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Maria Pia Campagna – Adfinitas
Le opere della Campagna si sviluppano in continuità, senza l’urto di frazionamenti cronologici o di interpretazioni filologiche obbligate, tutte partecipi dello stesso grado di necessità, volte alla creazione di una stessa identità poetica
Comunicato stampa
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Appuntamento autunnale alla Galleria Comunale S.Croce di Cattolica con Maria Pia Campagna e la mostra dal titolo Adfinitas che aprirà il prossimo 29 ottobre 2006, nell'ambito delle esposizioni promosse dall'Istituzione Culturale della Regina del Comune di Cattolica.
Maria Pia Campagna è artista complessa, che ha saputo creare, negli anni, e malgrado la pausa che l'ha sottratta all'attività espositiva pubblica per più di un decennio, un sistema fluido di connessioni con le quali mette insieme astrazione e figura, introspezione e realtà esteriore, passato e contemporaneità.
Questa sua fluidità le consente di rapportare e intersecare con esiti del tutto nuovi, opere e testi della sua esperienza artistica passata con opere e testi inediti.
La tensione dialogante che scaturisce coincide con la ripresa espositiva, già a partire dagli anni '90, espressa nelle sue mostre monografiche Batticuore (S.Marino, 1998) e Es (Rimini, 2003) e la più recente Punch (Milano, 2006), collocabili al punto di partenza di questa sua riflessione artistica. Che culmina, oggi, con Adfinitas, e ne perfeziona il processo d'indagine.
Le opere della Campagna si sviluppano in continuità, senza l'urto di frazionamenti cronologici o di interpretazioni filologiche obbligate, tutte partecipi dello stesso grado di necessità, volte alla creazione di una stessa identità poetica.
Lo dimostra l'utilizzo di elementi documentari-fotografici, testimonianza delle ricerche svolte da Maria Pia Campagna negli anni '70 in direzione concettuale-ambientale, accostati ora a una nuova materia pittorica. Brani di vita artistica, esperienze di land art, l'interrogarsi sul ruolo dell'artista svolto in anni di profondi cambiamenti e sperimentazioni nell'ambito delle arti, riemergono con tratti nuovi, sostenuti dall'idea di un costante mutamento che anima le nostre azioni e le cose dell'arte. Nuove pitture che si aprono come sipari sullo spettacolo del proprio passato (artistico), stringendo un dialogo segreto.
L'artista li chiama legami di sangue. Così definisce il suoi rapporti con le opere, poiché sa leggerle e vederle all'interno della loro genesi e perché crescono e si rapportano in un continuum vitale. Sono le stesse affinità che si stringono tra coloro che guardano un'opera e ne captano il senso; tra la sperimentazione dell'arte e la sua traslazione, tra lo scambio delle conoscenze e l'arricchimento che ne deriva; affinità è partecipare all'opera.
Dalle eleganti e potenti costruzioni di colore dei dipinti legati alla serie Es alle figurazioni recenti dove il colore si fa meno compatto e i temi sottendono un senso di caducità esistenziale (Mors), Maria Pia Campagna traccia un percorso sempre in movimento. In mostra compare Indelébilé, opera modulare che cita l'uso del neon, e, come a siglare il senso di questa continuità operativa, la sequenza fotografica realizzata da Massimo Dolcini negli anni '70 che riprende la Campagna durante le fasi di un suo intervento-allestimento.
Maria Pia Campagna è artista complessa, che ha saputo creare, negli anni, e malgrado la pausa che l'ha sottratta all'attività espositiva pubblica per più di un decennio, un sistema fluido di connessioni con le quali mette insieme astrazione e figura, introspezione e realtà esteriore, passato e contemporaneità.
Questa sua fluidità le consente di rapportare e intersecare con esiti del tutto nuovi, opere e testi della sua esperienza artistica passata con opere e testi inediti.
La tensione dialogante che scaturisce coincide con la ripresa espositiva, già a partire dagli anni '90, espressa nelle sue mostre monografiche Batticuore (S.Marino, 1998) e Es (Rimini, 2003) e la più recente Punch (Milano, 2006), collocabili al punto di partenza di questa sua riflessione artistica. Che culmina, oggi, con Adfinitas, e ne perfeziona il processo d'indagine.
Le opere della Campagna si sviluppano in continuità, senza l'urto di frazionamenti cronologici o di interpretazioni filologiche obbligate, tutte partecipi dello stesso grado di necessità, volte alla creazione di una stessa identità poetica.
Lo dimostra l'utilizzo di elementi documentari-fotografici, testimonianza delle ricerche svolte da Maria Pia Campagna negli anni '70 in direzione concettuale-ambientale, accostati ora a una nuova materia pittorica. Brani di vita artistica, esperienze di land art, l'interrogarsi sul ruolo dell'artista svolto in anni di profondi cambiamenti e sperimentazioni nell'ambito delle arti, riemergono con tratti nuovi, sostenuti dall'idea di un costante mutamento che anima le nostre azioni e le cose dell'arte. Nuove pitture che si aprono come sipari sullo spettacolo del proprio passato (artistico), stringendo un dialogo segreto.
L'artista li chiama legami di sangue. Così definisce il suoi rapporti con le opere, poiché sa leggerle e vederle all'interno della loro genesi e perché crescono e si rapportano in un continuum vitale. Sono le stesse affinità che si stringono tra coloro che guardano un'opera e ne captano il senso; tra la sperimentazione dell'arte e la sua traslazione, tra lo scambio delle conoscenze e l'arricchimento che ne deriva; affinità è partecipare all'opera.
Dalle eleganti e potenti costruzioni di colore dei dipinti legati alla serie Es alle figurazioni recenti dove il colore si fa meno compatto e i temi sottendono un senso di caducità esistenziale (Mors), Maria Pia Campagna traccia un percorso sempre in movimento. In mostra compare Indelébilé, opera modulare che cita l'uso del neon, e, come a siglare il senso di questa continuità operativa, la sequenza fotografica realizzata da Massimo Dolcini negli anni '70 che riprende la Campagna durante le fasi di un suo intervento-allestimento.
29
ottobre 2006
Maria Pia Campagna – Adfinitas
Dal 29 ottobre al 10 dicembre 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA COMUNALE SANTA CROCE
Cattolica, Viale Giovanni Pascoli, 21, (Rimini)
Cattolica, Viale Giovanni Pascoli, 21, (Rimini)
Orario di apertura
venerdì, sabato e domenica dalle ore 16 alle 19
Vernissage
29 Ottobre 2006, ore 17
Autore




