IMPRINTING è un progetto espositivo che – fino al 10 gennaio 2026 - entra in risonanza con l’archetipico sotteso alla ricerca visiva di Matteo Moni (Ravenna, 1999), esplorandone la libera espressione gestuale attraverso la pratica performativa del Tatuaggio. Il tutto prende forma all’interno della vetrina immersiva della NITIDO-Exhibition & Body, confermando, nella curatela di Rossella Della Vecchia e Giorgia Loccarini, l’impegno della galleria nel promuovere linguaggi in grado di connettere arti visive e body modification.

A partire dalle ore 18.00 del 13 dicembre 2025, la serata inaugurale metterà in dialogo la dimensione installativa delle opere scultoree e pittoriche dell’artista e tatuatore ravennate — realizzate durante la residenza nello stesso spazio espositivo — e la sua tattoo performance dal vivo che, per l’occasione, vedrà la collaborazione di Matteo Masini.

In questo contesto, la pratica del Tatuaggio viene intesa non soltanto come gesto estetico, ma come trascrizione di un rito di passaggio, amplificando il concetto di imprinting quale atto identitario condiviso nello spazio del fruitore. Il segno tracciato sulla pelle diviene così testimonianza, accolta dal tatuatore, che si inserisce in un’ideale continuità formale tra scultura e pittura, tra performance e gesto, tra materia e segno.

Elemento tensivo che attraversa la natura meditativa dell’intero progetto, nelle opere esposte, l’immaginario animale — o la sua sintesi astrattiva — mette in luce il paradosso di un’epoca dialetticamente contrapposta tra impulso e controllo. In questa frattura, IMPRINTING apre un varco interpretativo sull’individuo e sul suo corpo, concepito come dispositivo critico in grado di interrogare le modalità attraverso cui l’identità contemporanea si costruisce, si espone e si trasforma.