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Luca Giovagnoli – Bella Statuina
opere pittoriche
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si apre sabato 11 marzo la personale di pittura “ Bella Statuina “ che avrà l’anteprima giovedì 9 marzo in Galleria dei Notai, in Piazza Maggiore, presso la Direzione Generale , Carlo Bonini, di Ina Assitalia e dove parte delle opere resteranno fino al 4 giugno in esposizione.
Utilizzando per altro immagini riprese e autorizzate dal progetto “Imago – Laboratorio di ricerca storica e di documentazione iconografica” del dipartimento di Rimini dell’Università di Bologna, la mostra è accompagnata da un catalogo con il prezioso testo di presentazione e le riflessioni sulla pittura di Luca Giovagnoli scritto da Davide Rondoni.
Davide Rondoni scrive nel suo testo sulla Dignità stramba dell’esser uomini nonché Appunti sul problema della pittura di Luca Giovagnoli.
“Già in molti si sono chiesti, e altri lo faranno guardando questi quadri, cosa ci stanno a fare queste figure, o figurine, ritagliate da un altro tempo, da altri luoghi in mezzo al calmo divampare di colori, ora più festosi ora più gelidi, e alle traiettorie di segni e graffi di Giovagnoli.[ …]
Il fatto, l’evento di questi gesti, o quadri o chiamateli come vi pare, di Giovagnoli è indubbiamente questo: la nostra memoria tiene insieme il presente con il passato, contiene in questo istante il colore e i segni del presente percepiti in modo scomposto e magmatico e la troppa compostezza del passato, il ritaglio, i fotogrammi quasi di film che sempre si conclude. E non sappiamo come fare. A tenerli, a salvarli insieme, a non dimenticare l’uno per l’altro. A non fare torto. A non confonderli. A non perdere uno per salvare l’altro. A non gustare uno come se l’altro valesse meno. A non sentirci vecchi, fatti solo di quel che è già stato. O a non sentirci sempre infanti, senza radici, senza ieri. E’ un problema personale, lo sappiamo. Ed epocale. E civile. Giovagnoli non sa come fare. E’ della generazione –la stessa mia- che non sa come fare. Figlia di quella che Pasolini chiamò generazione perduta e sfortunata perché non sapendo commuoversi più di fronte a un quadro di un minore del Quattrocento, impegnata com’era a fare una rivoluzione tutta borghese e immemore, non avrebbe nemmeno saputo cosa rimpiangere. Il pittore qui mette insieme le figure del passato e il moto del presente perché non sa come fare a tenerli insieme. A metterli in relazione, a farli comunicare. Perché è sincero con la sua memoria, e con la propria impotenza a governarla. E non è la pittura uno dei luoghi di grande possibile sincerità della memoria ? E così pure di possibile, continua, menzogna della memoria ?
Belle statuine. Come nel gioco da bambini quel fermarsi improvviso, mentre tutto correva
intorno: la vita del cortile, il sangue nelle vene, l’età dei nostri genitori, i cambiamenti
dell’Italia. Il farsi statua, fosse pure statuina, come estrema risorsa contro il tempo………
Luca Giovagnoli, è nato nel 1964 a Rimini e sarà proprio lui quest’anno a doversi occupare
della campagna di promozione di Rimini 2006
Tra i talenti emergenti dell’arte contemporanea nazionale, entra a far parte del carnet di grandi personaggi che- dal 2000 ad oggi- hanno filtrato alla luce della propria sensibilità artistica l’immaginario di Rimini. Da Reneé Gruau a Ugo Bertotti, da Gianluigi Toccafondo a Milo Manara e quindi Jovanotti, di anno in anno i materiali promozionali degli eventi riminesi sono stati caratterizzati dal segno di autori punto di riferimento nei campi dell’affiche pubblicitaria, dell’illustrazione, della grafica, del fumetto, dello spettacolo, ma tutti con un forte legame con la città di Rimini.
A Luca Giovagnoli- ai suoi inconfondibili profili sognanti di città di mare, di teatrali Grand Hotel, di incontri sulla sabbia scie persistenti di una sottile nostalgia collettiva- è affidato il compito di realizzare l’immagine che nel 2006 figurerà sui manifesti, sulle guide degli eventi, sulle pubblicità, sulle cartoline, sui gadget dell’estate di Rimini.
Ha al suo attivo numerosissime personali in Italia e all’estero; di lui hanno scritto moltissime e autorevoli critici.
Davide Rondoni, nato nel 1964 a Forlì, ha pubblicato diversi libri di poesia tra cui “Il bar del tempo”, Guanda 1999, e “Avrebbe amato chiunque” Guanda 2003 con i quali ha ottenuto i più importanti premi di poesia in Italia.
Sue poesie sono presenti nelle migliori antologie italiane di poesia contemporanea. E’ tradotto in volume o riviste in Francia, Spagna, in Russia, negli Stati Uniti.
Dirige le collane di poesia de Il saggiatore e Marietti. E’ autore di teatro e di programmi televisivi di letteratura.
Ha fondato e diretto la rivista clanDestino.
Dirige il Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna.
Utilizzando per altro immagini riprese e autorizzate dal progetto “Imago – Laboratorio di ricerca storica e di documentazione iconografica” del dipartimento di Rimini dell’Università di Bologna, la mostra è accompagnata da un catalogo con il prezioso testo di presentazione e le riflessioni sulla pittura di Luca Giovagnoli scritto da Davide Rondoni.
Davide Rondoni scrive nel suo testo sulla Dignità stramba dell’esser uomini nonché Appunti sul problema della pittura di Luca Giovagnoli.
“Già in molti si sono chiesti, e altri lo faranno guardando questi quadri, cosa ci stanno a fare queste figure, o figurine, ritagliate da un altro tempo, da altri luoghi in mezzo al calmo divampare di colori, ora più festosi ora più gelidi, e alle traiettorie di segni e graffi di Giovagnoli.[ …]
Il fatto, l’evento di questi gesti, o quadri o chiamateli come vi pare, di Giovagnoli è indubbiamente questo: la nostra memoria tiene insieme il presente con il passato, contiene in questo istante il colore e i segni del presente percepiti in modo scomposto e magmatico e la troppa compostezza del passato, il ritaglio, i fotogrammi quasi di film che sempre si conclude. E non sappiamo come fare. A tenerli, a salvarli insieme, a non dimenticare l’uno per l’altro. A non fare torto. A non confonderli. A non perdere uno per salvare l’altro. A non gustare uno come se l’altro valesse meno. A non sentirci vecchi, fatti solo di quel che è già stato. O a non sentirci sempre infanti, senza radici, senza ieri. E’ un problema personale, lo sappiamo. Ed epocale. E civile. Giovagnoli non sa come fare. E’ della generazione –la stessa mia- che non sa come fare. Figlia di quella che Pasolini chiamò generazione perduta e sfortunata perché non sapendo commuoversi più di fronte a un quadro di un minore del Quattrocento, impegnata com’era a fare una rivoluzione tutta borghese e immemore, non avrebbe nemmeno saputo cosa rimpiangere. Il pittore qui mette insieme le figure del passato e il moto del presente perché non sa come fare a tenerli insieme. A metterli in relazione, a farli comunicare. Perché è sincero con la sua memoria, e con la propria impotenza a governarla. E non è la pittura uno dei luoghi di grande possibile sincerità della memoria ? E così pure di possibile, continua, menzogna della memoria ?
Belle statuine. Come nel gioco da bambini quel fermarsi improvviso, mentre tutto correva
intorno: la vita del cortile, il sangue nelle vene, l’età dei nostri genitori, i cambiamenti
dell’Italia. Il farsi statua, fosse pure statuina, come estrema risorsa contro il tempo………
Luca Giovagnoli, è nato nel 1964 a Rimini e sarà proprio lui quest’anno a doversi occupare
della campagna di promozione di Rimini 2006
Tra i talenti emergenti dell’arte contemporanea nazionale, entra a far parte del carnet di grandi personaggi che- dal 2000 ad oggi- hanno filtrato alla luce della propria sensibilità artistica l’immaginario di Rimini. Da Reneé Gruau a Ugo Bertotti, da Gianluigi Toccafondo a Milo Manara e quindi Jovanotti, di anno in anno i materiali promozionali degli eventi riminesi sono stati caratterizzati dal segno di autori punto di riferimento nei campi dell’affiche pubblicitaria, dell’illustrazione, della grafica, del fumetto, dello spettacolo, ma tutti con un forte legame con la città di Rimini.
A Luca Giovagnoli- ai suoi inconfondibili profili sognanti di città di mare, di teatrali Grand Hotel, di incontri sulla sabbia scie persistenti di una sottile nostalgia collettiva- è affidato il compito di realizzare l’immagine che nel 2006 figurerà sui manifesti, sulle guide degli eventi, sulle pubblicità, sulle cartoline, sui gadget dell’estate di Rimini.
Ha al suo attivo numerosissime personali in Italia e all’estero; di lui hanno scritto moltissime e autorevoli critici.
Davide Rondoni, nato nel 1964 a Forlì, ha pubblicato diversi libri di poesia tra cui “Il bar del tempo”, Guanda 1999, e “Avrebbe amato chiunque” Guanda 2003 con i quali ha ottenuto i più importanti premi di poesia in Italia.
Sue poesie sono presenti nelle migliori antologie italiane di poesia contemporanea. E’ tradotto in volume o riviste in Francia, Spagna, in Russia, negli Stati Uniti.
Dirige le collane di poesia de Il saggiatore e Marietti. E’ autore di teatro e di programmi televisivi di letteratura.
Ha fondato e diretto la rivista clanDestino.
Dirige il Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna.
09
marzo 2006
Luca Giovagnoli – Bella Statuina
Dal 09 marzo al 22 aprile 2006
arte contemporanea
Location
ANGELA MEMOLA GRAFIQUE ART GALLERY
Bologna, Via Ferrarese, 57, (Bologna)
Bologna, Via Ferrarese, 57, (Bologna)
Vernissage
9 Marzo 2006, ore 17 presso Ina Assitalia Direzione Generale - Galleria Notai (Piazza Maggiore)
Autore

