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Mario Airò – Nel mentre
La mostra si propone di rendere omaggio alla musica, intrecciando suono, materia e visione in un percorso immersivo e poetico. Le opere evocano ritmi, armonie e vibrazioni attraverso installazioni che dialogano con la luce e lo spazio.
Comunicato stampa
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Questa estate Karussell presenta Nel mentre, una mostra di Mario Airò a cura di Matilde Galletti, pensata appositamente per gli spazi storici di Palazzo Brancadoro, sede del Circolo di Ave. Un luogo d’eccellenza nella promozione della musica classica, il Circolo coniuga la valorizzazione del patrimonio con una programmazione musicale di respiro internazionale. Nel mentre si configura come un omaggio alla musica, articolato in un percorso visivo e sensoriale che rilegge i rapporti tra suono, forma e materia. L’artista – da sempre attento alla dimensione sonora e alle sue possibili traslazioni nel campo visivo – propone un’interpretazione poetica dell’armonia come principio generativo, attraverso opere che evocano andamenti musicali, ritmi, intervalli e vibrazioni.
Ad accogliere il pubblico, lungo lo scalone monumentale, è Diapason #3, installazione composta da cinque elementi in ottone, alti due metri e mezzo, che richiamano la forma del diapason ma ne alterano la scala. Ogni elemento racchiude un foglio assorbente imbevuto di inchiostro colorato, evocando le righe spettrali dell’emissione luminosa dell’oro – una trasposizione visiva della frequenza elettromagnetica emessa dagli elettroni durante una transizione energetica.
All’ingresso del piano nobile si incontra Estrellita (2003), installazione dal carattere lirico e struggente: una rosa, piantata nella torba all’interno di un vaso di vetro, si lascia accarezzare dalla luce che scende dall’alto, mentre nell’aria risuona l’omonima aria di Manuel Ponce.. L’immagine che si compone è di intensa forza evocativa, una sinestesia tra la verticalità del fiore e quella del canto. Nel raccoglimento dello studiolo, lo spettatore si confronta con una macchina dalla meccanica elementare: una pressa rudimentale schiaccia una rosa capovolta, imbevuta d’alcol, su uno spartito musicale. Il colore della rosa si imprime sulla carta, generando segni spontanei e fragili. Il brano scelto da Airò, Les collines d’Anacapri di Claude Debussy, è l’eco sonora di un paesaggio interiore: per tutta la durata della mostra, nuovi spartiti verranno stampati, disseminati negli ambienti come tracce migranti di una partitura visiva.
Nel cuore del percorso espositivo, la Sala della Musica ospita l’installazione Pareidolia capillare, composta da sei grandi pannelli in legno di pioppo. Le venature naturali, delicatamente enfatizzate da velature di colore, generano una superficie pulsante, vibrante, che si fa eco visiva dei suoni che tradizionalmente abitano la sala, restituendo un ritmo silenzioso, quasi “percussivo”, alla pelle dello spazio. Chiude il percorso Anatoma tobeyoides, un’opera rarefatta e quasi impercettibile: un pannello bianco su cui si dispiega una fitta rete di segni grafici altrettanto bianchi, in un gioco di prossimità tra visibile e invisibile. Il reticolo disegnato simula i tracciati erratici di un micro-mollusco, trasformando la superficie dell’opera in uno spartito muto di movimenti minimi e vitali.
Con Nel mentre, Mario Airò restituisce un’esperienza immersiva e meditativa che invita a riscoprire i nessi tra arte e musica, tra luce e suono, tra ascolto e visione. Un progetto che dialoga in modo intimo e raffinato con l’identità di Palazzo Brancadoro e con la vocazione musicale del Circolo di Ave, ribadendo il potere evocativo dell’arte contemporanea nel dare forma ai territori immateriali della percezione.
Ad accogliere il pubblico, lungo lo scalone monumentale, è Diapason #3, installazione composta da cinque elementi in ottone, alti due metri e mezzo, che richiamano la forma del diapason ma ne alterano la scala. Ogni elemento racchiude un foglio assorbente imbevuto di inchiostro colorato, evocando le righe spettrali dell’emissione luminosa dell’oro – una trasposizione visiva della frequenza elettromagnetica emessa dagli elettroni durante una transizione energetica.
All’ingresso del piano nobile si incontra Estrellita (2003), installazione dal carattere lirico e struggente: una rosa, piantata nella torba all’interno di un vaso di vetro, si lascia accarezzare dalla luce che scende dall’alto, mentre nell’aria risuona l’omonima aria di Manuel Ponce.. L’immagine che si compone è di intensa forza evocativa, una sinestesia tra la verticalità del fiore e quella del canto. Nel raccoglimento dello studiolo, lo spettatore si confronta con una macchina dalla meccanica elementare: una pressa rudimentale schiaccia una rosa capovolta, imbevuta d’alcol, su uno spartito musicale. Il colore della rosa si imprime sulla carta, generando segni spontanei e fragili. Il brano scelto da Airò, Les collines d’Anacapri di Claude Debussy, è l’eco sonora di un paesaggio interiore: per tutta la durata della mostra, nuovi spartiti verranno stampati, disseminati negli ambienti come tracce migranti di una partitura visiva.
Nel cuore del percorso espositivo, la Sala della Musica ospita l’installazione Pareidolia capillare, composta da sei grandi pannelli in legno di pioppo. Le venature naturali, delicatamente enfatizzate da velature di colore, generano una superficie pulsante, vibrante, che si fa eco visiva dei suoni che tradizionalmente abitano la sala, restituendo un ritmo silenzioso, quasi “percussivo”, alla pelle dello spazio. Chiude il percorso Anatoma tobeyoides, un’opera rarefatta e quasi impercettibile: un pannello bianco su cui si dispiega una fitta rete di segni grafici altrettanto bianchi, in un gioco di prossimità tra visibile e invisibile. Il reticolo disegnato simula i tracciati erratici di un micro-mollusco, trasformando la superficie dell’opera in uno spartito muto di movimenti minimi e vitali.
Con Nel mentre, Mario Airò restituisce un’esperienza immersiva e meditativa che invita a riscoprire i nessi tra arte e musica, tra luce e suono, tra ascolto e visione. Un progetto che dialoga in modo intimo e raffinato con l’identità di Palazzo Brancadoro e con la vocazione musicale del Circolo di Ave, ribadendo il potere evocativo dell’arte contemporanea nel dare forma ai territori immateriali della percezione.
24
luglio 2025
Mario Airò – Nel mentre
Dal 24 luglio al 15 settembre 2025
arte contemporanea
Location
PALAZZO BRANCADORO
Fermo, Via della Sapienza, 18, (FM)
Fermo, Via della Sapienza, 18, (FM)
Orario di apertura
visite guidate su prenotazione ogni giovedì ore 18.30
Vernissage
24 Luglio 2025, ore 18.30
Autore
Curatore





