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Mecenatismo e Archeologia. La collezione Salotti
un lotto di reperti in gran parte etruschi che, per volontà di Caterina e Antonio Salotti e della Soprintendenza Archeologica della Toscana, entreranno a far parte delle collezioni del museo archeologico
Comunicato stampa
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Sabato 7 maggio, alle ore 11.30, nel Pellegrinaio del Santa Maria della Scala, si inaugura la mostra Mecenatismo e Archeologia. La collezione Salotti, realizzata in collaborazione con il Comune di Siena e la Soprintendenza Archeologica della Toscana, con il sostegno della Fondazione Monte dei Paschi e con il contributo della Banca Monte dei Paschi.
Dopo la prestigiosa collezione Bernardi donata al museo nel 2001, costituita da circa trenta maioliche arcaiche medievali riconducibili a botteghe senesi del XII-XVI secolo, il Santa Maria della Scala si arricchisce così di un’altra importante collezione di materiali archeologici. Si tratta di un lotto di reperti in gran parte etruschi che, per volontà di Caterina e Antonio Salotti e della Soprintendenza Archeologica della Toscana, entreranno a far parte delle collezioni del museo archeologico.
I materiali, circa settanta reperti, offrono la possibilità di una concreta integrazione alle già ricche collezioni del Santa Maria. Alcuni lotti di materiali infatti sembrano potere essere ricondotti a produzioni dell’Etruria meridionale dove importanti città quali Vulci, Veio, Caere, Tarquinia si trovarono inserite precocemente nel tessuto dei rapporti internazionali con la Grecia e con l’Oriente, rivestendo contemporaneamente un ruolo primario nel territorio, da un punto di vista politico, religioso e culturale.
La collezione è costituita da materiali ceramici e oggetti in bronzo che coprono un arco cronologico piuttosto ampio, dall’VIII secolo a.C. all’età romana. Tra i manufatti per lo più riconducibili all’Etruria meridionale è un nucleo di buccheri: si tratta di forme vascolari evidentemente legate al mondo del banchetto, trattandosi di vasi per bere e per attingere (calici, kantharoi, coppette, un’oinochoe a bocca trilobata). Ad essi si affiancano alcuni pezzi di ceramica etrusco-corinzia, produzione etrusca che imitava il vasellame corinzio che arrivava in Etruria in Italia tra fine VIII e VII secolo a.C.: tra questi anche dei contenitori per olii profumati (alabastra), oltre a pezzi presumibilmente di importazione o realizzati da artigiani immigrati, che documentano il continuo rapporto di scambi che caratterizzava l’Etruria e il resto del bacino del Mediterraneo. Tra questi si segnala una splendida pisside a decorazione geometrica con quadriga di cavallini sul coperchio.
La collezione presenta inoltre materiali in bronzo: armille, fibule decorate con motivi incisi, spirali, pendenti di collana, tutti oggetti abitualmente deposti in corredi funerari di VIII-VII secolo a.C. L’esposizione tiene conto dell’arco cronologico e delle probabili aree di fabbricazione dei materiali ed è corredata da una pubblicazione in cui, ad una introduzione di carattere generale, farà seguito una trattazione per schede dei singoli oggetti esposti.
Dopo la prestigiosa collezione Bernardi donata al museo nel 2001, costituita da circa trenta maioliche arcaiche medievali riconducibili a botteghe senesi del XII-XVI secolo, il Santa Maria della Scala si arricchisce così di un’altra importante collezione di materiali archeologici. Si tratta di un lotto di reperti in gran parte etruschi che, per volontà di Caterina e Antonio Salotti e della Soprintendenza Archeologica della Toscana, entreranno a far parte delle collezioni del museo archeologico.
I materiali, circa settanta reperti, offrono la possibilità di una concreta integrazione alle già ricche collezioni del Santa Maria. Alcuni lotti di materiali infatti sembrano potere essere ricondotti a produzioni dell’Etruria meridionale dove importanti città quali Vulci, Veio, Caere, Tarquinia si trovarono inserite precocemente nel tessuto dei rapporti internazionali con la Grecia e con l’Oriente, rivestendo contemporaneamente un ruolo primario nel territorio, da un punto di vista politico, religioso e culturale.
La collezione è costituita da materiali ceramici e oggetti in bronzo che coprono un arco cronologico piuttosto ampio, dall’VIII secolo a.C. all’età romana. Tra i manufatti per lo più riconducibili all’Etruria meridionale è un nucleo di buccheri: si tratta di forme vascolari evidentemente legate al mondo del banchetto, trattandosi di vasi per bere e per attingere (calici, kantharoi, coppette, un’oinochoe a bocca trilobata). Ad essi si affiancano alcuni pezzi di ceramica etrusco-corinzia, produzione etrusca che imitava il vasellame corinzio che arrivava in Etruria in Italia tra fine VIII e VII secolo a.C.: tra questi anche dei contenitori per olii profumati (alabastra), oltre a pezzi presumibilmente di importazione o realizzati da artigiani immigrati, che documentano il continuo rapporto di scambi che caratterizzava l’Etruria e il resto del bacino del Mediterraneo. Tra questi si segnala una splendida pisside a decorazione geometrica con quadriga di cavallini sul coperchio.
La collezione presenta inoltre materiali in bronzo: armille, fibule decorate con motivi incisi, spirali, pendenti di collana, tutti oggetti abitualmente deposti in corredi funerari di VIII-VII secolo a.C. L’esposizione tiene conto dell’arco cronologico e delle probabili aree di fabbricazione dei materiali ed è corredata da una pubblicazione in cui, ad una introduzione di carattere generale, farà seguito una trattazione per schede dei singoli oggetti esposti.
07
maggio 2005
Mecenatismo e Archeologia. La collezione Salotti
Dal 07 maggio al 28 agosto 2005
archeologia
Location
SANTA MARIA DELLA SCALA
Siena, Piazza Del Duomo, 2, (Siena)
Siena, Piazza Del Duomo, 2, (Siena)
Vernissage
7 Maggio 2005, ore 11,30



