Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Luciano Chessa – Tom’s Heart
concerto per sega con proiezione di immagini
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La musica di Luciano Chessa è parimenti dominata dall'Erotico e dal Devozionale. Comporre è per lui cogliere l'essenza dell'evento sonoro e costruire un contesto retorico (e quindi tragico) che la possa ospitare, che la doti di senso e che la renda infine commovente esperienza-limite per chi ascolta.
Le partiture di Chessa sono caratterizzate dalla coesistenza di un universo sonoro "scandalosamente" diatonico e da ciò che può esser letto come suo opposto: il rumore. L'incontro di questi due elementi può avvenire diacronicamente (in uno stesso lavoro convivono sezioni diatoniche e sezioni rumoriste) oppure sincronicamente (quando i due elementi sono sovrapposti). Questo incontro ha due dirette conseguenze, le quali saltano immediatamente all'occhio quando si sfogliano le partiture: la compresenza di diversi sistemi di notazione e la molteplicità degli stili compositivi in esse impiegata.
Ma la musica di Chessa non è un inelegante patchwork di motivi contrastanti, uno scombinato bazar di ready-made. Lo scopo del compositore non è per lui quello di porre in conflitto tra loro materiali musicali, tecniche di notazione e stili, ma è quello di giustapporli e intrecciarli il più fluidamente possibile, incoraggiando un fitto dialogo tra di essi all'interno di un organico piano di sviluppo della forma. Questo dialogo conferisce alla musica di Chessa il suo elemento drammatico e narrativo.
Così ben più che da preziosi dettagli timbrico-strumentali, grafici o stilistici, Chessa è preoccupato dalla prospettiva d'insieme e rivolge quindi interamente la sua attenzione compositiva all'affresco formale. Nella sua bottega si lavora su larghi pannelli, in ampie pennellate. La forma (intesa come misura di tutti gli eventi) è qui il parametro attorno al quale ruota l'avventura poetica ed è sull'altare della Forma che viene pertanto sacrificato ogni lavoro di cesello, ogni miniata microstruttura, ogni minimo sospiro. C'è solo il prima e il poi. Tutto è algoritmo.
All'attività di compositore Chessa affianca quella di concertista, produttore di eventi e musicologo. Come esecutore (al pianoforte e alla sega) ha suonato in Europa e negli Stati Uniti. Dal 2000 al 2004 è stato inoltre co-direttore del Coro Gospel dell'Università della California a Davis, con il quale ha tenuto concerti nella Carnegie Hall di New York e la Jackson Hall del Mondavi Center di Davis ma anche, esperienza non meno importante, in numerosissime chiese del Nord California.
Un crescente interesse per la declamazione poetica e in soprattutto per la poesia sonora futurista lo ha portato ad esibirsi regolarmente come voce recitante. Degna di nota è la sua lettura del poema futurista Piedigrotta di Francesco Cangiullo, favorevolmente accolta dalla stampa della Bay Area. La lettura dei sonetti delle Quattro Stagioni, con i quali ha accompagnato i concerti vivaldiani nell'esecuzione della New Century Chamber Orchestra all'Herbst Theatre di San Francisco, ha ricevuto un'entusiastica recensione nella San Francisco Classical Voice.
Chessa organizza concerti di musica contemporanea da circa dieci anni. Dal 1996 al 1998 ha lavorato al LINK di Bologna, centro per la promozione e lo sviluppe delle arti contemporanee di fama internazionale, ideando e dirigendo la serie di concerti Convergenze parallele. Dal 1999, nella carica di Coordinatore degli eventi musicali dell'Istituto Italiano di Cultura di San Francisco, promuove l'opera dei maggiori compositori e interpreti italiani in collaborazione con le istituzioni concertistiche e le Università californiane più prestigiose.
Come musicologo ha condotto ricerche sul Novecento, sulla musica contemporanea e sperimentale e sul tardo Trecento (Ars Subtilior). Nella sua tesi di dottorato "Luigi Russolo and the Occult" ha mostrato per la prima volta le relazioni tra gli intonarumori di Russolo e le macchine musicali di Leonardo da Vinci. Un articolo tratto dalla sua tesi di laurea "Alle origini del Canone Enigmatico" è stato pubblicato su Musica e Storia, il giornale della Fondazione Levi di Venezia. Numerosi sono i suoi progetti editoriali. Oltre alla pubblicazione di un libro tratto dalla sua tesi di dottorato e a vari articoli per riviste specializzate fra cui il Leonardo Journal (MIT Press), è stato recentemente designato su invito dall'autore Mario Ruffini come curatore dell'edizione in lingua inglese del fondamentale catalogo ragionato L'opera di Luigi Dallapiccola. Chessa ha insegnato all'Università della California a Davis, è regolarmente invitato a tenere lezioni all'Università della California a Berkeley, ed è stato intervistato dall'emittente televisiva americana CBS in qualità di esperto di hip-hop italiano.
(Lucia Mirto )
Luciano Chessa Dell’Arte della Sega
Ho costruito negli ultimi anni un ampio e personalissimo vocabolario di suoni (armonici estremamente acuti, effetti di illusione acustica, vibrati estremi, multifonici, suoni industriali, suoni di purezza sinusoidale...), ottenuti sia sfregando la lama della sega con diversi tipi di archetto, che percuotendola con uno speciale martelletto. Basandomi sul materiale sonoro elaborato, ho scritto una serie di brani in cui la componente teatrale è rilevante quanto il senso della forma musicale. Ben diversa da un numero da fantasista, la teatralità del mio solo si concentra però sulla pericolosità dello strumento stesso, e mira quindi ad esaltare l'uncomfortable – si pensi ad un'azione teatrale con una perfidissima lama di 36 pollici.
Molti dei brani sono stati scritti per i concerti di nuova musica organizzati annualmente da Sarah Cahill in occasione del solstizio d’estate, tenuti presso il cimitero monumentale di Oakland chiamato Chapel of the Chimes, una follia disegnata da Julia Morgan.
La continuità del glissando, con il suo scivolare liberamente per quello spazio divisibile all’infinito che è lo spazio delle altezze, gode di uno statuto spirituale. Essendo la proprietà di glissare la sua caratteristica più importante, la sega partecipa all’incorporeo. Giacchè essa, con il suo lacerante, archetipico lamentarsi, possiede una voce. Una voce soprannaturale.
Farla emergere richiede anni di pratica e concentrazione
Le partiture di Chessa sono caratterizzate dalla coesistenza di un universo sonoro "scandalosamente" diatonico e da ciò che può esser letto come suo opposto: il rumore. L'incontro di questi due elementi può avvenire diacronicamente (in uno stesso lavoro convivono sezioni diatoniche e sezioni rumoriste) oppure sincronicamente (quando i due elementi sono sovrapposti). Questo incontro ha due dirette conseguenze, le quali saltano immediatamente all'occhio quando si sfogliano le partiture: la compresenza di diversi sistemi di notazione e la molteplicità degli stili compositivi in esse impiegata.
Ma la musica di Chessa non è un inelegante patchwork di motivi contrastanti, uno scombinato bazar di ready-made. Lo scopo del compositore non è per lui quello di porre in conflitto tra loro materiali musicali, tecniche di notazione e stili, ma è quello di giustapporli e intrecciarli il più fluidamente possibile, incoraggiando un fitto dialogo tra di essi all'interno di un organico piano di sviluppo della forma. Questo dialogo conferisce alla musica di Chessa il suo elemento drammatico e narrativo.
Così ben più che da preziosi dettagli timbrico-strumentali, grafici o stilistici, Chessa è preoccupato dalla prospettiva d'insieme e rivolge quindi interamente la sua attenzione compositiva all'affresco formale. Nella sua bottega si lavora su larghi pannelli, in ampie pennellate. La forma (intesa come misura di tutti gli eventi) è qui il parametro attorno al quale ruota l'avventura poetica ed è sull'altare della Forma che viene pertanto sacrificato ogni lavoro di cesello, ogni miniata microstruttura, ogni minimo sospiro. C'è solo il prima e il poi. Tutto è algoritmo.
All'attività di compositore Chessa affianca quella di concertista, produttore di eventi e musicologo. Come esecutore (al pianoforte e alla sega) ha suonato in Europa e negli Stati Uniti. Dal 2000 al 2004 è stato inoltre co-direttore del Coro Gospel dell'Università della California a Davis, con il quale ha tenuto concerti nella Carnegie Hall di New York e la Jackson Hall del Mondavi Center di Davis ma anche, esperienza non meno importante, in numerosissime chiese del Nord California.
Un crescente interesse per la declamazione poetica e in soprattutto per la poesia sonora futurista lo ha portato ad esibirsi regolarmente come voce recitante. Degna di nota è la sua lettura del poema futurista Piedigrotta di Francesco Cangiullo, favorevolmente accolta dalla stampa della Bay Area. La lettura dei sonetti delle Quattro Stagioni, con i quali ha accompagnato i concerti vivaldiani nell'esecuzione della New Century Chamber Orchestra all'Herbst Theatre di San Francisco, ha ricevuto un'entusiastica recensione nella San Francisco Classical Voice.
Chessa organizza concerti di musica contemporanea da circa dieci anni. Dal 1996 al 1998 ha lavorato al LINK di Bologna, centro per la promozione e lo sviluppe delle arti contemporanee di fama internazionale, ideando e dirigendo la serie di concerti Convergenze parallele. Dal 1999, nella carica di Coordinatore degli eventi musicali dell'Istituto Italiano di Cultura di San Francisco, promuove l'opera dei maggiori compositori e interpreti italiani in collaborazione con le istituzioni concertistiche e le Università californiane più prestigiose.
Come musicologo ha condotto ricerche sul Novecento, sulla musica contemporanea e sperimentale e sul tardo Trecento (Ars Subtilior). Nella sua tesi di dottorato "Luigi Russolo and the Occult" ha mostrato per la prima volta le relazioni tra gli intonarumori di Russolo e le macchine musicali di Leonardo da Vinci. Un articolo tratto dalla sua tesi di laurea "Alle origini del Canone Enigmatico" è stato pubblicato su Musica e Storia, il giornale della Fondazione Levi di Venezia. Numerosi sono i suoi progetti editoriali. Oltre alla pubblicazione di un libro tratto dalla sua tesi di dottorato e a vari articoli per riviste specializzate fra cui il Leonardo Journal (MIT Press), è stato recentemente designato su invito dall'autore Mario Ruffini come curatore dell'edizione in lingua inglese del fondamentale catalogo ragionato L'opera di Luigi Dallapiccola. Chessa ha insegnato all'Università della California a Davis, è regolarmente invitato a tenere lezioni all'Università della California a Berkeley, ed è stato intervistato dall'emittente televisiva americana CBS in qualità di esperto di hip-hop italiano.
(Lucia Mirto )
Luciano Chessa Dell’Arte della Sega
Ho costruito negli ultimi anni un ampio e personalissimo vocabolario di suoni (armonici estremamente acuti, effetti di illusione acustica, vibrati estremi, multifonici, suoni industriali, suoni di purezza sinusoidale...), ottenuti sia sfregando la lama della sega con diversi tipi di archetto, che percuotendola con uno speciale martelletto. Basandomi sul materiale sonoro elaborato, ho scritto una serie di brani in cui la componente teatrale è rilevante quanto il senso della forma musicale. Ben diversa da un numero da fantasista, la teatralità del mio solo si concentra però sulla pericolosità dello strumento stesso, e mira quindi ad esaltare l'uncomfortable – si pensi ad un'azione teatrale con una perfidissima lama di 36 pollici.
Molti dei brani sono stati scritti per i concerti di nuova musica organizzati annualmente da Sarah Cahill in occasione del solstizio d’estate, tenuti presso il cimitero monumentale di Oakland chiamato Chapel of the Chimes, una follia disegnata da Julia Morgan.
La continuità del glissando, con il suo scivolare liberamente per quello spazio divisibile all’infinito che è lo spazio delle altezze, gode di uno statuto spirituale. Essendo la proprietà di glissare la sua caratteristica più importante, la sega partecipa all’incorporeo. Giacchè essa, con il suo lacerante, archetipico lamentarsi, possiede una voce. Una voce soprannaturale.
Farla emergere richiede anni di pratica e concentrazione
24
maggio 2005
Luciano Chessa – Tom’s Heart
24 maggio 2005
performance - happening
Location
NEON>CAMPOBASE
Bologna, Via Francesco Zanardi, 2/5, (Bologna)
Bologna, Via Francesco Zanardi, 2/5, (Bologna)
Vernissage
24 Maggio 2005, ore 21
Autore




