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Mauro Biani Il Segno e l’impegno
89 opere di Mauro Biani, illustratore, vignettista e scultore, autore di satira sociale a tutto tondo. Le sue vignette sono veri e propri manifesti: diretti, potenti che portano il suo messaggio dritto agli occhi e al cuore di chi li guarda.Il suo sguardo disincantato e libero tocca temi universali.
Comunicato stampa
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“Mauro Biani Il segno e l’impegno”. La mostra Castello Pasquini Castiglioncello (LI)
comunicato stampa
S’inaugura sabato 12 luglio la mostra “Mauro Biani Il segno e l’impegno”, in programma a Castello Pasquini di Castiglioncello (LI) - dal 12 luglio al 31 agosto 2025.
Se il Castello Pasquini sarà il fulcro della mostra, con ottantanove opere in esposizione, le frazioni del Comune di Rosignano diventeranno spazi in cui l’arte di Biani andrà a materializzarsi con sei differenti opere che saranno esposte in luoghi simbolo come le piazze, per invitare in qualche modo i cittadini e le cittadine a entrare in sintonia con l’artista e a visitare l’esposizione di Castiglioncello. Il percorso partirà quindi dal castello Pasquini per andare poi a diffondersi a Rosignano Solvay, a Vada, a Rosignano Marittimo, a Castelnuovo della Misericordia, a Gabbro e a Nibbiaia. Le sezioni in cui sarà divisa l’esposizione, curata da Elisabetta Cosci, saranno sette. Il catalogo illustrato, edito da All around e curato da Elisabetta Cosci, contiene due importanti contributi di Carlo Verdelli e di Marco Damilano. La mostra è organizzata dal Comune di Rosignano M.mo (LI).
Le vignette di Mauro Biani, stampate su pannelli di forex e saranno posizionate nelle sale del castello Pasquini, divise per temi: la prima sala raccoglierà quelle che lo stesso Biani ha dedicato alle “Persone” da Liliana Segre (che quando vide la vignetta a lei dedicata chiamò personalmente Biani al telefono per invitarlo al Senato) e poi quella dedicata all’arcivescovo di San Salvador, Oscar Arnulfo Romero, ucciso sull’altare dagli squadroni della morte che lui stesso cercava di fermare. Ci sono tra gli altri il giudice Falcone, Placido Rizzotto, ucciso dalla mafia, Papa Francesco, Don Puglisi e i giornalisti uccisi Pippo Fava, Mauro Rostagno, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, Andy Rocchelli, ci sono Giulio Regeni, Mario Paciolla e Alberto Trentini (ancora prigioniero senza colpa in Venezuela), c’è padre Paolo Dall’Oglio rapito in Siria nel 2013 il cui corpo è stato recentemente ritrovato in una fossa comune e molti altri. Ci sono poi le sezioni dedicate al lavoro, alla sicurezza che manca, allo stato sociale e ai migranti, alle guerre e ad “Altri mondi”, alla scuola, alla disabilità e alle stragi che attendono ancora giustizia e alle guerre. Una grande galleria di personaggi e di immagini che raccontano la nostra storia e la nostra contemporaneità, che ci invitano a “resistere” ai muri del mondo, alle esclusioni, alle guerre.
“Quando una firma diventa una firma, non c’è neanche più bisogno che metta nome e cognome alle sue cose. -Scrive Carlo Verdelli, il direttore che lo fece conoscere al grande pubblico chiamandolo a disegnare una vignetta quotidiana su Repubblica che al tempo dirigeva- Che siano scritte, disegnate, scolpite, dipinte o musicate, identifichi subito la testa che le ha pensate e la mano che le ha realizzate. Col tempo, col lavoro, con l’ingegno, con il sentimento di avversione alla disumanità che lo ispira, Mauro Biani è ormai una firma e lo capisci dal fatto che le sue vignette le riconosci a sguardo. Per i temi che affrontano, fondamentalmente quelli che stanno sul confine che separa il male dal resto; per il distacco con cui li affrontano, in apparenza calmo, in realtà sotteso di indignazione a stento trattenuta; e per il tratto netto, deciso, dove il vuoto esalta il pieno e le scritte i disegni. La farfalla gialla che vola sopra il filo spinato di un lager, il papavero rosso, i volti dei potenti di turno senza occhi o naso o bocca, le bambine e i bambini trasformati in voce innocente di una ormai svaporata coscienza collettiva, i muri che sono prigioni, il mare freddo che inghiotte dolori e assiste muto a dialoghi sul perché: pezzi di un puzzle che compongono il suo stile, la sua anima, il suo contributo a svergognare il mondo dei cattivi e dare coraggio a quello dei buoni. E in più c’è il genio, come quando disegna Trump con l’occhio torvo e gli ributta indietro a boomerang l’ormai indimenticabile frase sui Paesi pronti a baciargli il culo per fermare i dazi. Scritta “bianesca” di accompagnamento: “Una faccia da baci”. A queste riflessioni si aggiungono quelle di Marco Damilano “Il papavero alto nel cielo che è il fiore del partigiano, il fiore di Mauro Biani, il suo segno e il suo impegno. Con Mauro ho lavorato negli anni dell’Espresso e poi in televisione, nella striscia quotidiana di Rai3 Il Cavallo e la Torre, in un ideale passaggio di testimone con Andrea Purgatori (per il quale Mauro Biani disegnava le strisce della sua trasmissione “Atlantide”). Quello che disegna coincide con quello in cui crede e con la dolcezza umana che è il suo tratto esistenziale e grafico. Una compagnia quotidiana o settimanale per i lettori di carta stampata, nella versione televisiva le sue storie svelano pause, sottintesi, scoprono orizzonti, spazi. Mauro raccoglie i materiali di tutti i giorni, il frullatore delle parole di guerra dei politici, e li rimette in circolo. Con la capacità, che fa di lui una voce unica, di essere nelle colonne di un giornale, in una trasmissione di attualità, ma con l’ostinazione di dare forma a quello che nelle cronache resta spesso laterale, inattuale, perfino inutile, con la convinzione che «niente è inutile», come dice Mauro Rostagno, nessuno lo è....Restituire i poveri cristi al nostro quotidiano con un disegno è il segno di Mauro Biani, il suo impegno quotidiano, l’esercizio di quella materia poco frequentata dai politici e dai giornalisti che si chiama speranza. Con la grazia di un artista che sa ritrovare il filo dell’umanità che resiste, nonostante tutto, nelle tenebre della storia.
Mauro Biani Illustratore, vignettista e scultore. È autore di satira sociale a tutto tondo. Le sue vignette sono veri e propri manifesti: diretti, potenti che portano il suo messaggio dritto agli occhi e al cuore di chi li guarda. Da fine 2012 fino a settembre 2019 è il vignettista de Il Manifesto. Dal 2017 a dicembre 2022 disegna la rubrica "Taglio alto" su L'Espresso, tornerà poi su L'Espresso online da marzo 2025. Da ottobre 2019 è vignettista della Repubblica. Nel novembre 2020 inizia la sua collaborazione con Andrea Purgatori diventando il vignettista ufficiale di “Atlantide - Storie di uomini e di mondi”, il programma di Purgatori su LA7. Da febbraio 2023 disegna la rubrica "Taglio alto" su Il Venerdì di Repubblica. Nel 2023 inizia a collaborare con “Il cavallo e la torre”, programma di Marco Damilano su Rai tre. Le sue vignette sono pubblicate anche su il Fatto Quotidiano, Courrier International, Le Monde, Der Spiegel, Il Mucchio Selvaggio e sullo storico quotidiano francese L'Humanité. Numerosi i suoi libri pubblicati quasi tutti da People, compreso l’ultimo “Il tango di Francesco”, uscito recentemente che raccoglie tutte le vignette che Mauro negli anni, ha dedicato a Papa Francesco.
Orari di apertura tutti i giorni con orario 18:00 – 23:00 Ingresso libero
Inaugurazione sabato 12 luglio ore 18:30 Fito Parco del Castello Pasquini
La mostra resterà chiusa nei giorni in cui sono previsti gli spettacoli del Castiglioncello Festival.
Info www.comune.rosignano.livorno.it www.armunia.eu
Catalogo All around a cura di Elisabetta Cosci con i contributi di Carlo Verdelli e Marco Damilano
comunicato stampa
S’inaugura sabato 12 luglio la mostra “Mauro Biani Il segno e l’impegno”, in programma a Castello Pasquini di Castiglioncello (LI) - dal 12 luglio al 31 agosto 2025.
Se il Castello Pasquini sarà il fulcro della mostra, con ottantanove opere in esposizione, le frazioni del Comune di Rosignano diventeranno spazi in cui l’arte di Biani andrà a materializzarsi con sei differenti opere che saranno esposte in luoghi simbolo come le piazze, per invitare in qualche modo i cittadini e le cittadine a entrare in sintonia con l’artista e a visitare l’esposizione di Castiglioncello. Il percorso partirà quindi dal castello Pasquini per andare poi a diffondersi a Rosignano Solvay, a Vada, a Rosignano Marittimo, a Castelnuovo della Misericordia, a Gabbro e a Nibbiaia. Le sezioni in cui sarà divisa l’esposizione, curata da Elisabetta Cosci, saranno sette. Il catalogo illustrato, edito da All around e curato da Elisabetta Cosci, contiene due importanti contributi di Carlo Verdelli e di Marco Damilano. La mostra è organizzata dal Comune di Rosignano M.mo (LI).
Le vignette di Mauro Biani, stampate su pannelli di forex e saranno posizionate nelle sale del castello Pasquini, divise per temi: la prima sala raccoglierà quelle che lo stesso Biani ha dedicato alle “Persone” da Liliana Segre (che quando vide la vignetta a lei dedicata chiamò personalmente Biani al telefono per invitarlo al Senato) e poi quella dedicata all’arcivescovo di San Salvador, Oscar Arnulfo Romero, ucciso sull’altare dagli squadroni della morte che lui stesso cercava di fermare. Ci sono tra gli altri il giudice Falcone, Placido Rizzotto, ucciso dalla mafia, Papa Francesco, Don Puglisi e i giornalisti uccisi Pippo Fava, Mauro Rostagno, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, Andy Rocchelli, ci sono Giulio Regeni, Mario Paciolla e Alberto Trentini (ancora prigioniero senza colpa in Venezuela), c’è padre Paolo Dall’Oglio rapito in Siria nel 2013 il cui corpo è stato recentemente ritrovato in una fossa comune e molti altri. Ci sono poi le sezioni dedicate al lavoro, alla sicurezza che manca, allo stato sociale e ai migranti, alle guerre e ad “Altri mondi”, alla scuola, alla disabilità e alle stragi che attendono ancora giustizia e alle guerre. Una grande galleria di personaggi e di immagini che raccontano la nostra storia e la nostra contemporaneità, che ci invitano a “resistere” ai muri del mondo, alle esclusioni, alle guerre.
“Quando una firma diventa una firma, non c’è neanche più bisogno che metta nome e cognome alle sue cose. -Scrive Carlo Verdelli, il direttore che lo fece conoscere al grande pubblico chiamandolo a disegnare una vignetta quotidiana su Repubblica che al tempo dirigeva- Che siano scritte, disegnate, scolpite, dipinte o musicate, identifichi subito la testa che le ha pensate e la mano che le ha realizzate. Col tempo, col lavoro, con l’ingegno, con il sentimento di avversione alla disumanità che lo ispira, Mauro Biani è ormai una firma e lo capisci dal fatto che le sue vignette le riconosci a sguardo. Per i temi che affrontano, fondamentalmente quelli che stanno sul confine che separa il male dal resto; per il distacco con cui li affrontano, in apparenza calmo, in realtà sotteso di indignazione a stento trattenuta; e per il tratto netto, deciso, dove il vuoto esalta il pieno e le scritte i disegni. La farfalla gialla che vola sopra il filo spinato di un lager, il papavero rosso, i volti dei potenti di turno senza occhi o naso o bocca, le bambine e i bambini trasformati in voce innocente di una ormai svaporata coscienza collettiva, i muri che sono prigioni, il mare freddo che inghiotte dolori e assiste muto a dialoghi sul perché: pezzi di un puzzle che compongono il suo stile, la sua anima, il suo contributo a svergognare il mondo dei cattivi e dare coraggio a quello dei buoni. E in più c’è il genio, come quando disegna Trump con l’occhio torvo e gli ributta indietro a boomerang l’ormai indimenticabile frase sui Paesi pronti a baciargli il culo per fermare i dazi. Scritta “bianesca” di accompagnamento: “Una faccia da baci”. A queste riflessioni si aggiungono quelle di Marco Damilano “Il papavero alto nel cielo che è il fiore del partigiano, il fiore di Mauro Biani, il suo segno e il suo impegno. Con Mauro ho lavorato negli anni dell’Espresso e poi in televisione, nella striscia quotidiana di Rai3 Il Cavallo e la Torre, in un ideale passaggio di testimone con Andrea Purgatori (per il quale Mauro Biani disegnava le strisce della sua trasmissione “Atlantide”). Quello che disegna coincide con quello in cui crede e con la dolcezza umana che è il suo tratto esistenziale e grafico. Una compagnia quotidiana o settimanale per i lettori di carta stampata, nella versione televisiva le sue storie svelano pause, sottintesi, scoprono orizzonti, spazi. Mauro raccoglie i materiali di tutti i giorni, il frullatore delle parole di guerra dei politici, e li rimette in circolo. Con la capacità, che fa di lui una voce unica, di essere nelle colonne di un giornale, in una trasmissione di attualità, ma con l’ostinazione di dare forma a quello che nelle cronache resta spesso laterale, inattuale, perfino inutile, con la convinzione che «niente è inutile», come dice Mauro Rostagno, nessuno lo è....Restituire i poveri cristi al nostro quotidiano con un disegno è il segno di Mauro Biani, il suo impegno quotidiano, l’esercizio di quella materia poco frequentata dai politici e dai giornalisti che si chiama speranza. Con la grazia di un artista che sa ritrovare il filo dell’umanità che resiste, nonostante tutto, nelle tenebre della storia.
Mauro Biani Illustratore, vignettista e scultore. È autore di satira sociale a tutto tondo. Le sue vignette sono veri e propri manifesti: diretti, potenti che portano il suo messaggio dritto agli occhi e al cuore di chi li guarda. Da fine 2012 fino a settembre 2019 è il vignettista de Il Manifesto. Dal 2017 a dicembre 2022 disegna la rubrica "Taglio alto" su L'Espresso, tornerà poi su L'Espresso online da marzo 2025. Da ottobre 2019 è vignettista della Repubblica. Nel novembre 2020 inizia la sua collaborazione con Andrea Purgatori diventando il vignettista ufficiale di “Atlantide - Storie di uomini e di mondi”, il programma di Purgatori su LA7. Da febbraio 2023 disegna la rubrica "Taglio alto" su Il Venerdì di Repubblica. Nel 2023 inizia a collaborare con “Il cavallo e la torre”, programma di Marco Damilano su Rai tre. Le sue vignette sono pubblicate anche su il Fatto Quotidiano, Courrier International, Le Monde, Der Spiegel, Il Mucchio Selvaggio e sullo storico quotidiano francese L'Humanité. Numerosi i suoi libri pubblicati quasi tutti da People, compreso l’ultimo “Il tango di Francesco”, uscito recentemente che raccoglie tutte le vignette che Mauro negli anni, ha dedicato a Papa Francesco.
Orari di apertura tutti i giorni con orario 18:00 – 23:00 Ingresso libero
Inaugurazione sabato 12 luglio ore 18:30 Fito Parco del Castello Pasquini
La mostra resterà chiusa nei giorni in cui sono previsti gli spettacoli del Castiglioncello Festival.
Info www.comune.rosignano.livorno.it www.armunia.eu
Catalogo All around a cura di Elisabetta Cosci con i contributi di Carlo Verdelli e Marco Damilano
12
luglio 2025
Mauro Biani Il Segno e l’impegno
Dal 12 luglio al 31 agosto 2025
personale
Location
CASTELLO PASQUINI
Castiglioncello, Piazza Vittoria, 1, (Livorno)
Castiglioncello, Piazza Vittoria, 1, (Livorno)
Orario di apertura
da lunedì a domenica ore 18.00-23.00
(chiusa in occasione degli spettacoli del Castiglioncello Festival)
Vernissage
12 Luglio 2025, ore 18:30
Sito web
Editore
all around edizioni
Autore
Curatore
Autore testo critico







