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Maurizio Bonora – Figure sacrificali
La mostra dello scultore e pittore ferrarese, presenta opere pittoriche e scultoree
Comunicato stampa
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La mostra dello scultore e pittore ferrarese, presenta opere pittoriche e scultoree che nel 2004 sono state in parte esposte al castello del Verginese e dal 17 dicembre con la presentazione di Gianni Cerioli saranno alla galleria del Carbone di Ferrara. La grande capacità narrativa ed interpretativa di Maurizio Bonora ci offre, per mezzo di un linguaggio "tradizionale" di alto livello, un viaggio nella storia dei sacrifici dell'uomo attraverso le figure sacrificali di: Caino e Abele, Platone, Cristo, Giordano Bruno. La mostra rimarrà visitabile fino all’8 gennaio 2006.
"FIGURE SACRIFICALI" di Gianni Cerioli
Stupisce sempre nei lavori di Maurizio Bonora il gioco sapiente dei bilanciamenti tra intenzionalità concettuale ed articolazione formale. È la creazione di quel giusto equilibrio che richiede che la materia si esprima senza forzature, senza diventare troppo pesante.
Dopo la recente storia dell’Angelo e delle tre religioni monoteiste, questa serie propone tre nuclei tematici (del presepe, della storia di Cristo e della pietra filosofale) che s’intrecciano, pur rimanendo autonomi. Dal punto di vista figurativo l’artista può riappropriarsi di tutto quello di cui l’arte "figurativa" è stata espropriata, consapevole che solo misurandosi con le proprie radici riesce a dare originalità alla propria espressione. Bonora ha tenuto conto di un’iconografia millenaria ed ha saputo misurarsi con un patrimonio figurale molto forte, che dalla Grecia antica si dipana attraverso Michelangelo fino a Giacometti.
La storia del Cristo è descritta in nove nicchie in una sequenza scandita in gruppi di tre episodi, della nascita, della maturità e della morte. È visibile in mostra pure un gruppo di studi che sono la prima idea grafica dei soggetti trattati. Anche la sfida di tenere uno stesso contenitore, la stessa forma che accoglie, mi sembra ben riuscita. La nicchia, caratterizzata con piccoli, magistrali interventi, si apre di volta in volta ad ambientazioni completamente diverse. Può riempirsi sino all’inverosimile, come nell’Ultima Cena, o diventare luogo di silenzio, di spazio vuoto come nel Compianto. Entro le nicchie si svolge la storia dell’Uomo ma anche della Madre: elemento vitale, memoria del Figlio, affermazione del ruolo materno nel momento conclusivo.
Il nostro artista raggiunge nella manipolazione della terra una leggerezza poetica sorprendente. Le piccole dimensioni delle opere presentate gli consentono un approccio espressivo fatto per piccoli tocchi che mantengono la freschezza del modellato iniziale. Le sottolineature di colore servono a dare uno scatto psicologico all’azione che si svolge entro le nicchie e coinvolgono lo spettatore all’interno di un’azione drammatica in cui ogni elemento della rappresentazione riconduce la narrazione ad un registro alto, la cui forza consiste proprio nella raggiunta essenzialità delle forme.
Il problema delle radici torna in tal modo ancora una volta ad interessare profondamente l’arte, gli artisti e non essi soltanto.
"FIGURE SACRIFICALI" di Gianni Cerioli
Stupisce sempre nei lavori di Maurizio Bonora il gioco sapiente dei bilanciamenti tra intenzionalità concettuale ed articolazione formale. È la creazione di quel giusto equilibrio che richiede che la materia si esprima senza forzature, senza diventare troppo pesante.
Dopo la recente storia dell’Angelo e delle tre religioni monoteiste, questa serie propone tre nuclei tematici (del presepe, della storia di Cristo e della pietra filosofale) che s’intrecciano, pur rimanendo autonomi. Dal punto di vista figurativo l’artista può riappropriarsi di tutto quello di cui l’arte "figurativa" è stata espropriata, consapevole che solo misurandosi con le proprie radici riesce a dare originalità alla propria espressione. Bonora ha tenuto conto di un’iconografia millenaria ed ha saputo misurarsi con un patrimonio figurale molto forte, che dalla Grecia antica si dipana attraverso Michelangelo fino a Giacometti.
La storia del Cristo è descritta in nove nicchie in una sequenza scandita in gruppi di tre episodi, della nascita, della maturità e della morte. È visibile in mostra pure un gruppo di studi che sono la prima idea grafica dei soggetti trattati. Anche la sfida di tenere uno stesso contenitore, la stessa forma che accoglie, mi sembra ben riuscita. La nicchia, caratterizzata con piccoli, magistrali interventi, si apre di volta in volta ad ambientazioni completamente diverse. Può riempirsi sino all’inverosimile, come nell’Ultima Cena, o diventare luogo di silenzio, di spazio vuoto come nel Compianto. Entro le nicchie si svolge la storia dell’Uomo ma anche della Madre: elemento vitale, memoria del Figlio, affermazione del ruolo materno nel momento conclusivo.
Il nostro artista raggiunge nella manipolazione della terra una leggerezza poetica sorprendente. Le piccole dimensioni delle opere presentate gli consentono un approccio espressivo fatto per piccoli tocchi che mantengono la freschezza del modellato iniziale. Le sottolineature di colore servono a dare uno scatto psicologico all’azione che si svolge entro le nicchie e coinvolgono lo spettatore all’interno di un’azione drammatica in cui ogni elemento della rappresentazione riconduce la narrazione ad un registro alto, la cui forza consiste proprio nella raggiunta essenzialità delle forme.
Il problema delle radici torna in tal modo ancora una volta ad interessare profondamente l’arte, gli artisti e non essi soltanto.
17
dicembre 2005
Maurizio Bonora – Figure sacrificali
Dal 17 dicembre 2005 all'otto gennaio 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA DEL CARBONE
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 17-20; sabato e festivi 10.30-12.30 e 17-20; martedì chiuso
Vernissage
17 Dicembre 2005, ore 18.30
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