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Matrix natura – Miniartextil a Venezia
Fiber art in minitessili, 54 opere di piccolo formato (20x20x20), di artisti di 51 Paesi, legate ai temi della natura e della salvaguardia dell’ambiente, in cui il filo viene utilizzato in tutte le accezioni materiche rame, seta, ferro, luce, lana, vetro….. , accompagnate da due imponenti installazioni di Medhat Shafik e Jens J. Meyer.
												Comunicato stampa 
						 
						
	
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					Torna a palazzo Mocenigo la Fiber art, forma espressiva contemporanea, in cui si utilizzano - in tutte le possibili accezioni e materiali - il filo, la fibra, il tessuto con un’autonomia del tutto nuova, oggi attualizzata da strutture e iconografie in continua evoluzione.
Matrix Natura è il tema intorno al quale si sono confrontati artisti provenienti da tutto il mondo.
In mostra 54 minitessili di artisti di oltre 51 Nazioni. Singolare è la scelta dei titoli e dei materiali che in diversi casi si accomunano come in quello eclatante di Lina Ringeliene, artista lituana che presenta Depth Structures (Strutture della profondità) realizzato con intestino di animale e perle naturali e di Oznur Enes, giovane turca che propone Deep (Profondo) realizzato anche in questo caso con intestino di animale e filo di ferro.
Maria Barbara De Marco e Marialuisa Sponga hanno dato ai loro lavori lo stesso titolo Humus; mentre l’italiana Filo Pezzullo con Cenere e Sangue richiama il lavoro della moldova Olga Strungari dal titolo Incenerito.
Prevalente la presenza di artisti giapponesi, qui rappresentati da Masae Bamba che propone un’installazione composta da piccole e numerose sculture in seta realizzate con la tecnica Shibori,Tomoko Baba che costruisce una sorta di nido con un particolare filo di legno, Kakuko Ishii che segue e disegna il perimetro dello spazio dedicatole con fini legnetti di giunco e infine Naoko Yoshimoto che espone White Coffin recuperando vestiti e stoffe rigorosamente bianchi.
I cinquantaquattro minitessili sono esposti al primo piano del museo; ad essi si collegano due grandi installazioni ospitate nel grande androne al piano terra, dovute all’artista egiziano Medhat Sahfik e al tedesco Jens J. Meyer.
Il primo propone “La città dei profumi”, un’installazione che raccoglie i colori e le essenze di aromi inconfondibili che evocano le atmosfere di terre e culture lontane.
Medhat Shafik è nato In Egitto nel 1956 e dall’età di 20 anni vive in Italia. Diplomato in pittura e scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, dagli anni Ottanta partecipa con successo a molte rassegne artistiche. La sua consacrazione arriva nel 1995, quando alla Biennale di Venezia il Padiglione Egitto da lui rappresentato con altri due connazionali viene premiato con il Leone d’Oro delle Nazioni.
Jens J. Meyer invece dedica alla città lagunare un’installazione realizzata in vele di microfibra che ricorda le forme di una gondola.
L’artista, che definisce le sue sculture e installazioni “Textile Tensions”, è nato nel 1958 ad Amburgo. Dopo aver terminato gli studi in Economia decide di dedicarsi all’arte frequentando corsi di pittura e scultura. Ha preso parte a numerose esposizioni collettive in tutto il mondo tra le quali la IIX Biennale di Habana a Cuba e la Taman Purna Budaya Yogakarta in Indonesia.
						Matrix Natura è il tema intorno al quale si sono confrontati artisti provenienti da tutto il mondo.
In mostra 54 minitessili di artisti di oltre 51 Nazioni. Singolare è la scelta dei titoli e dei materiali che in diversi casi si accomunano come in quello eclatante di Lina Ringeliene, artista lituana che presenta Depth Structures (Strutture della profondità) realizzato con intestino di animale e perle naturali e di Oznur Enes, giovane turca che propone Deep (Profondo) realizzato anche in questo caso con intestino di animale e filo di ferro.
Maria Barbara De Marco e Marialuisa Sponga hanno dato ai loro lavori lo stesso titolo Humus; mentre l’italiana Filo Pezzullo con Cenere e Sangue richiama il lavoro della moldova Olga Strungari dal titolo Incenerito.
Prevalente la presenza di artisti giapponesi, qui rappresentati da Masae Bamba che propone un’installazione composta da piccole e numerose sculture in seta realizzate con la tecnica Shibori,Tomoko Baba che costruisce una sorta di nido con un particolare filo di legno, Kakuko Ishii che segue e disegna il perimetro dello spazio dedicatole con fini legnetti di giunco e infine Naoko Yoshimoto che espone White Coffin recuperando vestiti e stoffe rigorosamente bianchi.
I cinquantaquattro minitessili sono esposti al primo piano del museo; ad essi si collegano due grandi installazioni ospitate nel grande androne al piano terra, dovute all’artista egiziano Medhat Sahfik e al tedesco Jens J. Meyer.
Il primo propone “La città dei profumi”, un’installazione che raccoglie i colori e le essenze di aromi inconfondibili che evocano le atmosfere di terre e culture lontane.
Medhat Shafik è nato In Egitto nel 1956 e dall’età di 20 anni vive in Italia. Diplomato in pittura e scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, dagli anni Ottanta partecipa con successo a molte rassegne artistiche. La sua consacrazione arriva nel 1995, quando alla Biennale di Venezia il Padiglione Egitto da lui rappresentato con altri due connazionali viene premiato con il Leone d’Oro delle Nazioni.
Jens J. Meyer invece dedica alla città lagunare un’installazione realizzata in vele di microfibra che ricorda le forme di una gondola.
L’artista, che definisce le sue sculture e installazioni “Textile Tensions”, è nato nel 1958 ad Amburgo. Dopo aver terminato gli studi in Economia decide di dedicarsi all’arte frequentando corsi di pittura e scultura. Ha preso parte a numerose esposizioni collettive in tutto il mondo tra le quali la IIX Biennale di Habana a Cuba e la Taman Purna Budaya Yogakarta in Indonesia.
					03
					giugno 2009
				
				Matrix natura – Miniartextil a Venezia
Dal 03 giugno al 31 agosto 2009
	
				
			design
arte contemporanea
arti decorative e industriali
						arte contemporanea
arti decorative e industriali
Location
			PALAZZO MOCENIGO – CENTRO STUDI DI STORIA DEL TESSUTO E DEL COSTUME
Venezia, Santa Croce, 1992, (Venezia)
				
			
			Venezia, Santa Croce, 1992, (Venezia)
Biglietti
			intero euro 4,00 
ridotto euro 2,50 
ragazzi da 6 a 14 anni; studenti* dai 15 ai 29 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti (min. 10); cittadini ultrasessantacinquenni; personale* del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta Rolling Venice; soci FAI gratuito 
residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici* che accompagnino gruppi; 2 gratuità ogni 25 bigliet
				
												
				
			Orario di apertura 
			10 -16 (la biglietteria chiude mezz’ora prima); chiuso lunedì
	
			
			
			Vernissage
			3 Giugno 2009, ore 17 su invito
	
			Sito web
					
				www.miniartextil.it
					
		
	
					
		 
			
		Autore
		  
		  
		  
		  
		  
		  
		  
		  
		  
		  
		  
		 		
			 Curatore
		 		
 						
				 
			 			 
						
			
 


 
            
 


 
			  
     
            