Un area comune nel contesto urbano che con misteriosa naturalezza si sviluppa in uno spazio interno.
La scelta del parco verte sul fatto che è uno spazio sociale, un luogo di passaggio, di incontro, uno spazio pieno di memoria. Da queste prerogative nello spazio di Volume! tra il verde manto d’erba che ricopre tutta la pavimentazione si sentono voci e rumori, sono suoni tratti da ambienti di parchi e giardini che si trovano intorno alla città, caratterizzati da un senso di quotidiano e famigliare . L’opera di Marina Paris ricostruisce un ambiente in tutti i suoi elementi: dai materiali ai suoni fino ai profumi. Uno situazione che sembra ricostruire una serie di ricordi, una serie di nostalgie che prendono vita e maturano proprio in questi contesti. L’opera dell’artista sembra essere una specie di set per la memoria, per i ricordi.
In questa cornice si sviluppa l’elemento centrale: una altalena alimentata da un motore ripete sempre un monotono movimento a dondolo che è proprio delle altalene. Ma la persistente dinamica di questa altalena nasconde un’ossessionante movimento tale da far sbattere l’altalena-macchina ad una parete di Volume! lasciandone ripetutamente i segni del contatto.
Elemento surreale, macchina che sembra provenire dal mondo dei sogni, l’altalena si inserisce perfettamente nell’ambientazione del parco cittadino, ma contemporaneamente mostra l’inquietante meccanicità accentuando il contrasto con l’ambiente circostante.
