È all’insegna della “piccola memoria” e del “memento” che va in scena la prima personale di Lorenzo Pellegrinelli. Nel suggestivo spazio dell’Antica Chiesa di Santo Stefano in Cesano Maderno l’artista di origini bergamasche espone un florilegio di opere che vogliono condensare sette anni, dal 2006 ad oggi, passati alla ricerca e alla rielaborazione artistica degli strumenti e delle atmosfere dell’antica arte della stampa. Il risultato è un raffinato lavoro concettuale sul ricordo e sul tempo: una testimonianza delle persone incontrate in questa “avventura tipografica”, un monumento alle vite che, dietro questi oggetti raccolti, e come dal loro intimo interno, si aprono pulsanti agli occhi del visitatore. Un tributo dunque a queste generazioni di “stampatori a caratteri mobili” – una specie ormai in via d’estinzione –, che si traduce in una serie di rigorose e suggestive installazioni. Tra queste, apre il percorso espositivo “This is my life”, l’opera che dà il nome all’esposizione, costituita da 1184 righe di linotype, in piombo tipografico, che portano impresso appunto il testo omonimo e che sono accompagnate da un video sulla vita quotidiana del linotipista che le ha realizzate. Segue “Schweynheym’s Army”, un battaglione di banconi tipografici esposti in un incedere marziale, dai cui cassetti trapela una bianca luce, anche qui segno delle umanità condensate in questi oggetti. Ricordiamo almeno infine l’elegiaca partecipazione de “1899 – Funerali ad Heidelberg” dove tre antichi rulli tipografici sono deposti a terra nella loro cassa da imballo originaria: tutto attorno la presenza commossa e austera di grandi caratteri in legno. Oltre a queste e ad altre opere, la sera dell’inaugurazione, venerdì 20 dicembre, saranno inoltre presenti, e anzi “esposte”, alcune tra le persone conosciute dall’artista in questo suo settenato tipografico: sono loro, ripetiamo anche noi con lui, i veri soggetti di questa mostra dalla toccante anamnestica reliquiaria.