Nell'occasione avverrà la presentazione del libro “Hyperframes. Un discorso sulla post-appropriazione in arte” a cura di GianCarlo Pagliasso; interverrà alla presentazione il critico Enzo Santese, e, per l'editore, Carlo Marcello Conti
Autori: Collins & Milazzo
Editore: Campanotto Editore, Udine, 2005
costo € 20,00
“....In un mondo che reclama a ragione maggior sicurezza, si moltiplicano le occasioni in cui entra in azione la telecamera di sorveglianza; questa eleggere gli ignari cittadini a protagonisti anonimi (ma non troppo) di un racconto, che è poi il febbrile movimento della quotidianità; qui ognuno si affanna dietro alla prospettiva dei propri programmi di conduzione giornaliera, disegnando lo spazio urbano entro i margini concessi dall'addensamento edilizio oppure dalla tentacolare disposizione delle arterie centrali. Il volto della metropoli è imbrigliato in una sorta di obiettivo di ripresa, dietro al quale sta idealmente Marco Tamburro, che annota e interpreta alla sua maniera il formicolio di una comune giornata lavorativa: stazioni, viali, aule giudiziarie, supermercati, saliscendi delle linee ferroviarie sono i teatri in cui, come in un occhio del ciclone, si alternano presenze, quasi sospinte dall'energia di un turbine, e si accalcano individualità indistinte nella logica della folla. Un concerto di linee vortica in primo piano e crea una situazione di iperbolico dinamismo, dentro un quadro dove la relazione tra bianco e nero produce una serie cospicua di variegazioni tonali. E il reticolo di segmenti che alludono a un sistema di gestualità, a volte frenetico, rende inquietante il senso di prospettive colte da diverse posizioni, utili a focalizzare la mole soffocante degli edifici entro un sistema luministico che esalta i tratti chiaroscurali. L'arte di Marco Tamburro si esplicita in forme capaci di far apparire nuovi, completamente reinventati, scorci paesaggistici dove le persone e le cose si muovono secondo un copione di volta in volta riscritto...”
Enzo Santese
