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L’arpa, dal Congo a Chicago
In mostra 50 esemplari di arpe provenienti da Asia, Africa, America ed Europa, l’espressione della varietà di
stili con cui questo strumento è stata concepito nelle diverse parti del mondo
Comunicato stampa
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In mostra 50 esemplari provenienti da Asia, Africa, America ed Europa. Sono l’espressione della varietà di stili con cui questo strumento è stata concepito nelle diverse parti del mondo. La visita è, dunque, un viaggio nello
spazio e nel tempo trasportati dall’arpa con la sua tradizione millenaria e il suo straordinario universo sonoro.
L’esposizione è stata curata da Anna Pasetti del Museo dell’Arpa Victor Salvi. Il progetto espositivo
è stato realizzato dall’architetto francese Didier Blin.
L’arpa, dal Congo a Chicago è stata organizzata dal Museo dell’Arpa Victor Salvi in collaborazione con
Salvi Harps e la Victor Salvi Foundation.
La storia dell’arpa nasce con la storia dell’umanità. Le più antiche attestazioni della sua esistenza
provengono dall’antica Mesopotamia e dall’Egitto: le arpe africane ancora oggi conservano la forma di quegli
antichi strumenti e creano un ponte fra il nostro tempo e quelle antichissime civiltà.
Nella prima sezione sono esposte 10 arpe africane. Tra queste, 5 sono effettivamente strumenti musicali e 5
sono invece delle vere e proprie sculture, nelle quali l’oggetto musicale diventa il supporto di un prodotto artistico.
La sezione dedicata alle arpe asiatiche ospita 2 arpe birmane, una piccola arpa della regione del Triangolo
d’Oro e una rarissima arpa delle Filippine che si ricollega alla tradizione degli strumenti portati dai missionari
Gesuiti in tutto il mondo fi n dal XVII sec. e in particolare in Sud America a cui è dedicata la terza sezione.
Segue una selezione di 13 arpe popolari europee e nordamericane, alcune provenienti dalla tradizione
folk, le altre appartenenti a un ambito di musica “colta” che intende imitare quella popolare, come spesso
accadeva in epoca romantica.
La seconda parte della mostra è dedicata all’arpa nella tradizione musicale “colta”: 10 arpe a pedali a
movimento semplice, risalenti alla seconda metà del ‘700 e ai primi anni dell’800, seguite da 8 arpe a pedali
a doppio movimento che coprono tutto il XIX secolo fi no agli inizi del ‘900.
Come curiosità una “chicca” artigianale. Si tratta di un paravento costruito a forma di arpa dagli artigiani
della Lyon & Healy di Chicago, in occasione dell’esposizione mondiale che coincideva con le celebrazioni
colombiane del 1893. Realizzato in legno scolpito a bassorilievo con scene della scoperta dell’America, è
sovrastato da due busti di Cristoforo Colombo e della regina Isabella. L’interno del paravento è in seta dipinta
con motivi orientaleggianti: un gioiello di arredamento che rende omaggio a un gioiello della musica.
spazio e nel tempo trasportati dall’arpa con la sua tradizione millenaria e il suo straordinario universo sonoro.
L’esposizione è stata curata da Anna Pasetti del Museo dell’Arpa Victor Salvi. Il progetto espositivo
è stato realizzato dall’architetto francese Didier Blin.
L’arpa, dal Congo a Chicago è stata organizzata dal Museo dell’Arpa Victor Salvi in collaborazione con
Salvi Harps e la Victor Salvi Foundation.
La storia dell’arpa nasce con la storia dell’umanità. Le più antiche attestazioni della sua esistenza
provengono dall’antica Mesopotamia e dall’Egitto: le arpe africane ancora oggi conservano la forma di quegli
antichi strumenti e creano un ponte fra il nostro tempo e quelle antichissime civiltà.
Nella prima sezione sono esposte 10 arpe africane. Tra queste, 5 sono effettivamente strumenti musicali e 5
sono invece delle vere e proprie sculture, nelle quali l’oggetto musicale diventa il supporto di un prodotto artistico.
La sezione dedicata alle arpe asiatiche ospita 2 arpe birmane, una piccola arpa della regione del Triangolo
d’Oro e una rarissima arpa delle Filippine che si ricollega alla tradizione degli strumenti portati dai missionari
Gesuiti in tutto il mondo fi n dal XVII sec. e in particolare in Sud America a cui è dedicata la terza sezione.
Segue una selezione di 13 arpe popolari europee e nordamericane, alcune provenienti dalla tradizione
folk, le altre appartenenti a un ambito di musica “colta” che intende imitare quella popolare, come spesso
accadeva in epoca romantica.
La seconda parte della mostra è dedicata all’arpa nella tradizione musicale “colta”: 10 arpe a pedali a
movimento semplice, risalenti alla seconda metà del ‘700 e ai primi anni dell’800, seguite da 8 arpe a pedali
a doppio movimento che coprono tutto il XIX secolo fi no agli inizi del ‘900.
Come curiosità una “chicca” artigianale. Si tratta di un paravento costruito a forma di arpa dagli artigiani
della Lyon & Healy di Chicago, in occasione dell’esposizione mondiale che coincideva con le celebrazioni
colombiane del 1893. Realizzato in legno scolpito a bassorilievo con scene della scoperta dell’America, è
sovrastato da due busti di Cristoforo Colombo e della regina Isabella. L’interno del paravento è in seta dipinta
con motivi orientaleggianti: un gioiello di arredamento che rende omaggio a un gioiello della musica.
17
febbraio 2008
L’arpa, dal Congo a Chicago
Dal 17 febbraio al 17 marzo 2008
arti decorative e industriali
Location
MUSEO DELL’ARPA VICTOR SALVI
Piasco, Via Rossana, 7, (Cuneo)
Piasco, Via Rossana, 7, (Cuneo)
Biglietti
5 euro per gli adulti e 2.50 per i bambini e gli anziani
Orario di apertura
da domenica a venerdì: 10-13 / 14-17 - Sabato su prenotazione
Ufficio stampa
BOSIO ASSOCIATI
Curatore



