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Marisa Albanese – Spyholes / Grand Tour 2.0
La mostra di Marisa Albanese al Museo Nazionale di Capodimonte curata da Achille Bonito Oliva di Napoli si divide in due spazi,Spyholes nelle sale dedicate alle mostre sul contemporaneo e Grand Tour 2.0 allestita nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra di Marisa Albanese al Museo Nazionale di Capodimonte curata da Achille Bonito Oliva di Napoli si divide in due spazi,Spyholes nelle sale dedicate alle mostre sul contemporaneo e Grand Tour 2.0 allestita nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe.
Spyholes
Perché Spyholes?
La realtà che osserviamo è sempre più oggetto di rimozione, e così l’evento che ci è di fronte
appare illeggibile. A volte l’artista, con la sua opera, sa dare corpo al rimosso. L’occhio dell’arte
pone le immagini in relazione con l’inconscio. Canale di questo rapporto è il vuoto della pupilla.
Lo Spyholes, lo spioncino dell’inconscio.
Marisa Albanese si affaccia su quel vuoto per porre alcune domande, per stendere alcuni
paralleli: l’energia contenuta nel vulcano Vesuvio con l’energia dell’artista; la trasformazione, il
cambiamento della forma del Vesuvio in seguito a ogni eruzione con il fare dell’artista che dà
forma diversa ad ogni sua opera; la rimozione del pericolo di una eruzione con la rimozione e
l’allontanamento dalla propria opera da parte dell’artista.
Perché il Vesuvio?
Non vi è repertorio dei vulcani più pericolosi al mondo che non veda tra i primi posti il Vesuvio.
Eppure le sue pendici, e i suoi fianchi hanno visto negli anni un inarrestabile incremento
demografico. Perché si vive ancora sul Vesuvio? Perché pur avvertita del pericolo la popolazione
non si trasferisce altrove? Perché le istituzioni non riescono a intervenire in modo incisivo? A
queste domande vi è una sola risposta: perché il vulcano non c’è più, è scomparso, il pericolo è
rimosso, il magma è nascosto e del Vesuvio non resta che l’icona.
Quel che sta davanti ai nostri occhi è visibile anche per la relazione che ha con ciò che sta dietro
i nostri occhi.
Fotografia, video, installazioni e videoanimazioni sono i mezzi utilizzati da Marisa Albanese in
questa esposizione, con essi l’energia dell’artista e l’energia del vulcano si trovano a dialogare e a
fare i conti con una immanente rimozione.
Grand Tour 2.0
Nella sezione Grand Tour 2.0, allestita nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe del Museo di
Capodimonte, Marisa Albanese mette in dialogo alcuni suoi disegni recenti con una selezione di
opere storiche legate al mito del “Grand Tour” tratte dalla collezione di disegni del Museo.
Come i disegni custoditi nel Gabinetto Disegni e Stampe del Museo sono le tracce visibili dei
viaggi di formazione che a partire dal XVII secolo divennero evento indispensabile nella
formazione delle giovani generazioni europee, così con Grand Tour 2.0 Marisa Albanese mette in
mostra i suoi taccuini di viaggio realizzati nel corso degli ultimi anni.
In essi ciò che è rappresentato non è l’icona del luogo attraversato, ma è la traccia lasciata dal
combinarsi dell’energia prodotta dal mezzo di trasporto e dalle vibrazioni e dai movimenti che
questa genera nel corpo dell’artista.
Sono disegni eseguiti dagli spostamenti-attraversamenti del corpo attraverso i quali possiamo
vedere e sentire la sua trasformazione e la sua duplice condizione di agente, e di agito dal
movimento. Treni, aerei, auto, navi spostano il corpo immobile dell’artista in un conflitto di vettori
che produce l’opera.
In Grand Tour 2.0 l’icona del luogo è sparita lasciando spazio visivo al diagramma, alla traccia
della sua energia pulsante.
Spyholes
Perché Spyholes?
La realtà che osserviamo è sempre più oggetto di rimozione, e così l’evento che ci è di fronte
appare illeggibile. A volte l’artista, con la sua opera, sa dare corpo al rimosso. L’occhio dell’arte
pone le immagini in relazione con l’inconscio. Canale di questo rapporto è il vuoto della pupilla.
Lo Spyholes, lo spioncino dell’inconscio.
Marisa Albanese si affaccia su quel vuoto per porre alcune domande, per stendere alcuni
paralleli: l’energia contenuta nel vulcano Vesuvio con l’energia dell’artista; la trasformazione, il
cambiamento della forma del Vesuvio in seguito a ogni eruzione con il fare dell’artista che dà
forma diversa ad ogni sua opera; la rimozione del pericolo di una eruzione con la rimozione e
l’allontanamento dalla propria opera da parte dell’artista.
Perché il Vesuvio?
Non vi è repertorio dei vulcani più pericolosi al mondo che non veda tra i primi posti il Vesuvio.
Eppure le sue pendici, e i suoi fianchi hanno visto negli anni un inarrestabile incremento
demografico. Perché si vive ancora sul Vesuvio? Perché pur avvertita del pericolo la popolazione
non si trasferisce altrove? Perché le istituzioni non riescono a intervenire in modo incisivo? A
queste domande vi è una sola risposta: perché il vulcano non c’è più, è scomparso, il pericolo è
rimosso, il magma è nascosto e del Vesuvio non resta che l’icona.
Quel che sta davanti ai nostri occhi è visibile anche per la relazione che ha con ciò che sta dietro
i nostri occhi.
Fotografia, video, installazioni e videoanimazioni sono i mezzi utilizzati da Marisa Albanese in
questa esposizione, con essi l’energia dell’artista e l’energia del vulcano si trovano a dialogare e a
fare i conti con una immanente rimozione.
Grand Tour 2.0
Nella sezione Grand Tour 2.0, allestita nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe del Museo di
Capodimonte, Marisa Albanese mette in dialogo alcuni suoi disegni recenti con una selezione di
opere storiche legate al mito del “Grand Tour” tratte dalla collezione di disegni del Museo.
Come i disegni custoditi nel Gabinetto Disegni e Stampe del Museo sono le tracce visibili dei
viaggi di formazione che a partire dal XVII secolo divennero evento indispensabile nella
formazione delle giovani generazioni europee, così con Grand Tour 2.0 Marisa Albanese mette in
mostra i suoi taccuini di viaggio realizzati nel corso degli ultimi anni.
In essi ciò che è rappresentato non è l’icona del luogo attraversato, ma è la traccia lasciata dal
combinarsi dell’energia prodotta dal mezzo di trasporto e dalle vibrazioni e dai movimenti che
questa genera nel corpo dell’artista.
Sono disegni eseguiti dagli spostamenti-attraversamenti del corpo attraverso i quali possiamo
vedere e sentire la sua trasformazione e la sua duplice condizione di agente, e di agito dal
movimento. Treni, aerei, auto, navi spostano il corpo immobile dell’artista in un conflitto di vettori
che produce l’opera.
In Grand Tour 2.0 l’icona del luogo è sparita lasciando spazio visivo al diagramma, alla traccia
della sua energia pulsante.
30
novembre 2010
Marisa Albanese – Spyholes / Grand Tour 2.0
Dal 30 novembre 2010 al 16 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
MUSEO DI CAPODIMONTE
Napoli, Via Di Miano, 2, (Napoli)
Napoli, Via Di Miano, 2, (Napoli)
Biglietti
Intero: 5,00 Euro
Ridotto: 2,50 Euro Applicabile a tutte le categorie che usufruiscono della gratuità prevista per il Museo dalla normativa vigente nonché per coloro che usufruiscono delle riduzioni di legge e per le aziende che hanno sostenuto finanziariamente e promozionalmente la realizzazione della mostra. Per la prenotazione per i singoli sarà prevista una tariffa pari a 1,50 Euro
Gruppi: 4,00 Euro (min. 20 persone - Max 30 persone) + 25,00 Euro di prenotazione obbligatoria; pacchetti tu
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30
Chiuso mercoledì. La biglietteria chiude un’ora prima
Editore
CHARTA
Autore
Curatore