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Mariangela Zabatino – Essere un fiore
Essere un fiore è la mostra personale di Mariangela Zabatino. Nell’allestimento pervasivo e germinante si diramano carte di ogni dimensione, fioriture che lasciano intravedere ricordi di un mondo acquatico, primordiale e tentacolato. Presenti anche bassorilievi e ceramiche cotte a bucchero.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lo Studio d'Arte del Lauro inaugura la stagione espositiva con la mostra personale di
Mariangela Zabatino "Essere un fiore" a cura di Cristina Sissa.
«Essere un fiore è una profonda responsabilità»: questa la chiusa di Emily Dickinson da cui
prende avvio il progetto artistico di Mariangela Zabatino. La biologia si mischia indissolubil-
mente alla meteorologia del cuore umano e il ritratto fiorisce in pensieri d’amore.
La figura umana è riassunta in poche linee nodali e la luce, nei suoi coaguli, è complice del
dolce rosa carnale come del blu immanente dei cieli, in bilico tra il nero duro dell’esistenza
umana e i colori emancipati del sogno.
Dalla grande carta intelata bianca e nera, nell’allestimento pervasivo e germinante di Cristina
Sissa e Egidio Magurno, si diramano carte di ogni dimensione - dalle più grandi 70x100 a
quelle 12x18. Le fioriture dei corpi lasciano intravedere ricordi di un mondo acquatico, primor-
diale e tentacolato.
Concludono il percorso i bassorilievi e le ceramiche cotte a bucchero, come facevano gli etru-
schi. Anche qui è la materia stessa che racconta, come nell’«archeologia senza memoria» di
Nanni Valentini. Opere di sguardo e memoria, quindi, ma anche di previsione.
La mostra accompagnata da un catalogo con testo critico di Alberto Pellegatta
resterà aperta fino al 22 dicembre.
Biografia
Nasce a Milano nel 1972. Si diploma nel 1991 al II IPS Kandinsky come graphic designer e nel 1996 alla Scuola
di Illustrazione Editoriale del Castello Sforzesco di Milano. Inizia la sua ricerca pittorica con Pippo Spinoccia
all’Accademia di Belle Arti di Brera e collabora con gli artisti Roberto Casiraghi e Mario Raciti. Si avvicina alla
scultura seguendo i corsi di Martin Gerull, approfondendo poi la ceramica con workshop ad essa dedicati. Nel
2016 partecipa all’International Ceramic Workshop Gijon (Spagna) sul bucchero, tenuto dall’artista americano
David Davison, coadiuvato dal ceramista Vanni Gritti e dal professore di ceramica della Universidad Popular
de Gijón, Toni Soriano. Sempre dal 2016 avvia il suo personale progetto di ceramica Anima Mundi. Scopre
poi il teatro come mezzo per aggiungere movimento al dialogo tra grafica, disegno e pittura e per condividere
con lo spettatore la magia della creazione, avviando con il teatro Linguaggicreativi di Milano il progetto Teatro
d’Artista, in cui la sovrapposizione di pittura, musica, azione, danza, parole e tecnologia crea una “scenografia
sentimentale”. Il movimento è appunto la chiave della sua poetica, che consiste nel dare forma all’archè (in greco
ἀρχή, «principio», «origine», forza primigenia da cui tutto proviene e a cui tutto tornerà).
Prolifica la sua attività espositiva; del 2018 "Quasi invisibile ai nostri occhi", a cura di Maria Rosa Pividori con un
testo di Mimma Pasqua, presso lo Spazio Dolomiti di Milano; del 2020 "Africa su carta", a cura di Marina Spinelli
e Roberto Casiraghi con un testo di Alberto Pellegatta, presso l’Atelier Cartesio di Milano; del 2022 la mostra
personale "I giardini di Adone", a cura di Claudio Cerritelli presso lo Studio Masiero di Milano.
Mariangela Zabatino "Essere un fiore" a cura di Cristina Sissa.
«Essere un fiore è una profonda responsabilità»: questa la chiusa di Emily Dickinson da cui
prende avvio il progetto artistico di Mariangela Zabatino. La biologia si mischia indissolubil-
mente alla meteorologia del cuore umano e il ritratto fiorisce in pensieri d’amore.
La figura umana è riassunta in poche linee nodali e la luce, nei suoi coaguli, è complice del
dolce rosa carnale come del blu immanente dei cieli, in bilico tra il nero duro dell’esistenza
umana e i colori emancipati del sogno.
Dalla grande carta intelata bianca e nera, nell’allestimento pervasivo e germinante di Cristina
Sissa e Egidio Magurno, si diramano carte di ogni dimensione - dalle più grandi 70x100 a
quelle 12x18. Le fioriture dei corpi lasciano intravedere ricordi di un mondo acquatico, primor-
diale e tentacolato.
Concludono il percorso i bassorilievi e le ceramiche cotte a bucchero, come facevano gli etru-
schi. Anche qui è la materia stessa che racconta, come nell’«archeologia senza memoria» di
Nanni Valentini. Opere di sguardo e memoria, quindi, ma anche di previsione.
La mostra accompagnata da un catalogo con testo critico di Alberto Pellegatta
resterà aperta fino al 22 dicembre.
Biografia
Nasce a Milano nel 1972. Si diploma nel 1991 al II IPS Kandinsky come graphic designer e nel 1996 alla Scuola
di Illustrazione Editoriale del Castello Sforzesco di Milano. Inizia la sua ricerca pittorica con Pippo Spinoccia
all’Accademia di Belle Arti di Brera e collabora con gli artisti Roberto Casiraghi e Mario Raciti. Si avvicina alla
scultura seguendo i corsi di Martin Gerull, approfondendo poi la ceramica con workshop ad essa dedicati. Nel
2016 partecipa all’International Ceramic Workshop Gijon (Spagna) sul bucchero, tenuto dall’artista americano
David Davison, coadiuvato dal ceramista Vanni Gritti e dal professore di ceramica della Universidad Popular
de Gijón, Toni Soriano. Sempre dal 2016 avvia il suo personale progetto di ceramica Anima Mundi. Scopre
poi il teatro come mezzo per aggiungere movimento al dialogo tra grafica, disegno e pittura e per condividere
con lo spettatore la magia della creazione, avviando con il teatro Linguaggicreativi di Milano il progetto Teatro
d’Artista, in cui la sovrapposizione di pittura, musica, azione, danza, parole e tecnologia crea una “scenografia
sentimentale”. Il movimento è appunto la chiave della sua poetica, che consiste nel dare forma all’archè (in greco
ἀρχή, «principio», «origine», forza primigenia da cui tutto proviene e a cui tutto tornerà).
Prolifica la sua attività espositiva; del 2018 "Quasi invisibile ai nostri occhi", a cura di Maria Rosa Pividori con un
testo di Mimma Pasqua, presso lo Spazio Dolomiti di Milano; del 2020 "Africa su carta", a cura di Marina Spinelli
e Roberto Casiraghi con un testo di Alberto Pellegatta, presso l’Atelier Cartesio di Milano; del 2022 la mostra
personale "I giardini di Adone", a cura di Claudio Cerritelli presso lo Studio Masiero di Milano.
19
ottobre 2023
Mariangela Zabatino – Essere un fiore
Dal 19 ottobre al 22 dicembre 2023
arte contemporanea
Location
STUDIO D’ARTE DEL LAURO
Milano, Via Mosè Bianchi, 60, (Milano)
Milano, Via Mosè Bianchi, 60, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a giovedì 10-14 e 16-19,30
Vernissage
19 Ottobre 2023, Dalle ore 18
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico
Allestimento
CristinaSissa
EgidioMagurno