ARTISTA: MATTEO PERETTI

EVENTO: GIOCHI PER ADULTI – ANTEPRIMA NUOVE SCULTURE

VERNISSAGE: MERCOLEDI 21 MARZO 18:30-22:30

DOVE: G.I.G.A. VIA DEL GOVERNO VECCHIO 43 ROMA

QUANDO: 21 MARZO 2012 - 7 APRILE 2012

ORARI DI ESPOSIZIONE: SU APPUNTAMENTO

Matteo Peretti torna ad esporre al GIGA con una nuova serie di sculture, circa 30 opere scelte tra i ritratti e le ultime
sculture monocrome realizzate con assemblaggi di vecchi giocattoli. L’artista romano dopo una lunga serie di lavori di
grande formato ritrova un immaginario intimo e assolutamente personale dove i protagonisti sono minuscoli soldatini in
surreali campi di battaglia : lavori fortemente introspettivi che attraverso ironici rimandi, svelano giochi di potere, umane
debolezze e disincanti. Nei ritratti, composti con installazioni scultoree, Peretti applica un modo di procedere tipico della
ritrattistica cinquecentesca, dove il soggetto ritrattato è circondato da oggetti ed inserito in ambienti che alludono alla sua
condizione sociale, alla sua storia e al suo carattere. E’ prevalente tuttavia la ricerca dell’aspetto ironico e ludico. Attraverso
tale tendenza l’artista esaspera l’ingegnoso e collaudato escamotage sovvertendo le dimensioni dei rappresentati, per cui gli
oggetti simbolici diventano enormi rispetto al ritrattato, ridotto a minuscola figurina antropomorfa.
Matteo Peretti è un giovane artista che attraverso un metodo di creazione apparentemente giocoso svela con sagacia e
sarcastico realismo i meccanismi coercitivi e indotti a livello subliminare dalla società in cui viviamo. “Pauperismo ludico
e formalista” è la definizione che un noto storico dell’arte, Francesco Petrucci, ha coniato per la sua arte e che c’illumina
sull’affascinante doppiezza del suo lavoro. Qui infatti convivono, in una tensione che varia e si rinnova continuamente, una
forza centrifuga e una forza centripeta, l’ebbrezza della molteplicità e il desiderio di unità, di armonia architettonica e di
rigore linguistico.
”Una stimolante ambiguità in cui l’oggetto sradicato dal reale non si consegna al furor an-estetico duchampiano né
all’esibita volgarità pop, ma a una dimensione di assoluta evidenza estetica, dove la forma vibra di tutti i valori sensoriali
ed emozionali. Una dimensione estetica che riesce ad essere ironica e straniante, eppure sorprendentemente lirica, o
tragica... attraverso il recupero cosciente del gioco, l’arte di Matteo Peretti si oppone al dominio del pensiero logico della
cosiddetta “normalità”, esprimendo il proprio pensiero per immagini. Facendo propri i meccanismi e le figure del gioco,
l’arte di Peretti ci aiuta ad aprirci al fatto che l’arte pensa, mettendo radicalmente in crisi le tesi sul soggetto, sulla verità, sul
mondo, e le classiche opposizioni concettuali realtà/finzione, vero/falso…“ (Silvia Pegoraro)

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