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Marco Ronga – Panta rei: la danza della vita
Oltre 60 opere che raccontano volti, corpi, storie, paesaggi che custodiscono memorie. Una mostra che unisce grande tecnica pittorica a uno sguardo autentico sull’animo umano e sul mondo contemporaneo. Immagini di una umanità in movimento tra migrazioni, trascendenza, radici e luoghi.
Comunicato stampa
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PANTA REI: LA DANZA DELLA VITA
Il tempo scorre ininterrotto, come un fiume che porta con sé ricordi, incontri, emozioni.
Nella mostra “Panta rei: la danza della vita”, Marco Ronga ripercorre e racconta un percorso artistico lungo quarant’anni (1985–2025), in cui ogni opera è tappa di un viaggio fatto di ricerca, intuizione e sperimentazione.
Architetto di formazione, docente di Storia dell’Arte e Disegno, pittore e scultore, Ronga ha seguito fin da ragazzo una vocazione creativa che lo ha portato a esporre in città italiane e in prestigiosi contesti internazionali.
A Palazzo Santo Stefano il visitatore incontrerà volti che raccontano storie, paesaggi che custodiscono memorie, corpi che diventano simboli, opere che invitano alla partecipazione e al dialogo. Una mostra che unisce una tecnica raffinata a uno sguardo autentico e attento sull’animo umano e sul mondo contemporaneo.
Umanità in transito.
Niente è statico nella vita dell’uomo. Movimento e cambiamento raccontano la storia dell’umanità e le immagini di questa mostra coniugano le accezioni del tema in molteplici declinazioni: un viaggio visivo e concettuale attraverso le molteplici forme del cambiamento umano, articolato in tre assi tematici: Identità (ritratti e ritratti di luoghi), Migrazioni, Trascendenza.
Identità.
L'identità non è monolitica: è un manoscritto in continua revisione. Nei volti che mutano, nelle storie che si contaminano, emerge la fragile e potente natura dell'essere umano così come la nostra condizione attuale: disorientati tra rivoluzioni tecnologiche, identità in frantumi e nuove geografie del potere.
Anche attraverso la relazione con l’altro si definisce la nostra identità, che non è statica ma evolve e cambia col contesto, come l’espressività dei volti nei “ritratti interattivi”.
Il mondo è in continua evoluzione e l’umanità ne attraversa i cambiamenti sociali, tecnologici, culturali e politici. Ecco allora che l’Arte può rappresentare uno strumento di indagine interiore, di riflessione, di condivisione.
RITRATTI.
Leggere le forme di un volto è un interesse innato nel pittore; un modo per svelare l’aspetto più autentico e profondo di chi gli sta di fronte.
Un transfert singolare può stabilirsi tra chi ritrae e chi viene osservato: quando questo succede le barriere tra due estranei si sgretolano e l’attimo fuggente di una esistenza rimane impresso nel ritratto.
L’obiettivo è catturare quella ricchezza di espressioni e di emozioni che rappresenta la "bellezza" dell'essere, una bellezza complessa che proprio perché rimane enigma, affascina chi guarda. Dipingere un volto è come cercare di interpretare l'animo umano che, per sua natura, è in continua evoluzione.
QUADRI INTERATTIVI.
L’autore ha scelto di utilizzare l'interattività come strumento affinché il rapporto con l'opera d'arte sia un'esperienza estetica condivisa da artista e fruitore.
Una serie di dipinti interattivi a struttura modulare sviluppano il tema del volto: ogni modulo (pannello/volto di cm.30x30) mantiene una propria autonomia estetica, ma è stato dipinto anche come parte di una serie, sia a livello compositivo che concettuale.
La composizione può essere assemblata e smontata dal fruitore. La forma del suo contorno non è prestabilita e può essere modificata a piacere e ricostruita più e più volte in maniera sempre diversa. I singoli pannelli/volti sono dotati di magneti e possono essere assemblati facilmente dall'utente che decide come posizionarli, contribuendo così alla creazione dell'opera. Non è l’opera a adattarsi a una forma standard (il rettangolo della tela) ma la forma varia in base alla composizione. Il significato e l'espressività di ciascun volto variano a seconda del contesto e della relazione con altri volti, allo stesso modo in cui una parola cambia senso a seconda del contesto. Questa modularità permette di costruire molteplici storie e combinazioni di significato utilizzando la materia stessa del dipinto, lasciando così l'opera "aperta".
RITRATTI DI LUOGHI.
I paesaggi sono rappresentati con coinvolgimento affettivo, con i colori delle emozioni, talvolta in chiave espressionista attraverso colori accesi e contrastanti, altre volte creando suggestioni con gli archetipi visivi o con effetti surreali. In generale è la ricerca sulla luce il tema che accomuna questa produzione.
- PADOVA
Fonti di ispirazione sono le città più amate, dove il tempo e le relazioni umane ne hanno consolidato la conoscenza, come Padova. Di questa città ritrae la vitalità e le scene conviviali, la bellezza dei suoi monumenti e delle sue piazze.
- VENEZIA
Spesso il tema del paesaggio si alterna a quello dei paesaggi fluidi, opere ispirate alle suggestioni prodotte dall'acqua. Acqua come superficie di luce riflettente, ma anche come spazio in cui i corpi sono immersi, o energia fluida che modella i volumi.
PAESAGGI DI CORPI.
La riflessione sul corpo si è sviluppata nel tempo e con varie sperimentazioni e tematiche:
- quadri FAUVES.
Le prime composizioni esaltavano le linee di forza che strutturavano l’immagine su sfondi bidimensionali. Nel pieno degli anni ’90, la composizione dei corpi diventa più libera ed espressiva: colori accesi e antinaturalistici trovano una parallela corrispondenza nei paesaggi dai colori FAUVES dello stesso periodo. I corpi sono solo volumi, in momenti di abbandono onirico, emotivamente assenti, come oggetti osservati, non come soggetti attivi. Costruiscono lo spazio essi stessi, in una coreografia silenziosa, spesso senza la necessità di sovrapporsi ad un paesaggio che faccia da sfondo.
- dipinti su LEGNO.
Dopo il 2007 si distinguono le opere realizzate con e sul legno: il legno non è solo supporto ma anche anima del quadro grazie alle sue venature e al suo colore che riemergono in più punti come materia pittorica. In alcuni casi ampie campiture sono lasciate visibili e non nascoste dal colore. In altri casi ci sono delle vere e proprie applicazioni di materiali lignei (rami, elementi di legno riciclato, frammenti. ecc.) che portano nell'opera frammenti di vita vissuta.
TRASCENDENZA.
Transitorio è anche il senso dell’esistenza: i temi della malattia, della pandemia e della guerra rendono urgente la necessità di fare i conti con la dimensione della trascendenza e della morte. Ma se un tempo l'Apocalisse era intesa come giudizio divino, oggi appare come un disegno generato dall'uomo stesso. L'immagine allora diventa catarsi, e solo in parte riesce a sublimare le paure profonde del nostro tempo.
RIFLESSIONI SULLA SOCIETA’.
Un intero ciclo di opere affronta temi sociali (i Migranti, la Pace) e riflette lo spirito e i turbamenti del nostro tempo.
- Migrazioni.
Come gli uccelli che sfidano ad ogni migrazione migliaia di chilometri, così milioni di persone attraversano i confini nazionali, spingendosi da un continente all’altro alla ricerca di opportunità, spesso in fuga da conflitti, da persecuzioni, dai cambiamenti climatici. Ogni viaggio migratorio è un'epopea planetaria impressa nei volti, nei corpi, nelle mappe emotive dei popoli in cammino.
Il viaggio diventa così metafora della vita stessa, dei cambiamenti che l’incontro o lo scontro con altre culture comporta. Per i meno fortunati il viaggio è sinonimo di lotta per la sopravvivenza e – a volte, purtroppo – di morte.
Il "Trittico della Pace" conclude il percorso con un messaggio di speranza.
PANTA REI: LA DANZA DELLA VITA non è solo una mostra: è uno specchio del nostro tempo. Un invito a leggere il cambiamento come chiave di lettura del mondo e di noi stessi. Un'esplorazione visiva della condizione umana: una umanità in cammino ma al tempo stesso alla ricerca di vecchie e nuove radici, sospesa tra il partire e il restare, tra il perdere e il ritrovare senso. L’Arte, una possibile luce lungo questo cammino.
Il tempo scorre ininterrotto, come un fiume che porta con sé ricordi, incontri, emozioni.
Nella mostra “Panta rei: la danza della vita”, Marco Ronga ripercorre e racconta un percorso artistico lungo quarant’anni (1985–2025), in cui ogni opera è tappa di un viaggio fatto di ricerca, intuizione e sperimentazione.
Architetto di formazione, docente di Storia dell’Arte e Disegno, pittore e scultore, Ronga ha seguito fin da ragazzo una vocazione creativa che lo ha portato a esporre in città italiane e in prestigiosi contesti internazionali.
A Palazzo Santo Stefano il visitatore incontrerà volti che raccontano storie, paesaggi che custodiscono memorie, corpi che diventano simboli, opere che invitano alla partecipazione e al dialogo. Una mostra che unisce una tecnica raffinata a uno sguardo autentico e attento sull’animo umano e sul mondo contemporaneo.
Umanità in transito.
Niente è statico nella vita dell’uomo. Movimento e cambiamento raccontano la storia dell’umanità e le immagini di questa mostra coniugano le accezioni del tema in molteplici declinazioni: un viaggio visivo e concettuale attraverso le molteplici forme del cambiamento umano, articolato in tre assi tematici: Identità (ritratti e ritratti di luoghi), Migrazioni, Trascendenza.
Identità.
L'identità non è monolitica: è un manoscritto in continua revisione. Nei volti che mutano, nelle storie che si contaminano, emerge la fragile e potente natura dell'essere umano così come la nostra condizione attuale: disorientati tra rivoluzioni tecnologiche, identità in frantumi e nuove geografie del potere.
Anche attraverso la relazione con l’altro si definisce la nostra identità, che non è statica ma evolve e cambia col contesto, come l’espressività dei volti nei “ritratti interattivi”.
Il mondo è in continua evoluzione e l’umanità ne attraversa i cambiamenti sociali, tecnologici, culturali e politici. Ecco allora che l’Arte può rappresentare uno strumento di indagine interiore, di riflessione, di condivisione.
RITRATTI.
Leggere le forme di un volto è un interesse innato nel pittore; un modo per svelare l’aspetto più autentico e profondo di chi gli sta di fronte.
Un transfert singolare può stabilirsi tra chi ritrae e chi viene osservato: quando questo succede le barriere tra due estranei si sgretolano e l’attimo fuggente di una esistenza rimane impresso nel ritratto.
L’obiettivo è catturare quella ricchezza di espressioni e di emozioni che rappresenta la "bellezza" dell'essere, una bellezza complessa che proprio perché rimane enigma, affascina chi guarda. Dipingere un volto è come cercare di interpretare l'animo umano che, per sua natura, è in continua evoluzione.
QUADRI INTERATTIVI.
L’autore ha scelto di utilizzare l'interattività come strumento affinché il rapporto con l'opera d'arte sia un'esperienza estetica condivisa da artista e fruitore.
Una serie di dipinti interattivi a struttura modulare sviluppano il tema del volto: ogni modulo (pannello/volto di cm.30x30) mantiene una propria autonomia estetica, ma è stato dipinto anche come parte di una serie, sia a livello compositivo che concettuale.
La composizione può essere assemblata e smontata dal fruitore. La forma del suo contorno non è prestabilita e può essere modificata a piacere e ricostruita più e più volte in maniera sempre diversa. I singoli pannelli/volti sono dotati di magneti e possono essere assemblati facilmente dall'utente che decide come posizionarli, contribuendo così alla creazione dell'opera. Non è l’opera a adattarsi a una forma standard (il rettangolo della tela) ma la forma varia in base alla composizione. Il significato e l'espressività di ciascun volto variano a seconda del contesto e della relazione con altri volti, allo stesso modo in cui una parola cambia senso a seconda del contesto. Questa modularità permette di costruire molteplici storie e combinazioni di significato utilizzando la materia stessa del dipinto, lasciando così l'opera "aperta".
RITRATTI DI LUOGHI.
I paesaggi sono rappresentati con coinvolgimento affettivo, con i colori delle emozioni, talvolta in chiave espressionista attraverso colori accesi e contrastanti, altre volte creando suggestioni con gli archetipi visivi o con effetti surreali. In generale è la ricerca sulla luce il tema che accomuna questa produzione.
- PADOVA
Fonti di ispirazione sono le città più amate, dove il tempo e le relazioni umane ne hanno consolidato la conoscenza, come Padova. Di questa città ritrae la vitalità e le scene conviviali, la bellezza dei suoi monumenti e delle sue piazze.
- VENEZIA
Spesso il tema del paesaggio si alterna a quello dei paesaggi fluidi, opere ispirate alle suggestioni prodotte dall'acqua. Acqua come superficie di luce riflettente, ma anche come spazio in cui i corpi sono immersi, o energia fluida che modella i volumi.
PAESAGGI DI CORPI.
La riflessione sul corpo si è sviluppata nel tempo e con varie sperimentazioni e tematiche:
- quadri FAUVES.
Le prime composizioni esaltavano le linee di forza che strutturavano l’immagine su sfondi bidimensionali. Nel pieno degli anni ’90, la composizione dei corpi diventa più libera ed espressiva: colori accesi e antinaturalistici trovano una parallela corrispondenza nei paesaggi dai colori FAUVES dello stesso periodo. I corpi sono solo volumi, in momenti di abbandono onirico, emotivamente assenti, come oggetti osservati, non come soggetti attivi. Costruiscono lo spazio essi stessi, in una coreografia silenziosa, spesso senza la necessità di sovrapporsi ad un paesaggio che faccia da sfondo.
- dipinti su LEGNO.
Dopo il 2007 si distinguono le opere realizzate con e sul legno: il legno non è solo supporto ma anche anima del quadro grazie alle sue venature e al suo colore che riemergono in più punti come materia pittorica. In alcuni casi ampie campiture sono lasciate visibili e non nascoste dal colore. In altri casi ci sono delle vere e proprie applicazioni di materiali lignei (rami, elementi di legno riciclato, frammenti. ecc.) che portano nell'opera frammenti di vita vissuta.
TRASCENDENZA.
Transitorio è anche il senso dell’esistenza: i temi della malattia, della pandemia e della guerra rendono urgente la necessità di fare i conti con la dimensione della trascendenza e della morte. Ma se un tempo l'Apocalisse era intesa come giudizio divino, oggi appare come un disegno generato dall'uomo stesso. L'immagine allora diventa catarsi, e solo in parte riesce a sublimare le paure profonde del nostro tempo.
RIFLESSIONI SULLA SOCIETA’.
Un intero ciclo di opere affronta temi sociali (i Migranti, la Pace) e riflette lo spirito e i turbamenti del nostro tempo.
- Migrazioni.
Come gli uccelli che sfidano ad ogni migrazione migliaia di chilometri, così milioni di persone attraversano i confini nazionali, spingendosi da un continente all’altro alla ricerca di opportunità, spesso in fuga da conflitti, da persecuzioni, dai cambiamenti climatici. Ogni viaggio migratorio è un'epopea planetaria impressa nei volti, nei corpi, nelle mappe emotive dei popoli in cammino.
Il viaggio diventa così metafora della vita stessa, dei cambiamenti che l’incontro o lo scontro con altre culture comporta. Per i meno fortunati il viaggio è sinonimo di lotta per la sopravvivenza e – a volte, purtroppo – di morte.
Il "Trittico della Pace" conclude il percorso con un messaggio di speranza.
PANTA REI: LA DANZA DELLA VITA non è solo una mostra: è uno specchio del nostro tempo. Un invito a leggere il cambiamento come chiave di lettura del mondo e di noi stessi. Un'esplorazione visiva della condizione umana: una umanità in cammino ma al tempo stesso alla ricerca di vecchie e nuove radici, sospesa tra il partire e il restare, tra il perdere e il ritrovare senso. L’Arte, una possibile luce lungo questo cammino.
27
settembre 2025
Marco Ronga – Panta rei: la danza della vita
Dal 27 settembre al 26 ottobre 2025
arte contemporanea
Location
PALAZZO SANTO STEFANO
Padova, Piazza Antenore, 1, (Padova)
Padova, Piazza Antenore, 1, (Padova)
Orario di apertura
10,30-13 e 15-19
Vernissage
27 Settembre 2025, 10,30
Ufficio stampa
Ufficio Stampa Provincia di Padova
Autore
Curatore
Trasporti




