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Lucia Romualdi – Danseuse numero 6
La mostra presenta un lavoro di Lucia Romualdi, ‘Danseuse numero 6’, del 1991, realizzato con la tecnica di grafite e olio su carta tela, su telaio.
Comunicato stampa
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'Danseuse numero 6' è un lavoro di Lucia Romualdi del 1991, realizzato con la tecnica di grafite e olio su carta tela, sistemato su telaio. Traduce e conchiude le molte qualità che hanno accompagnato l'agire di Lucia: lentezza e leggerezza, economia e agilità del pensiero, ingenuità e scaltrezza: ‘intesi fare cosa del tutto semplice, un lavoro per i ragazzi e non per i dotti di professione’, scriveva Lucia a proposito di una sua opera del 1977, Grigio '7, un'immagine ripetuta di veliero, sfumato e schiarito da una serie di carte veline. ‘Oggi è il passaggio dall'ieri - Paul Klee -. Nel grande serbatoio delle forme giacciono macerie a cui in parte teniamo ancora. Esse offrono materia all'astrazione…’ . Lucia è stata un'artista dinamica. In un viaggio a ritroso. Artista della memoria. Tale peculiarità, nella sua conformazione più trasparente, si rivela proprio nel segno dell'astrazione. La memoria ci guida indietro: ‘Ognuno corre al seno che gli ha dato latte – Lucrezio. Rivolgendo lo sguardo alle nostre spalle, ‘anche l'ombra, quando siamo al sole – Lucrezio -, sembra muoversi con noi, e seguire i nostri passi e imitare le nostre azioni... ciò che siamo soliti chiamare ombra null'altro può essere che aria privata di luce’. Dunque è a una mancanza che guardiamo. La nostra figura la determina e, insieme, da essa, ricaviamo incitamento e impulso, per trasformarne le tracce, trasfigurando e variando infinitamente i frammenti di una verginità formale. In una memoria astratta. In musica. E, in questa privazione, si delinea la nostra preziosa e sincera veste. Quando la luce invece sfolgora e nell'ora meridiana il sole si alza allo zenit, noi, finalmente senza più ombra, non siamo di ostacolo ai suoi raggi. È allora che c'è da temere. Quando – secondo gli antichi – le cicale spiano coloro che a mezzogiorno si addormentano, e con il loro frinire stridono dalle cime degli alberi, è in quel frangente che le nostre anime rischiano di perdersi. Solo il mondo del tutto visibile, e del tutto dicibile, nella sua violenta inconsistenza, fa davvero paura. Per questo si dipingono le ombre.
(Antonio Capaccio)
Lucia Romualdi ha operato dalla seconda metà degli anni Settanta negli ambiti della ricerca concettuale. All’inizio del decennio successivo ritorna alla pittura lavorando in maniera minimale, in riduzione linguistica. Ha partecipato attivamente alla tendenza di rinascita astratta, emersa allora, dell’Astrazione povera. Dal 1989 al 2023 il suo lavoro si sviluppa soprattutto attraverso connessioni complesse con coeve sperimentazioni musicali, in collaborazioni importanti con diversi compositori contemporanei, realizzando installazioni ambientali immersive che indagano il rapporto tra suono e immagine.
Mentre s'inaugura questa Vetrina è ancora in corso a Roma la mostra collettiva, presso lo spazio di STATUTO 32, dal titolo 'Il punto di fuga'. Essa accoglie un altro dipinto di Romualdi, appartenente allo stesso ciclo di lavori, 'Danseuse numero 3', sempre del 1991.
A partire dal 2002, la Vetrina di BRECCE ha presentato opere di Ennio Alfani, Franca Bernardi, Antonio Capaccio, Beate von Essen, Claudio Fazio, Vittorio Giusepponi, Mimmo Grillo, Yuki Lamb, Federica Luzzi, Tommaso Massimi, Claudio Olivieri, Enrico Pulsoni, Lucia Romualdi, Marcello Rossetti, Arnaldo Sanna, Maria Semmer, Ettore Sordini, Naoya Takahara, Giuseppe Tabacco, Serena Vallese. Negli spazi dell'Hotel Piazza di Spagna sono esposte in permanenza opere di Antonio Capaccio e Paolo di Capua.
(Antonio Capaccio)
Lucia Romualdi ha operato dalla seconda metà degli anni Settanta negli ambiti della ricerca concettuale. All’inizio del decennio successivo ritorna alla pittura lavorando in maniera minimale, in riduzione linguistica. Ha partecipato attivamente alla tendenza di rinascita astratta, emersa allora, dell’Astrazione povera. Dal 1989 al 2023 il suo lavoro si sviluppa soprattutto attraverso connessioni complesse con coeve sperimentazioni musicali, in collaborazioni importanti con diversi compositori contemporanei, realizzando installazioni ambientali immersive che indagano il rapporto tra suono e immagine.
Mentre s'inaugura questa Vetrina è ancora in corso a Roma la mostra collettiva, presso lo spazio di STATUTO 32, dal titolo 'Il punto di fuga'. Essa accoglie un altro dipinto di Romualdi, appartenente allo stesso ciclo di lavori, 'Danseuse numero 3', sempre del 1991.
A partire dal 2002, la Vetrina di BRECCE ha presentato opere di Ennio Alfani, Franca Bernardi, Antonio Capaccio, Beate von Essen, Claudio Fazio, Vittorio Giusepponi, Mimmo Grillo, Yuki Lamb, Federica Luzzi, Tommaso Massimi, Claudio Olivieri, Enrico Pulsoni, Lucia Romualdi, Marcello Rossetti, Arnaldo Sanna, Maria Semmer, Ettore Sordini, Naoya Takahara, Giuseppe Tabacco, Serena Vallese. Negli spazi dell'Hotel Piazza di Spagna sono esposte in permanenza opere di Antonio Capaccio e Paolo di Capua.
03
dicembre 2025
Lucia Romualdi – Danseuse numero 6
Dal 03 dicembre 2025 al 16 gennaio 2026
arte contemporanea
Location
VETRINA DI BRECCE
Roma, Via Mario De' Fiori, 61, (Roma)
Roma, Via Mario De' Fiori, 61, (Roma)
Orario di apertura
visibile ininterrottamente giorno e notte
Vernissage
3 Dicembre 2025, dalle ore 18
Autore
Curatore
Produzione organizzazione




