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Massimo Palumbo – Nodi
…si cominciò da un’idea che era in fondo come tante. Lo era nonostante il suo presentarsi diversa, astratta, difficile: nella forma di una mostra che non è una mostra. Realizzare una meditazione, per segni, sul piú inafferrabile dei temi… il silenzio.
Comunicato stampa
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Nel silenzio … i nodi
…si cominciò da un'idea che era in fondo come tante. Lo era nonostante il suo presentarsi diversa, astratta, difficile: nella forma di una mostra che non è una mostra. Realizzare una meditazione, per segni, sul piú inafferrabile dei temi… il silenzio.
"Io stesso mi sforzo di ascoltare i colori cosí come ascolto le pietre o i cieli di Venezia: come rapporti tra ondulazioni, vibrazioni... svincolati da ogni laccio simbolico". (Luigi Nono).
...ed era forse un'idea non usuale, certamente rischiosa nel suo avventurarsi su un terreno poco frequentato, ma era una come tante nel suo essere…. e poi la Wunderkammern di Franco, l’aver accettato l’invito, l’aver accettata una scommessa difficile, “ la camera delle meraviglie ; il
sito atto al manifestarsi del prodigio alchemico ; la camera dei miracoli : del creato, della natura, della scienza, della tecnica, dell'arte…”
…e poi il borgo medioevale, tra i monti del Subasio. Il borgo medievale di Spello che ospita le opere del Perugino, ove a farla da padrone in una giornata bianchissima di nebbia fitta è il silenzio… il rumore del silenzio, un silenzio profondo che aiuta a riflettere, a ricordare.
…cosa fare?, ed è l’interrogativo di sempre, che sopraggiunge ad ogni nuova sfida. Wunder : miracolo, meraviglia, ma chi come noi si ritrova ad essere sempre a metà strada tra l’atto estetico e la costruzione razionale, cosa fa? quale la strada da percorrere? Pensiamo e ne siamo convinti che al di là del bello, oltre l’estetica, l’arte può, deve essere etica, occasione per riflettere, momento per pensare, ricordare.
…e in che relazione si pone la creazione artistica con tutto questo? L'opera d'arte è una interiorità, una visione del mondo che si fa forma: un contenuto che si esplica nel realizzarsi di una forma. Non esiste dualismo forma-contenuto ma il contenuto è nella forma vista, dinamicamente, come compimento di un processo formativo.
…l'opera d'arte deve esprimere sempre, attraverso la sua forma, nel linguaggio della metafora, la concezione della realtà della scienza, della cultura, del tempo in cui viene prodotta: la realtà delle nostre conoscenze.
…e nel piccolo spazio di Spello, dalla
fenestella di via Giulia
il rumore del silenzio , concretizza un’istallazione semplice, minimale nel suo insieme: un nodo, un nodo da fare, da vedere, da capire, da caricare di significato… l’atto è semplice, chi non ha fatto mai un nodo?
…è un nodo speciale: un nodo per ricordare, un nodo da sciogliere e poi tanti nodi… i nodi della memoria
che sono, rappresentano il segno e ricordano a noi i drammi del nostro quotidiano: i drammi del secolo appena trascorso, i nuovi del ventunesimo secolo, le guerre presenti, quelle dimenticate, i genocidi dietro casa: l’uomo offeso e maltrattato dalla fame, dalle sopraffazioni di sempre.
…dalla
fenestella di Spello un fascio di luce mette in evidenza … ”i tanti bianchi nodi”.
Massimo Palumbo, 31.03.04
Fare, stringere, allentare, districare, sciogliere un nodo. Coi nodi p ossiamo serrare strutture, fissare concetti, legare eventi in una morsa indissolubile. Nodi della memoria, nodi dell'oblio. I nodi della meraviglia: risolvere i labirinti, dipanare i dubbi. Quante meraviglie in un nodo.
Franco Ottavianelli
…si cominciò da un'idea che era in fondo come tante. Lo era nonostante il suo presentarsi diversa, astratta, difficile: nella forma di una mostra che non è una mostra. Realizzare una meditazione, per segni, sul piú inafferrabile dei temi… il silenzio.
"Io stesso mi sforzo di ascoltare i colori cosí come ascolto le pietre o i cieli di Venezia: come rapporti tra ondulazioni, vibrazioni... svincolati da ogni laccio simbolico". (Luigi Nono).
...ed era forse un'idea non usuale, certamente rischiosa nel suo avventurarsi su un terreno poco frequentato, ma era una come tante nel suo essere…. e poi la Wunderkammern di Franco, l’aver accettato l’invito, l’aver accettata una scommessa difficile, “ la camera delle meraviglie ; il
sito atto al manifestarsi del prodigio alchemico ; la camera dei miracoli : del creato, della natura, della scienza, della tecnica, dell'arte…”
…e poi il borgo medioevale, tra i monti del Subasio. Il borgo medievale di Spello che ospita le opere del Perugino, ove a farla da padrone in una giornata bianchissima di nebbia fitta è il silenzio… il rumore del silenzio, un silenzio profondo che aiuta a riflettere, a ricordare.
…cosa fare?, ed è l’interrogativo di sempre, che sopraggiunge ad ogni nuova sfida. Wunder : miracolo, meraviglia, ma chi come noi si ritrova ad essere sempre a metà strada tra l’atto estetico e la costruzione razionale, cosa fa? quale la strada da percorrere? Pensiamo e ne siamo convinti che al di là del bello, oltre l’estetica, l’arte può, deve essere etica, occasione per riflettere, momento per pensare, ricordare.
…e in che relazione si pone la creazione artistica con tutto questo? L'opera d'arte è una interiorità, una visione del mondo che si fa forma: un contenuto che si esplica nel realizzarsi di una forma. Non esiste dualismo forma-contenuto ma il contenuto è nella forma vista, dinamicamente, come compimento di un processo formativo.
…l'opera d'arte deve esprimere sempre, attraverso la sua forma, nel linguaggio della metafora, la concezione della realtà della scienza, della cultura, del tempo in cui viene prodotta: la realtà delle nostre conoscenze.
…e nel piccolo spazio di Spello, dalla
fenestella di via Giulia
il rumore del silenzio , concretizza un’istallazione semplice, minimale nel suo insieme: un nodo, un nodo da fare, da vedere, da capire, da caricare di significato… l’atto è semplice, chi non ha fatto mai un nodo?
…è un nodo speciale: un nodo per ricordare, un nodo da sciogliere e poi tanti nodi… i nodi della memoria
che sono, rappresentano il segno e ricordano a noi i drammi del nostro quotidiano: i drammi del secolo appena trascorso, i nuovi del ventunesimo secolo, le guerre presenti, quelle dimenticate, i genocidi dietro casa: l’uomo offeso e maltrattato dalla fame, dalle sopraffazioni di sempre.
…dalla
fenestella di Spello un fascio di luce mette in evidenza … ”i tanti bianchi nodi”.
Massimo Palumbo, 31.03.04
Fare, stringere, allentare, districare, sciogliere un nodo. Coi nodi p ossiamo serrare strutture, fissare concetti, legare eventi in una morsa indissolubile. Nodi della memoria, nodi dell'oblio. I nodi della meraviglia: risolvere i labirinti, dipanare i dubbi. Quante meraviglie in un nodo.
Franco Ottavianelli
01
maggio 2004
Massimo Palumbo – Nodi
Dal primo maggio al 30 giugno 2004
arte contemporanea
Location
WUNDERKAMMERN [Spello]
Spello, Piazza Delle Foglie III, 2, (Perugia)
Spello, Piazza Delle Foglie III, 2, (Perugia)
Orario di apertura
visibile dall'imbrunire alle ore 02,40




