Torino Creativa è felice di annunciare il nuovo LEVEL UP!, l’iniziativa dedicata alla
creatività giovanile che si svolgerà nella location dell'HUB della Creatività, rinominato
Spazio Baôm, al Cortile del Maglio (Via Vittorio Andreis 18 – int. 18/L, TO). L'evento
inaugurale è previsto in data venerdì 12 settembre alle ore 18.30, con una mostra di
installazioni artistiche. Per questa occasione abbiamo il piacere di ospitare le opere di
Silvia Raffaelli e Gioele Provenzano, che presenteranno un percorso espositivo unico
accompagnato da una live performance e da un tappeto sonoro ambientale, tutti
elementi pensati per amplificare il messaggio e l’esperienza del pubblico.
Per questo appuntamento di LEVEL UP! abbiamo scelto di porre in evidenza, come un
promemoria, i segni profondi lasciati dall’essere umano sulla Terra: inquinamento,
discriminazione, abuso, fino alla percezione di sé nella società contemporanea. Con la
mostra “La Linea Gialla” il gesto artistico si trasforma in sottolineatura, richiamo visivo e
concettuale che stimola lo spettatore a fermarsi, osservare e riflettere. Le installazioni,
realizzate con materiali simbolici come la plastica, dialogano con il pubblico attraverso
luce, suono e azione performativa: un invito a entrare in questo percorso sensoriale e a
rivivere, da partecipanti attivi, le tracce che l’uomo ha lasciato e continua a lasciare, con
il loro carico di potenza e di fragilità.
La mostra sarà visitabile anche sabato 13 settembre e domenica
14 settembre 2025, dalle 10.30 alle 17. L’ingresso è libero.

Silvia Raffaelli
Io sono Silvia Raffaelli, un’artista multidisciplinare e performer. Il mio lavoro attiva
processi di cura, introspezione e cambiamento, utilizzando media come performance,
installazione, fotografia e video. Ho esposto in contesti quali Videoinsight Foundation,
Performa24, Paratissima e Cheap Street Poster Art Festival.

Gioele Provenzano
Sono Gioele Provenzano, artista visivo che esplora il rapporto tra individuo e ambiente
attraverso pittura, installazione e scultura. Le opere, seducenti e al tempo stesso
disturbanti, mettono in luce i paradossi del consumismo e del greenwashing. Trasformo
scarti e oggetti comuni in cortocircuiti visivi che interrogano la perdita di natura,
memoria e consapevolezza.