Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Magnetico
Il lavoro è frutto di una ricerca incentrata sulla capacità di autonoma costruzione drammaturgica della scena, degli oggetti e della luce. Si incentra dunque sulla possibilità di creare un’opera definibile propriamente teatrale in assenza di testo e di attori. In esso gli elementi “inanimati” assumono ruolo attoriale e la tecnica non è fattore neutrale ed esclusivamente funzionale, ma portatore di poesia.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo il successo dello scorso giugno, ritorna Magnetico al Teatro Studio.
Il lavoro è frutto di una ricerca incentrata sulla capacità di autonoma costruzione drammaturgica della scena, degli oggetti e della luce. Si incentra dunque sulla possibilità di creare un’opera definibile propriamente teatrale in assenza di testo e di attori. In esso gli elementi “inanimati” assumono ruolo attoriale e la tecnica non è fattore neutrale ed esclusivamente funzionale, ma portatore di poesia.
I riferimenti storici per una ricerca di questo tipo non sono pochi. Forme di teatro senza attori (oggettuale, automatico, di luce), si sono succedute in tutti i periodi storici: dagli spettacoli antichi di automi (a partire almeno da Erone Alessandrino), alle esperienze delle avanguardie artistiche della prima metà del Novecento (ad esempio, dei futuristi Balla, Depero, Prampolini; o di esponenti del Bauhaus come Moholy-Nagy, Kandinskij Hirschfeld-Mack), fino alle neo e post avanguardie. Ad alcuni di questi esempi si è fatto riferimento (il titolo stesso è un indiretto omaggio al “Teatro Magnetico” di Enrico Prampolini), ma con spirito e modi del tutto nuovi.
Qui istanze simili a quelle, ad esempio, di esperienze storiche come la “sintesi scenica astratta” o la “pittura di luce” assumono connotazioni completamente nuove, combinandosi con il portato tecnico-poetico della scena digitale e delle nuove metodologie, tecniche e sensibilità del montaggio. E sono inevitabilmente parte di uno sguardo contemporaneo: disincantato, ironico, carico di memorie.
Lo spettacolo è realizzato dal Corso di Scenotecnica dell’Accademia di Belle Arti di Firenze del prof. Fabrizio Crisafulli, all’interno del progetto di residenza presso il Teatro Studio di Scandicci promosso dalla compagnia Krypton di Giancarlo Cauteruccio, e costituisce un ulteriore momento della collaudata collaborazione tra l’Accademia e il Teatro Studio.
Il lavoro è realizzato dagli allievi Jovana Banic, Veriana Bonelli, Benedetta Bianchi, Francesco Bondì, Teresa D’Arienzo, Maria Di Gaetano, Irene Garlatti, Yuri Massaro, Niccolò Meccia, Giulia Nannelli, Valeria Nunziata, Kristina Orlovic, Milka Panayotova, M. Grazia Panella, Davide Pili, Tasos Protopsaltis, Helena Sepl, Bruchi Siani, Eva Sgrò, Eleonora Spezi, Angelo Stroia, e diretto da Fabrizio Crisafulli. Musiche di Not Bremse e Andrea Salvadori.
Si ringraziano: Loris Giancola, Vasco Matteuzzi, Antonella Colella per la collaborazione tecnica; il Gruppo Arte Teatro Danza e lo Studio Zobit di Roma per la realizzazione del montaggio video.
Il lavoro è frutto di una ricerca incentrata sulla capacità di autonoma costruzione drammaturgica della scena, degli oggetti e della luce. Si incentra dunque sulla possibilità di creare un’opera definibile propriamente teatrale in assenza di testo e di attori. In esso gli elementi “inanimati” assumono ruolo attoriale e la tecnica non è fattore neutrale ed esclusivamente funzionale, ma portatore di poesia.
I riferimenti storici per una ricerca di questo tipo non sono pochi. Forme di teatro senza attori (oggettuale, automatico, di luce), si sono succedute in tutti i periodi storici: dagli spettacoli antichi di automi (a partire almeno da Erone Alessandrino), alle esperienze delle avanguardie artistiche della prima metà del Novecento (ad esempio, dei futuristi Balla, Depero, Prampolini; o di esponenti del Bauhaus come Moholy-Nagy, Kandinskij Hirschfeld-Mack), fino alle neo e post avanguardie. Ad alcuni di questi esempi si è fatto riferimento (il titolo stesso è un indiretto omaggio al “Teatro Magnetico” di Enrico Prampolini), ma con spirito e modi del tutto nuovi.
Qui istanze simili a quelle, ad esempio, di esperienze storiche come la “sintesi scenica astratta” o la “pittura di luce” assumono connotazioni completamente nuove, combinandosi con il portato tecnico-poetico della scena digitale e delle nuove metodologie, tecniche e sensibilità del montaggio. E sono inevitabilmente parte di uno sguardo contemporaneo: disincantato, ironico, carico di memorie.
Lo spettacolo è realizzato dal Corso di Scenotecnica dell’Accademia di Belle Arti di Firenze del prof. Fabrizio Crisafulli, all’interno del progetto di residenza presso il Teatro Studio di Scandicci promosso dalla compagnia Krypton di Giancarlo Cauteruccio, e costituisce un ulteriore momento della collaudata collaborazione tra l’Accademia e il Teatro Studio.
Il lavoro è realizzato dagli allievi Jovana Banic, Veriana Bonelli, Benedetta Bianchi, Francesco Bondì, Teresa D’Arienzo, Maria Di Gaetano, Irene Garlatti, Yuri Massaro, Niccolò Meccia, Giulia Nannelli, Valeria Nunziata, Kristina Orlovic, Milka Panayotova, M. Grazia Panella, Davide Pili, Tasos Protopsaltis, Helena Sepl, Bruchi Siani, Eva Sgrò, Eleonora Spezi, Angelo Stroia, e diretto da Fabrizio Crisafulli. Musiche di Not Bremse e Andrea Salvadori.
Si ringraziano: Loris Giancola, Vasco Matteuzzi, Antonella Colella per la collaborazione tecnica; il Gruppo Arte Teatro Danza e lo Studio Zobit di Roma per la realizzazione del montaggio video.
02
dicembre 2004
Magnetico
Dal 02 al 03 dicembre 2004
performance - happening
Location
TEATRO STUDIO
Scandicci, Via Gaetano Donizetti, 58, (Firenze)
Scandicci, Via Gaetano Donizetti, 58, (Firenze)
Biglietti
5 euro intero; 3 euro ridotto
durata: 35 min
Vernissage
2 Dicembre 2004, ore 21.15


