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Matteo Melotto – PSEUDOMORPH
MUTA presenta PSEUDOMORPH, mostra personale di Matteo Melotto (b. 2000), curata da Beatrice Cevasco, in occasione della Torino Art Week. La mostra indaga il rapporto post-spirituale tra corpo, tecnologia e memoria attraverso installazioni, video, AI, audio e scultura.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
MUTA presenta PSEUDOMORPH - mostra personale di Matteo Melotto, curata da Beatrice Cevasco, in occasione dell’Art Week di Torino. L’inaugurazione è prevista per domenica 26 ottobre, dalle ore diciotto.
Le opere di Matteo Melotto (b. 2000) combinano performance, intelligenza artificiale, proiezioni generative, 3D modeling, sound design e fashion design. La sua pratica esplora la rigenerazione dell’identità in un contesto post-spirituale, trasformando traumi individuali e collettivi in mitologie contemporanee.
PSEUDOMORPH si configura come una mostra-archivio, un insieme di esperimenti che indagano il rapporto tra corpo, tecnologia e memoria, combinando performance, video, intelligenza artificiale, audio e scultura per esplorare tensioni tra forma e dissoluzione, introspezione e ritualità contemporanea. Centrale è l’idea di archivio come spazio vivo, dove immagini reali e digitali, suoni e materiali grezzi interagiscono per creare una riflessione sul senso del creare nell’epoca dell’arte generativa, sulla spiritualità come esperienza tecnica e sulla decostruzione di codici culturali e simbolici.
La mostra si sviluppa su due livelli: al piano superiore, l’installazione PSEUDOMORPH presenta una scultura-esoscheletro nera costruita con tubi modulari idraulici sospesi mediante catene metalliche, concepita come strumento di estensione fisica e spirituale, un dispositivo queer postumano e metafisico. La natura sacrale dello spazio è completata da un lavoro audiovisivo totemico e frammentato, in cui registrazioni audio in field recording di eventi quotidiani danno vita a un paesaggio psichedelico e generativo tra natura e tecnologia, dimensioni ancestrali e iper-digitali, universi simbolici che si destrutturano progressivamente, ricercando un significato extratemporale che trascende la forma e lo spazio.
Al piano inferiore, un ambiente sotterraneo ospita ANIRA, un corto in AI della durata di 27 minuti ambientato sui fondali oceanici. L’opera, destrutturata e psicologicamente introspettiva, si incentra su una performance ideale: il tentativo di ricreare un ricordo d’infanzia in un ambiente profondo e inaccessibile, configurandosi come una meta-performance immersiva e meditativa. Lo spazio diventa uno scrigno intimo, in cui la narrazione video si fonde con il silenzio e la contemplazione dello spettatore.
La mostra è curata da Beatrice Cevasco, curatrice indipendente e ricercatrice con base a Milano, presso gli spazi di MUTA, studio di design del gioiello e spazio artistico indipendente situato a pochi minuti da Piazza Castello a Torino.
Le opere di Matteo Melotto (b. 2000) combinano performance, intelligenza artificiale, proiezioni generative, 3D modeling, sound design e fashion design. La sua pratica esplora la rigenerazione dell’identità in un contesto post-spirituale, trasformando traumi individuali e collettivi in mitologie contemporanee.
PSEUDOMORPH si configura come una mostra-archivio, un insieme di esperimenti che indagano il rapporto tra corpo, tecnologia e memoria, combinando performance, video, intelligenza artificiale, audio e scultura per esplorare tensioni tra forma e dissoluzione, introspezione e ritualità contemporanea. Centrale è l’idea di archivio come spazio vivo, dove immagini reali e digitali, suoni e materiali grezzi interagiscono per creare una riflessione sul senso del creare nell’epoca dell’arte generativa, sulla spiritualità come esperienza tecnica e sulla decostruzione di codici culturali e simbolici.
La mostra si sviluppa su due livelli: al piano superiore, l’installazione PSEUDOMORPH presenta una scultura-esoscheletro nera costruita con tubi modulari idraulici sospesi mediante catene metalliche, concepita come strumento di estensione fisica e spirituale, un dispositivo queer postumano e metafisico. La natura sacrale dello spazio è completata da un lavoro audiovisivo totemico e frammentato, in cui registrazioni audio in field recording di eventi quotidiani danno vita a un paesaggio psichedelico e generativo tra natura e tecnologia, dimensioni ancestrali e iper-digitali, universi simbolici che si destrutturano progressivamente, ricercando un significato extratemporale che trascende la forma e lo spazio.
Al piano inferiore, un ambiente sotterraneo ospita ANIRA, un corto in AI della durata di 27 minuti ambientato sui fondali oceanici. L’opera, destrutturata e psicologicamente introspettiva, si incentra su una performance ideale: il tentativo di ricreare un ricordo d’infanzia in un ambiente profondo e inaccessibile, configurandosi come una meta-performance immersiva e meditativa. Lo spazio diventa uno scrigno intimo, in cui la narrazione video si fonde con il silenzio e la contemplazione dello spettatore.
La mostra è curata da Beatrice Cevasco, curatrice indipendente e ricercatrice con base a Milano, presso gli spazi di MUTA, studio di design del gioiello e spazio artistico indipendente situato a pochi minuti da Piazza Castello a Torino.
26
ottobre 2025
Matteo Melotto – PSEUDOMORPH
Dal 26 ottobre al 26 novembre 2025
arte contemporanea
Location
MUTA
Torino, via San Domenico, 18, (Torino)
Torino, via San Domenico, 18, (Torino)
Orario di apertura
Da martedì a sabato ore 11-19
Vernissage
26 Ottobre 2025, Dalle 18 alle 21
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico




