Con In china - a cura di Simone Ciglia e Roberta Tagliabue - si inaugura la stagione espositiva della Galleria Cesare Manzo di Pescara. La mostra raccoglie la produzione più recente di Matteo Fato (Pescara, 1979). Artista in grado di dialogare agilmente con i diversi mezzi di espressione, ereditati sia dalla tradizione (olio, incisione) sia dalla contemporaneità (video), sperimenta in questa serie la pittura a china.

Le opere rappresentano l'approdo della ricerca condotta dall'artista sulla pittura cinese tradizionale. Tale riferimento viene coniugato alla prospettiva deformante della matrice fotografica, punto di partenza dell'opera e tratto distintivo di una larga parte della sua produzione. In mostra sono presentate tre serie di lavori su carta che hanno per soggetto animali: gatti, cavalli e piccioni.

Sottoposti a scomposizione su pannelli dal fondo ora bianco ora giallo, riassemblati sulla parete, i soggetti sono messi in scena in pose a volte impossibili a volte umanizzate. A caratterizzare il lavoro un'estrema economia dei mezzi che si traduce in una linea sintetica risultante da un gesto istantaneo e ritmico e nel solo ricorso all'inchiostro nero -che racchiude tutti i colori dell'arcobaleno- e al blu.

L'immagine appare qui come una negoziazione tra il segno e la rappresentazione, piegando ora verso l'uno (come nella serie dei gatti e dei piccioni), ora verso l'altra (come nei cavalli). Tuttavia il filo con il mondo e la sua riconoscibilità non viene mai reciso, a conferma di un'ispirazione che trae la propria ragione e il proprio piacere dall'universo del visibile.