Presentazione di
Fabiola Giancotti

Introdurrà
Domenico D¹Oria

Intervento musicale di
Pierpaolo Martino

³Di una pittura non-rappresentazionale, dell¹irrappresentabile, non si dà rappresentazione, ma può ben esserci esposizione, perché già inevitabilmente esposta, impossibilitata a sottrarsi, in un coinvolgimento di cui dà mostra nel suo tendere alla raffigurazione. La raffigurazione dà la possibilità all¹artista di rendere un testo il cui tessuto non sia la registrazione della realtà (mera trascrizione). Solo così l¹artista di questa tessitura avrà modo d¹inoltrarsi verso la scrittura, una scrittura sdoppiata e demoltiplicata; una scrittura contro gli assalti dell¹imbavagliamento, contro i dettati, i testi pre-scritti, le parole e le immagini imposte e impastate.
La pittura si fa scrittura ‹ eseguita orchestrando, nell¹alternanza strumentale ‹ tacere e ascolto, otografia e visione, de-scrittura e ri-scrittura. Con dissonanze incise e talvolta abbozzate conduce ben presto il supporto alla rovina, crea la raffigurazione, una specie di contro-immagine, di controidola, incessante e indefinita protesta contro le leggi della rappresentazione².