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Maurizio Tiberti – Biotéchne 2015
Gli elementi organici e inorganici che forzano i confini tra il vivente e le macchine, indicano con ironia o paradosso, una simbolica trasmutazione che si manifesta sotto varie forme e téchne, conoscenza pratica e teorica, evocando gli equilibri della genetica
Comunicato stampa
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Nella sede del CRA, Centro di Ricerca per lo Studio delle Relazioni tra Pianta e Suolo di Roma, edificio storico artistico del 1932 nel Rione Celio, tra il Portico, l’Orto dell’Imperatore, la Biblioteca (1871) con il suo patrimonio di 40.000 acquisizioni e, nel sottosuolo le Collezioni Botaniche di tutela delle specie, è allestita BIOTECHNE 2015. Osmosi tra arte e scienza, la Mostra Personale di Arte Contemporanea di Maurizio Tiberti, è il ciclo di lavori polimaterici dal 2004 al 2008 che sono al confine tra la biologia e la tecnologia, istallazioni da cui si evincono i significati, i contenuti e la poetica dell’Artista. Gli elementi organici e inorganici che forzano i confini tra il vivente e le macchine, indicano con ironia o paradosso, una simbolica trasmutazione che si manifesta sotto varie forme e téchne, conoscenza pratica e teorica, evocando gli equilibri della genetica. La mostra si colloca nell’Anno della Luce dell’UNESCO 2015, guardando con l’occhio artistico al ruolo vivificatore della fotosintesi vegetale artificiale o poetica e a un raggio solare.
La presentazione al Catalogo è di Giacomo Carioti
IL MONDO IN UNA CANNA.
OVVERO, IL VIRGULTO (S)RADICATO
di Giacomo Carioti
Maurizio Tiberti, artista artiere artigliere artificiere, interpreta oggi la futuribile proiezione balistica del nostro mondo attraverso l'anima di una canna. Per meglio dire: una canna con l'anima. Come ogni canna, del resto………………………………..
Can! Bau! Mau! Bit!
……………….e poi, avanzi di bigiotteria, fondi di cestelli informatici, scarti di vitame e chiodame, residui di cablerie e cascami di concerie, inerpicati su coriacee superfici tubolari dalla ormai improponibile origine forestale… Le profezie di Tiberti hanno il dono della verosimiglianza, che, per noi umani contemporanei , è molto più della stessa verità. Poiché contiene, oltre -ed oltre- la verità stessa, il bisogno della speranza; senza la quale ogni verità può essere solo una secondaria (deva)stazione del nostro perpetuo viaggio, da un tempo “che fu” verso quello “che mai più sarà”.
Le opere della serie Biotéchne di Maurizio Tiberti dal 2004 al 2007 sono al confine tra la biologia e la tecnologia laddove la mutazione biotecnologica si manifesta sotto varie forme e téchne, conoscenza pratica e teorica di arte e tecnica, elettivamente si fonde con le caratteristiche degli esseri viventi, l’aspetto biologico.
Per le istallazioni polimateriche, che sono a volte macchine poetiche, a volte sculture–paradosso, Maurizio Tiberti utilizza come elemento biologico e portante la Canna Comune (Arundo Donax, del genere delle Graminacee, famiglia delle Poaceae con i fiori Ermafroditi), e vari reperti trovati, ready made contemporanei.
I confini tra il vivente e le macchine, affinchè non si sovrappongano, inconsapevolmente si spostano sempre più avanti nel tempo radicando una fascia, indefinita, dove una lenta trasmutazione muta gli equilibri della genetica.
Nelle istallazioni ironiche si evoca una sorta d’ingranaggio genetico, esempio di macchina bio-elettrica che produce biobrick capaci di ipotesi ricombinatorie nella costruzione di una vita, dove il diaframma tra vivente e meccanico diverrà sempre più effimero.
Nei lavori, l’elica della vita è sempre dominante ed appare evidente nella sua architettura per poi sfumare in aspetti di metafora, di allusione alla tecnologia, inattesi e sempre più spinti.
La sperimentazione persistente di Maurizio Tiberti è sostenuta più che dalla ricerca di soluzioni, dall’allestimento di sempre nuovi punti di vista. Egli pone l’icona mentale del problem finding or shaping piuttosto che problem solving. I suoi percorsi artistici prendono forme nei materiali più diversi in attinenza a temi dell’arte e della scienza, della metafora della conoscenza e, tra visionarietà e provocazione, egli forza i confini della separazione dei Saperi.
Anna Giannandrea
18
giugno 2015
Maurizio Tiberti – Biotéchne 2015
Dal 18 al 27 giugno 2015
arte contemporanea
Location
CRA ROMA
Roma, Via Della Navicella, 4, (Roma)
Roma, Via Della Navicella, 4, (Roma)
Orario di apertura
10.00 – 19.00
Vernissage
18 Giugno 2015, ore 18
Sito web
www.mauriziotiberti.it
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