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L’OPPOSTO DEL MONDO
Il titolo “L’opposto del mondo” indica il rapporto dialettico tra arte e realtà: non sostituzione né supremazia, ma coesistenza. La mostra raccoglie le nature silenti di Minguzzi, i corpi di Cucchiaro, i metalli di Bocchini, le forme di Lecca, il video di Berta e le trasformazioni di Gellini.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
PVQ322 a Pievequinta di Forlì, in occasione della 21° Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI, presenterà il progetto espositivo L’opposto del mondo curato da Alberto Zanchetta che vede coinvolti Filippo Berta, Francesco Bocchini, Nicola Cucchiaro, Alessandra Gellini, Chiara Lecca e Enrico Minguzzi.
Poiché il titolo di questa mostra potrebbe essere passibile di fraintendimenti, è necessario provare a dissipare ogni dubbio sin dall’inizio. Se fosse stato “Il posto del mondo”, il titolo avrebbe sancito una preminenza della realtà a discapito dell’arte; l’esatto contrario sarebbe stato “Al posto del mondo”, in quanto avrebbe eclissato il reale per fare spazio all’arte; invece, “L’opposto del mondo” designa un’evidente antinomia tra l’arte e la realtà, ribadendo però la coesistenza dell’una nell’altra (in tale immanenza non c’è la volontà di sovvertire l’ordine naturale delle cose ma la speranza di fare la differenza). Ebbene, se il mondo potesse sognare, quel sogno equivarrebbe alle nostre arti visive.
In quest’ottica la mostra propone le nature silenti dipinte da Enrico Minguzzi, che ci appaiano tanto impalpabili quanto ineffabili, e i corpi-scultura di Nicola Cucchiaro, che mostrano ciò che sta dentro e dietro al processo creativo. Se Francesco Bocchini prosegue nella sua ricostruzione del mondo attraverso i metalli poveri, Chiara Lecca evidenzia le dis-similitudini tra le strutture organiche e le forme inorganiche. Il video di Filippo Berta sussurra, senza mai urlare, le criticità della vita mentre l’installazione di Alessandra Gellini manipola e trasforma i materiali, in un continuo lavoro di “riparazione”.
Poiché il titolo di questa mostra potrebbe essere passibile di fraintendimenti, è necessario provare a dissipare ogni dubbio sin dall’inizio. Se fosse stato “Il posto del mondo”, il titolo avrebbe sancito una preminenza della realtà a discapito dell’arte; l’esatto contrario sarebbe stato “Al posto del mondo”, in quanto avrebbe eclissato il reale per fare spazio all’arte; invece, “L’opposto del mondo” designa un’evidente antinomia tra l’arte e la realtà, ribadendo però la coesistenza dell’una nell’altra (in tale immanenza non c’è la volontà di sovvertire l’ordine naturale delle cose ma la speranza di fare la differenza). Ebbene, se il mondo potesse sognare, quel sogno equivarrebbe alle nostre arti visive.
In quest’ottica la mostra propone le nature silenti dipinte da Enrico Minguzzi, che ci appaiano tanto impalpabili quanto ineffabili, e i corpi-scultura di Nicola Cucchiaro, che mostrano ciò che sta dentro e dietro al processo creativo. Se Francesco Bocchini prosegue nella sua ricostruzione del mondo attraverso i metalli poveri, Chiara Lecca evidenzia le dis-similitudini tra le strutture organiche e le forme inorganiche. Il video di Filippo Berta sussurra, senza mai urlare, le criticità della vita mentre l’installazione di Alessandra Gellini manipola e trasforma i materiali, in un continuo lavoro di “riparazione”.
04
ottobre 2025
L’OPPOSTO DEL MONDO
Dal 04 al 25 ottobre 2025
arte contemporanea
Location
PVQ322
Pievequinta, Via Cervese, 322, (Forlì-cesena)
Pievequinta, Via Cervese, 322, (Forlì-cesena)
Orario di apertura
da venerdì a domenica ore 16-19
Vernissage
4 Ottobre 2025, 17
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione




