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Mario Tamberi – Sotto il segno dei pesci
L’esposizione unisce opere pittoriche con tecnica mista, grafiche e sculture tutte dedicate ad un unico soggetto: il mare popolato da pesci fantastici
Comunicato stampa
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Si chiama “Artecomelibertà” il gemellaggio artistico culturale tra la Regione Liguria e la Regione Piemonte che partirà il 31 gennaio prossimo a Torino con la mostra “Sotto il segno dei pesci”, personale dell’artista ligure Mario Tamberi. L’iniziativa, patrocinata sia dalla Regione Liguria che dalla Regione Piemonte, nasce grazie alla collaborazione tra l'Associazione Culturale ligure Decima Musa e l'Associazione Culturale piemontese Arte Giovani. Il progetto si propone di realizzare una serie di mostre pittorico - artistiche ed un ciclo di incontri d'autore che coinvolgano artisti e scrittori di entrambi i territori, che saranno al centro di eventi nella regione gemellata. Un’occasione importante di arricchimento reciproco, che permetterà la diffusione di realtà culturali di alto livello al di fuori dei confini regionali.
E non poteva essere che Mario Tamberi ad aprire la rassegna, visto che suo è lo slogan “Arte come libertà. Se non è continua ricerca come ali cucite non può volare.”
La mostra “Sotto il segno dei pesci”, in programma presso la Galleria Calandra di Torino in Via Fratelli Calandra 8, sarà inaugurata martedì 31 gennaio alle ore 18,30 e resterà in allestimento fino al 14 febbraio, proprio in concomitanza con le Olimpiadi invernali. L’esposizione unisce opere pittoriche con tecnica mista, grafiche e sculture tutte dedicate ad un unico soggetto: il mare popolato da pesci fantastici. Ma dietro questi pesci multiformi e sgargianti, dalle forme spesso antropomorfe, si nasconde una ricerca tematica e formale che va ben al di là del tema del mare. L’espressione artistica è infatti per Mario Tamberi una costante forma di ricerca. La scelta di un soggetto è seguita da un lavoro di documentazione e approfondimento su di esso che può durare anche mesi e la realizzazione di ogni singola opera è preceduta da una preparazione meticolosa. Il risultato finale è un’analisi del soggetto multiforme, sviluppata a volte con una sottile vena di autoironia. Nascono così gli strani pesci dalle forme antropomorfe, che sembrano ammiccare o sorridere allo spettatore, o quelli che apparentemente sono solo una fedele riproduzione, sulla quale in realtà l’autore ha costruito una rielaborazione in chiave fantastica. In ogni caso, anche quando non alludono all’uomo nella forma è ad esso che questi pesci si rivolgono. Il lavoro di Mario Tamberi, infatti, cela sempre un messaggio, una qualche finalità sociale ed educativa. Dobbiamo dunque chiederci cosa nascondano realmente questi pesci che, non dimentichiamolo, sono anche il più antico simbolo cristiano, nonché simbolo pagano di fertilità. Forse il tentativo è quello di risvegliare questa umanità intorpidita, senza identità, lontana dalle proprie radici ed incapace di una vera comunicazione. Perché questi animali muti, che sembrano non avere nulla in comune con noi, posseggono in realtà la massima forma di libertà, quella che l’uomo sembra aver perso per sempre: la libertà di comunicare al di là della parola. E come tutti gli animali, conservano ancora la coerenza di chi si adatta al suo habitat e convive in maniera armonica con esso, quella coerenza che non appartiene più al genere umano. Le forme e le livree sgargianti dei pesci di Mario Tamberi hanno certamente una funzione negli abissi del mare, e forse sono un monito per quegli uomini che della “livrea” dietro la quale si nascondono fanno la loro unica identità.
Durante le due settimane di esposizione, sono previste anche due presentazioni d’autore: sabato 4 febbraio, alle ore 18,30, Silvia Amorfini presenterà il libro “Matricomix; sabato 11 febbraio, alla stessa ora, sarà la volta di Mario Cidale con il romanzo “Cristalli vista mare”. Entrambi gli autori sono editi dalla casa editrice ligure ConTatto edizioni.
E non poteva essere che Mario Tamberi ad aprire la rassegna, visto che suo è lo slogan “Arte come libertà. Se non è continua ricerca come ali cucite non può volare.”
La mostra “Sotto il segno dei pesci”, in programma presso la Galleria Calandra di Torino in Via Fratelli Calandra 8, sarà inaugurata martedì 31 gennaio alle ore 18,30 e resterà in allestimento fino al 14 febbraio, proprio in concomitanza con le Olimpiadi invernali. L’esposizione unisce opere pittoriche con tecnica mista, grafiche e sculture tutte dedicate ad un unico soggetto: il mare popolato da pesci fantastici. Ma dietro questi pesci multiformi e sgargianti, dalle forme spesso antropomorfe, si nasconde una ricerca tematica e formale che va ben al di là del tema del mare. L’espressione artistica è infatti per Mario Tamberi una costante forma di ricerca. La scelta di un soggetto è seguita da un lavoro di documentazione e approfondimento su di esso che può durare anche mesi e la realizzazione di ogni singola opera è preceduta da una preparazione meticolosa. Il risultato finale è un’analisi del soggetto multiforme, sviluppata a volte con una sottile vena di autoironia. Nascono così gli strani pesci dalle forme antropomorfe, che sembrano ammiccare o sorridere allo spettatore, o quelli che apparentemente sono solo una fedele riproduzione, sulla quale in realtà l’autore ha costruito una rielaborazione in chiave fantastica. In ogni caso, anche quando non alludono all’uomo nella forma è ad esso che questi pesci si rivolgono. Il lavoro di Mario Tamberi, infatti, cela sempre un messaggio, una qualche finalità sociale ed educativa. Dobbiamo dunque chiederci cosa nascondano realmente questi pesci che, non dimentichiamolo, sono anche il più antico simbolo cristiano, nonché simbolo pagano di fertilità. Forse il tentativo è quello di risvegliare questa umanità intorpidita, senza identità, lontana dalle proprie radici ed incapace di una vera comunicazione. Perché questi animali muti, che sembrano non avere nulla in comune con noi, posseggono in realtà la massima forma di libertà, quella che l’uomo sembra aver perso per sempre: la libertà di comunicare al di là della parola. E come tutti gli animali, conservano ancora la coerenza di chi si adatta al suo habitat e convive in maniera armonica con esso, quella coerenza che non appartiene più al genere umano. Le forme e le livree sgargianti dei pesci di Mario Tamberi hanno certamente una funzione negli abissi del mare, e forse sono un monito per quegli uomini che della “livrea” dietro la quale si nascondono fanno la loro unica identità.
Durante le due settimane di esposizione, sono previste anche due presentazioni d’autore: sabato 4 febbraio, alle ore 18,30, Silvia Amorfini presenterà il libro “Matricomix; sabato 11 febbraio, alla stessa ora, sarà la volta di Mario Cidale con il romanzo “Cristalli vista mare”. Entrambi gli autori sono editi dalla casa editrice ligure ConTatto edizioni.
13
gennaio 2006
Mario Tamberi – Sotto il segno dei pesci
Dal 13 gennaio al 14 febbraio 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA CALANDRA
Torino, Via Fratelli Calandra, 8, (Torino)
Torino, Via Fratelli Calandra, 8, (Torino)
Orario di apertura
lun-ven 16-19.30; sabato 10.30-12.30 e 16-19.30
Vernissage
13 Gennaio 2006, ore 18
Autore




