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Magdalena Fermina – Nigri corvi parturient albas columbas
SCD Studio di Perugia presenta “Nigri corvi parturient albas columbas”, personale di Magdalena Fermina che attraverso ricami, installazioni e fotografia indaga illusione e disillusione nella società contemporanea
Comunicato stampa
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Illusione e disillusione sono i poli dialettici che percorrono da anni la ricerca di Magdalena Fermina e che convergono nelle opere di Nigri corvi parturient albas columbas, la mostra personale allestita dal 18 ottobre al 15 novembre 2025 a SCD Studio, via Bramante 22N, a Perugia, curata da Barbara Pavan.
Il progetto espositivo inaugura sabato 18 ottobre, ore 17:30 raccoglie e mette in dialogo alcuni tra i cicli più significativi dell’artista, tracciando un percorso tanto intimo quanto universale.
La mostra è accompagnata da un catalogo di Al3vie Editore, con testi di Davide Artico, Lorella Giudici, Luca Vannozzi.
La mostra
Il percorso inizia con la tenda ricamata con La colomba di Trilussa: un gesto liminale che invita a oltrepassare la soglia delle illusioni per interrogarsi sulla realtà nella sua essenza più nuda. È qui che si apre il primo capitolo, Disenkanto, parola giudesma che racchiude l’esperienza della perdita dell’incanto, della frattura tra ciò che si desidera e ciò che la realtà impone. L’installazione si compone di ricami bianchi su bianco di celebri slogan pubblicitari degli anni Ottanta, decenni ottimista e fiducioso, oggi svuotati e resi spettrali dalla consapevolezza delle contraddizioni e delle crisi che hanno seguito quelle promesse di benessere e progresso. Il percorso prosegue con Nuntius Dei, ciclo avviato oltre quindici anni fa e tuttora in evoluzione: fotografie di angeli di pietra, antichi custodi di sepolcri, serrati da cuciture di filo chirurgico. Figure che un tempo simboleggiavano protezione e trascendenza si trasformano qui in reliquie silenziose, private della loro voce e rese testimoni di un Occidente che, emancipatosi dal potere delle religioni, si è consegnato ad altre forme di fede: il mercato, la tecnologia, l’illusione del progresso infinito. Illusione e disillusione abitano anche le dinamiche del quotidiano. In AltF4, Fermina esplora le vite sospese dietro i vetri delle finestre e degli schermi dei nostri smartphone, frammenti di esistenze che oscillano tra l’essere e l’apparire in una società segnata da relazioni sempre più fragili e mediate. In Medea, invece, l’artista affronta l’ambivalenza dei sentimenti primari, mostrando come anche l’amore materno possa trasformarsi in forza distruttiva e generare ferite che si tramandano di generazione in generazione. La mostra si chiude con De nexibus quibus mundus capitur (Delle connessioni da cui il mondo è catturato), ultimo progetto di Fermina. Qui i fili invisibili della tecnologia, della comunicazione e del consumo si materializzano come una ragnatela che avvolge il pianeta e lo imprigiona, rendendo evidente il prezzo – spesso rimosso – delle nostre scelte quotidiane. È un’opera che riflette sulle illusioni del presente e prefigura le disillusioni del futuro, ma allo stesso tempo invita a una presa di coscienza, offrendo attraverso l’arte la possibilità di guardare oltre la superficie.
Nigri corvi parturient albas columbas è dunque una mostra antologica e al tempo stesso un manifesto: frammenti di cicli e visioni che, come tessere di un mosaico, restituiscono l’immagine di un’epoca attraversata da promesse infrante, ma ancora capace di generare nuove consapevolezze. In questo spazio sospeso tra poesia e politica, l’opera di Fermina diventa invito a interrogare il nostro tempo, a scostare il velo dell’illusione per ritrovare, forse, un nuovo modo di guardare al futuro.
L’artista
Magdalena Fermina (Novara 1968) è un’artista visiva e performer. Si è formata all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove ha conseguito la laurea in Scenografia con una tesi sull’arte del popolo Makonde, approfondita attraverso residenze in Mozambico, e successivamente il biennio specialistico in Arti visive e discipline dello spettacolo, indirizzo Scultura, con una ricerca dedicata a Christian Boltanski e Roman Opałka. Ha esposto in numerose città italiane e all’estero, presentando mostre personali in istituzioni e gallerie come il Centro Culturale Tedesco di Novara e Banca Sella a Genova. Il suo lavoro è stato presentato - per citare solo i progetti espositivi collettivi più recenti - in sedi di rilievo quali Palazzo Medici Riccardi a Firenze, il Museo Civico del Marmo di Carrara, il Castello delle Polveri all’Isola della Certosa di Venezia, la Sala delle Pietre a Todi, la Cupola di San Gaudenzio a Novara, la Società Umanitaria di Milano e il Museo del Ricamo e del Tessile di Valtopina, oltre che in contesti internazionali come la Biblioteca Centrale Akaki Tsereteli di Batumi (Georgia). Ha partecipato a festival e fiere tra cui il Borderline Arte Festival di Varallo Sesia e BAF – Bergamo Arte Fiera.
Il progetto espositivo inaugura sabato 18 ottobre, ore 17:30 raccoglie e mette in dialogo alcuni tra i cicli più significativi dell’artista, tracciando un percorso tanto intimo quanto universale.
La mostra è accompagnata da un catalogo di Al3vie Editore, con testi di Davide Artico, Lorella Giudici, Luca Vannozzi.
La mostra
Il percorso inizia con la tenda ricamata con La colomba di Trilussa: un gesto liminale che invita a oltrepassare la soglia delle illusioni per interrogarsi sulla realtà nella sua essenza più nuda. È qui che si apre il primo capitolo, Disenkanto, parola giudesma che racchiude l’esperienza della perdita dell’incanto, della frattura tra ciò che si desidera e ciò che la realtà impone. L’installazione si compone di ricami bianchi su bianco di celebri slogan pubblicitari degli anni Ottanta, decenni ottimista e fiducioso, oggi svuotati e resi spettrali dalla consapevolezza delle contraddizioni e delle crisi che hanno seguito quelle promesse di benessere e progresso. Il percorso prosegue con Nuntius Dei, ciclo avviato oltre quindici anni fa e tuttora in evoluzione: fotografie di angeli di pietra, antichi custodi di sepolcri, serrati da cuciture di filo chirurgico. Figure che un tempo simboleggiavano protezione e trascendenza si trasformano qui in reliquie silenziose, private della loro voce e rese testimoni di un Occidente che, emancipatosi dal potere delle religioni, si è consegnato ad altre forme di fede: il mercato, la tecnologia, l’illusione del progresso infinito. Illusione e disillusione abitano anche le dinamiche del quotidiano. In AltF4, Fermina esplora le vite sospese dietro i vetri delle finestre e degli schermi dei nostri smartphone, frammenti di esistenze che oscillano tra l’essere e l’apparire in una società segnata da relazioni sempre più fragili e mediate. In Medea, invece, l’artista affronta l’ambivalenza dei sentimenti primari, mostrando come anche l’amore materno possa trasformarsi in forza distruttiva e generare ferite che si tramandano di generazione in generazione. La mostra si chiude con De nexibus quibus mundus capitur (Delle connessioni da cui il mondo è catturato), ultimo progetto di Fermina. Qui i fili invisibili della tecnologia, della comunicazione e del consumo si materializzano come una ragnatela che avvolge il pianeta e lo imprigiona, rendendo evidente il prezzo – spesso rimosso – delle nostre scelte quotidiane. È un’opera che riflette sulle illusioni del presente e prefigura le disillusioni del futuro, ma allo stesso tempo invita a una presa di coscienza, offrendo attraverso l’arte la possibilità di guardare oltre la superficie.
Nigri corvi parturient albas columbas è dunque una mostra antologica e al tempo stesso un manifesto: frammenti di cicli e visioni che, come tessere di un mosaico, restituiscono l’immagine di un’epoca attraversata da promesse infrante, ma ancora capace di generare nuove consapevolezze. In questo spazio sospeso tra poesia e politica, l’opera di Fermina diventa invito a interrogare il nostro tempo, a scostare il velo dell’illusione per ritrovare, forse, un nuovo modo di guardare al futuro.
L’artista
Magdalena Fermina (Novara 1968) è un’artista visiva e performer. Si è formata all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove ha conseguito la laurea in Scenografia con una tesi sull’arte del popolo Makonde, approfondita attraverso residenze in Mozambico, e successivamente il biennio specialistico in Arti visive e discipline dello spettacolo, indirizzo Scultura, con una ricerca dedicata a Christian Boltanski e Roman Opałka. Ha esposto in numerose città italiane e all’estero, presentando mostre personali in istituzioni e gallerie come il Centro Culturale Tedesco di Novara e Banca Sella a Genova. Il suo lavoro è stato presentato - per citare solo i progetti espositivi collettivi più recenti - in sedi di rilievo quali Palazzo Medici Riccardi a Firenze, il Museo Civico del Marmo di Carrara, il Castello delle Polveri all’Isola della Certosa di Venezia, la Sala delle Pietre a Todi, la Cupola di San Gaudenzio a Novara, la Società Umanitaria di Milano e il Museo del Ricamo e del Tessile di Valtopina, oltre che in contesti internazionali come la Biblioteca Centrale Akaki Tsereteli di Batumi (Georgia). Ha partecipato a festival e fiere tra cui il Borderline Arte Festival di Varallo Sesia e BAF – Bergamo Arte Fiera.
18
ottobre 2025
Magdalena Fermina – Nigri corvi parturient albas columbas
Dal 18 ottobre al 15 novembre 2025
arte contemporanea
Location
SCD Studio
Perugia, Via Donato Bramante, 22, (PG)
Perugia, Via Donato Bramante, 22, (PG)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 10-12; altri giorni e orari su appuntamento
Vernissage
18 Ottobre 2025, ore 17:30 - 20:00
Sito web
Editore
Al3vie
Autore
Curatore
Autore testo critico






