbiamente ha permesso loro di apprendere nuovi linguaggi dell’arte contemporanea e l’amore e il rispetto per le forme artistiche.
La pluralità stilistica degli elaborati, che si può ammirare in mostra, testimonia l’impegno personale e stimola un interessante confronto sull’interpretazione data dai ragazzi alla poetica dell’artista tutor. Data l’importanza e la ricaduta formativa di questa esperienza è auspicabile che l’idea “di fare arte” si radicalizzi maggiormente nelle scuole e nel territorio, magari con la creazione di un Centro per le Arti dei Bambini e delle Bambine guardando le esperienze nazionali e internazionali.
04
giugno 2005
La strada che non andava in nessun posto
Dal 04 giugno al 18 settembre 2005
giovane arte
Location
MUSEO PIAGGIO
Pontedera, Viale Rinaldo Piaggio, 7, (Pisa)
Pontedera, Viale Rinaldo Piaggio, 7, (Pisa)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 17.30-19.30



