Rivolgendo lo sguardo ai bordi del nostro paesaggio, spesso ci capita di censurare visivamente l'esistenza di cartacce, bottiglie di plastica, pacchetti di sigarette e involucri di prodotti di consumo.
L'operazione compiuta in questo lavoro è quella di posizionare al centro della nostra percezione questi oggetti e di giocare con l'ambiguità derivata dal valore decorativo che essi assumono nelle fotografie.
Si tratta di un'operazione non "realistica" ma " artificiale" in quanto questi rifiuti sono stati raccolti per essere ricollocati e fotografati nei contesti scelti.
I rifiuti dialogano con il paesaggio naturale, spesso disfacendosi in esso ed assumendone i colori e la consistenza; pensare ad un paesaggio incontaminato non è possibile.
Queste fotografie possono essere interpretate come metafore di una più ampia riflessione sui problemi dell'ambiente, ma soprattutto vogliono provocare in chi guarda un sentimento di sospensione e di ambiguità, tale da stimolare in ognuno una propria personale lettura.
Margherita del Piano (1964) è fotografa professionista dal 1989 e collabora come free lance con varie riviste di interni ed arredamento, quali Brava Casa, Casaviva, Interni, Villegiardini.
Parallelamente si dedica a progetti fotografici di ricerca, privilegiando il tema del paesaggio.
“La città del sale “ è un lavoro di documentazione delle architetture industriali legate all’estrazione del sale a Cagliari. E’ stato esposto alla Cittadella dei Musei di Cagliari nel 1992 e pubblicato in volume nel 1994.
“Storie minime di paesaggio” è un lavoro a colori sul paesaggio naturale raccontato nei suoi aspetti frammentari ed evocativi. E’ stato esposto alla Bocconi di Milano e alla Cascina Grande di Rozzano nel 2000, all’Officina Fotografica di Milano nel 2001.
Vive e lavora a Milano.
