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Marilù S.Manzini – Poliedrica
Immagini e parole affollano costantemente l’immaginario creativo di Marilù S.Manzini, artista eclettica che il 14 novembre, al Palazzo delle Stelline di Milano, esordisce con la sua prima personale. Scrittrice, fotografa, pittrice, nota alle cronache per i suoi successi editoriali, Marilù S.Manzini in pochi anni ha prodotto non solo romanzi che hanno fatto molto discutere, ma anche opere dove le sue due passioni più forti, l’arte e la scrittura, si fondono dando vita a un percorso creativo eclettico e poliedrico.
Comunicato stampa
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"La creatività non si può descrivere, è un qualcosa che sgorga da dentro, e finché ne avrò non intendo risparmiarmi". Marilù S.Manzini
Immagini e parole affollano costantemente l'immaginario creativo di Marilù S.Manzini, artista eclettica che il 14 novembre, al Palazzo delle Stelline di Milano, esordisce con la sua prima personale. Scrittrice, fotografa, pittrice, nota alle cronache per i suoi successi editoriali, Marilù S.Manzini in pochi anni ha prodotto non solo romanzi che hanno fatto molto discutere, ma anche opere dove le sue due passioni più forti, l'arte e la scrittura, si fondono dando vita a un percorso creativo eclettico e poliedrico.
E "Poliedrica" si chiama la mostra di Marilù S.Manzini che presenta al pubblico una selezione di opere dove emergono in modo chiaro l'intensità e l'espressività dell'artista e riflettono la sua complessa ma vivace personalità e la curiosità nell'indagare gli aspetti e i sentimenti dell'animo umano. E' l'uomo il centro dell'interesse, l'uomo con le sue paure e i suoi difetti, i vizi e le virtù, i pregi e le piccole manie, perfino con i suoi fantasmi. I lavori non sono autobiografici o autoreferenziali, ma rispecchiano i suoi travagli interiori, le sconfitte e le cicatrici, ma anche le emozioni e le passioni più forti.
Pittura, fotografia e scultura sono le tecniche utilizzate dall'artista che nella sua produzione sperimenta di continuo nuove tecniche, nuovi materiali e nuovi mezzi espressivi. Marilù S.Manzini ha iniziato a dipingere molto giovane. La sua vena artistica è innata: i primi quadri, infatti, sono molto sofferti, materici, quasi una massa creativa che sta cercando di darsi una forma. Le opere della maturità sono invece un condensato di modernità, di linguaggio mediatico e comunicazione, sono delle immagini che raccontano intere storie in pochi frammenti. Nascono così le serie Poesia visiva, Expiring date, Giochi, serie che 2013 culmina nella Pista cifrata, una tecnica mai sperimentata prima da nessun artista, che la Manzini ha tratto dal suo amore per la Settimana Enigmistica: l'immagine è creata dall'artista componendo progressivamente i numeri e, unendo a pennarello nero le cifre, appaiono ritratti, come Jim Morrison e John Lennon, e paesaggi, come Il cavallo e il mulino. Per questo gioco enigmistico, l'immagine non è data a priori, ma si configura a sorpresa.
Un percorso eclettico, dove l'artista associa contrasti di significati, crea contraddizioni apparenti, sfida lo spettatore e lo sorprende attraverso il ricorso all'ironia o alla riflessione. A lui non resta che leggere queste immagini e ascoltare la storia che Marilù ha scritto e che sussurra dalle sue opere. "Una favola moderna": così la definisce la definisce Laura Cherubini nell'autorevole prefazione del catalogo che accompagna la mostra.
L'artista
Nata a Modena nel 1978, Marilù S.Manzini esordisce in campo letterario nel 2001 con il primo romanzo dal titolo "Bambola di cera" edizioni Pontegobbo. Nel 2004 , il suo secondo libro "Io non chiedo permesso" pubblicato dalla casa editrice Salani, diventa un vero e proprio caso editoriale. Nel 2006 ritorna con un racconto nell'antologia "Mai dire mai ad un Martini dry" edito da Aliberti, raccolta a cui hanno partecipato tra gli altri: Valerio Massimo Manfredi, A.G. Pinketts, Giuseppe Pederiali, Leo Turrini e Roberto Barbolini. Sempre nel 2006 va in libreria "Il quaderno nero dell'amore" e nel 2008 "Se siamo ancora vivi" entrambi pubblicati da Rizzoli.
Parallelamente Marilù S.Manzini ha sempre coltivato la sua vena artistica di fotografa, pittrice e scultrice. Nel 2009 ha partecipato ad un concorso fotografico organizzato dall'Università della Calabria dal titolo "Il giorno della Shoah" e la fotografia che ha presentato si trova attualmente in permanente presso il Museo Ebreo Ferramonti di Tarsia di Cosenza. Le sue opere sono state selezionate per collettive in Italia (tra cui Milano, Venezia, Mantova) e all'estero (Germania, Giappone, Venezuela).
Immagini e parole affollano costantemente l'immaginario creativo di Marilù S.Manzini, artista eclettica che il 14 novembre, al Palazzo delle Stelline di Milano, esordisce con la sua prima personale. Scrittrice, fotografa, pittrice, nota alle cronache per i suoi successi editoriali, Marilù S.Manzini in pochi anni ha prodotto non solo romanzi che hanno fatto molto discutere, ma anche opere dove le sue due passioni più forti, l'arte e la scrittura, si fondono dando vita a un percorso creativo eclettico e poliedrico.
E "Poliedrica" si chiama la mostra di Marilù S.Manzini che presenta al pubblico una selezione di opere dove emergono in modo chiaro l'intensità e l'espressività dell'artista e riflettono la sua complessa ma vivace personalità e la curiosità nell'indagare gli aspetti e i sentimenti dell'animo umano. E' l'uomo il centro dell'interesse, l'uomo con le sue paure e i suoi difetti, i vizi e le virtù, i pregi e le piccole manie, perfino con i suoi fantasmi. I lavori non sono autobiografici o autoreferenziali, ma rispecchiano i suoi travagli interiori, le sconfitte e le cicatrici, ma anche le emozioni e le passioni più forti.
Pittura, fotografia e scultura sono le tecniche utilizzate dall'artista che nella sua produzione sperimenta di continuo nuove tecniche, nuovi materiali e nuovi mezzi espressivi. Marilù S.Manzini ha iniziato a dipingere molto giovane. La sua vena artistica è innata: i primi quadri, infatti, sono molto sofferti, materici, quasi una massa creativa che sta cercando di darsi una forma. Le opere della maturità sono invece un condensato di modernità, di linguaggio mediatico e comunicazione, sono delle immagini che raccontano intere storie in pochi frammenti. Nascono così le serie Poesia visiva, Expiring date, Giochi, serie che 2013 culmina nella Pista cifrata, una tecnica mai sperimentata prima da nessun artista, che la Manzini ha tratto dal suo amore per la Settimana Enigmistica: l'immagine è creata dall'artista componendo progressivamente i numeri e, unendo a pennarello nero le cifre, appaiono ritratti, come Jim Morrison e John Lennon, e paesaggi, come Il cavallo e il mulino. Per questo gioco enigmistico, l'immagine non è data a priori, ma si configura a sorpresa.
Un percorso eclettico, dove l'artista associa contrasti di significati, crea contraddizioni apparenti, sfida lo spettatore e lo sorprende attraverso il ricorso all'ironia o alla riflessione. A lui non resta che leggere queste immagini e ascoltare la storia che Marilù ha scritto e che sussurra dalle sue opere. "Una favola moderna": così la definisce la definisce Laura Cherubini nell'autorevole prefazione del catalogo che accompagna la mostra.
L'artista
Nata a Modena nel 1978, Marilù S.Manzini esordisce in campo letterario nel 2001 con il primo romanzo dal titolo "Bambola di cera" edizioni Pontegobbo. Nel 2004 , il suo secondo libro "Io non chiedo permesso" pubblicato dalla casa editrice Salani, diventa un vero e proprio caso editoriale. Nel 2006 ritorna con un racconto nell'antologia "Mai dire mai ad un Martini dry" edito da Aliberti, raccolta a cui hanno partecipato tra gli altri: Valerio Massimo Manfredi, A.G. Pinketts, Giuseppe Pederiali, Leo Turrini e Roberto Barbolini. Sempre nel 2006 va in libreria "Il quaderno nero dell'amore" e nel 2008 "Se siamo ancora vivi" entrambi pubblicati da Rizzoli.
Parallelamente Marilù S.Manzini ha sempre coltivato la sua vena artistica di fotografa, pittrice e scultrice. Nel 2009 ha partecipato ad un concorso fotografico organizzato dall'Università della Calabria dal titolo "Il giorno della Shoah" e la fotografia che ha presentato si trova attualmente in permanente presso il Museo Ebreo Ferramonti di Tarsia di Cosenza. Le sue opere sono state selezionate per collettive in Italia (tra cui Milano, Venezia, Mantova) e all'estero (Germania, Giappone, Venezuela).
19
novembre 2013
Marilù S.Manzini – Poliedrica
Dal 19 novembre 2013 al 19 gennaio 2014
arte contemporanea
Location
PALAZZO CACCIA DOMINIONI
Milano, Corso Europa, 12, (Milano)
Milano, Corso Europa, 12, (Milano)
Orario di apertura
da mercoledì a sabato 12.00 > 18.00
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