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Makom – Ghetto-dependence
Makom è il titolo della mostra che dal primo di settembre fino alla fine di ottobre riunisce negli spazi del museo ebraico di Venezia, i lavori realizzati dagli studenti delle università di architettura israeliane. Partendo proprio dalla parola Makom, che in ebraico significa luogo, concetto di spazio, gli studenti hanno ideato una serie di progetti suggeriti da una struttura architettonica come quella del ghetto.
Comunicato stampa
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Il ghetto inteso nella sua moltitudine di accezioni, che nel corso della storia ha rappresentato un interessante esempio di sviluppo architettonico. Il ghetto come luogo chiuso, che tende ad isolarsi dall'esterno, al contempo però anche base, rifugio, comunità, e identità famigliare. Emarginazione sociale di un gruppo e allo stesso tempo difesa di un'identità comune.
Questi i concetti espressi attraverso parole come Genesi, Posto, Sacro, Mezzo, Estremità, Spazio, Fine, per rappresentare l'esistenza ebraico-israeliana, e che sono stati il punto di partenza per il lavori della mostra, nel tentativo di conferire un resa tridimensionale (architettonica) a questi sette termini già carichi di molteplici valori ed interpretazioni. Un'indagine che si manifesta con l'esercizio progettuale di un padiglione espositivo che esprima tali parole e i loro significati.
L'esposizione riunisce quindi gli otto progetti degli studenti di architettura di università israeliane invitati a sviluppare nelle loro architetture i temi emblematici sull'idea di spazio nell'esperienza storica ebraica attraverso un'analisi approfondita sui concetti suggeriti dalle sette parole chiave a loro proposte.
Una suggestiva installazione simbolica costituita da una moltitudine di corde farà da introduzione alla mostra, collocata all'entrata del museo.
La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione del ristorante GAM-GAM, Horus explorer ed il Museo Ebraico di Venezia. Con il patrocinio del progetto BORDERS.
Questi i concetti espressi attraverso parole come Genesi, Posto, Sacro, Mezzo, Estremità, Spazio, Fine, per rappresentare l'esistenza ebraico-israeliana, e che sono stati il punto di partenza per il lavori della mostra, nel tentativo di conferire un resa tridimensionale (architettonica) a questi sette termini già carichi di molteplici valori ed interpretazioni. Un'indagine che si manifesta con l'esercizio progettuale di un padiglione espositivo che esprima tali parole e i loro significati.
L'esposizione riunisce quindi gli otto progetti degli studenti di architettura di università israeliane invitati a sviluppare nelle loro architetture i temi emblematici sull'idea di spazio nell'esperienza storica ebraica attraverso un'analisi approfondita sui concetti suggeriti dalle sette parole chiave a loro proposte.
Una suggestiva installazione simbolica costituita da una moltitudine di corde farà da introduzione alla mostra, collocata all'entrata del museo.
La mostra è stata realizzata grazie alla collaborazione del ristorante GAM-GAM, Horus explorer ed il Museo Ebraico di Venezia. Con il patrocinio del progetto BORDERS.
01
settembre 2004
Makom – Ghetto-dependence
Dal primo settembre al primo ottobre 2004
giovane arte
Location
MUSEO EBRAICO DI VENEZIA
Venezia, Cannaregio, 2902/b, (Venezia)
Venezia, Cannaregio, 2902/b, (Venezia)
Vernissage
1 Settembre 2004, ore 18.00
Curatore