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Michela Mascarucci – Tra le maglie di luoghi silenziosi
Michela Mascarucci approda alla Galleria 291 Est/Inc. di Roma come vincitrice del primo premio del contest CALCO indetto da Galileo Editore.
Le sue incisioni incarnano un’alchimia visiva che unisce il rigore della tecnica all’esplorazione di mondi metafisici.
Comunicato stampa
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Michela Mascarucci approda alla Galleria 291 Est/Inc. di Roma come vincitrice del primo premio del contest CALCO indetto da Galileo Editore.
Dedita alla calcografia, questa scelta consapevolmente specifica della tecnica è estremamente funzionale alla sua ricerca artistica. La materia su cui, e attraverso cui, genera le immagini è il luogo della propria espressione.
Le sue incisioni incarnano un'alchimia visiva che unisce il rigore della tecnica all'esplorazione di mondi metafisici, rielaborando oniriche visioni in prospettiva geometrica. Il suo linguaggio visivo sembra quindi giocare con la tensione tra ordine e caos, tra spazi infiniti e confinati. Le linee si intersecano e si contorcono, creando strutture che sembrano annullare la dimensione temporale. Queste strutture claustrofobiche si alternano a spazi (fintamente) aperti, suggerendo una tensione tra il desiderio di fuga e l'impasse esistenziale.
Mascarucci costruisce e ci fa accedere ad un mondo metafisico in cui ricercare le cause del mondo sensibile. Elementi di non facile lettura e principi filosofici complessi non possono essere affrontati con una visita fugace nei mondi rappresentati, serve quindi un dialogo, nel quale lo spettatore trovi un coinvolgimento personale.
In tal senso, la galleria con il suo allestimento propone un posto in prima fila davanti allo spazio scenico che si apre nelle 12 incisioni in mostra. La presenza di singole sedute poste davanti alle opere invitano ad una fruizione lenta, emotiva e regalano il tempo necessario a percepire simultaneamente le contrapposte realtà del mondo sensibile e di quello metafisico.
Come uno spettatore davanti ad una scenografia, si entra a far parte di un modo in cui la quarta parete, una maglia fatta di segni, rappresenta la realtà e oltre la quale l’architettura si struttura in un tempo personale.
Infatti possiamo dire che l’artista crea soggetti calcografici che nella loro intrinseca trasparenza diventano oggetti di contemplazione. Questa “trasparenza” permette allo sguardo di attraversare l’opera portando il punto di attenzione oltre il limite fisico. È proprio questa caratteristica fisica presente nelle opere in mostra ad avvicinarle alle forme del Silenzio, che può essere transitivo oltre che trasparente, permettendo allo spettatore di proiettarsi verso altre dimensioni della realtà non necessariamente contenute nell’opera.
Dedita alla calcografia, questa scelta consapevolmente specifica della tecnica è estremamente funzionale alla sua ricerca artistica. La materia su cui, e attraverso cui, genera le immagini è il luogo della propria espressione.
Le sue incisioni incarnano un'alchimia visiva che unisce il rigore della tecnica all'esplorazione di mondi metafisici, rielaborando oniriche visioni in prospettiva geometrica. Il suo linguaggio visivo sembra quindi giocare con la tensione tra ordine e caos, tra spazi infiniti e confinati. Le linee si intersecano e si contorcono, creando strutture che sembrano annullare la dimensione temporale. Queste strutture claustrofobiche si alternano a spazi (fintamente) aperti, suggerendo una tensione tra il desiderio di fuga e l'impasse esistenziale.
Mascarucci costruisce e ci fa accedere ad un mondo metafisico in cui ricercare le cause del mondo sensibile. Elementi di non facile lettura e principi filosofici complessi non possono essere affrontati con una visita fugace nei mondi rappresentati, serve quindi un dialogo, nel quale lo spettatore trovi un coinvolgimento personale.
In tal senso, la galleria con il suo allestimento propone un posto in prima fila davanti allo spazio scenico che si apre nelle 12 incisioni in mostra. La presenza di singole sedute poste davanti alle opere invitano ad una fruizione lenta, emotiva e regalano il tempo necessario a percepire simultaneamente le contrapposte realtà del mondo sensibile e di quello metafisico.
Come uno spettatore davanti ad una scenografia, si entra a far parte di un modo in cui la quarta parete, una maglia fatta di segni, rappresenta la realtà e oltre la quale l’architettura si struttura in un tempo personale.
Infatti possiamo dire che l’artista crea soggetti calcografici che nella loro intrinseca trasparenza diventano oggetti di contemplazione. Questa “trasparenza” permette allo sguardo di attraversare l’opera portando il punto di attenzione oltre il limite fisico. È proprio questa caratteristica fisica presente nelle opere in mostra ad avvicinarle alle forme del Silenzio, che può essere transitivo oltre che trasparente, permettendo allo spettatore di proiettarsi verso altre dimensioni della realtà non necessariamente contenute nell’opera.
01
marzo 2025
Michela Mascarucci – Tra le maglie di luoghi silenziosi
Dal primo al 29 marzo 2025
arte contemporanea
Location
Galleria 291 Est
Roma, Viale dello Scalo S. Lorenzo, 45, (RM)
Roma, Viale dello Scalo S. Lorenzo, 45, (RM)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 11:30-19:30, sabato ore 15:30-19:30
Vernissage
1 Marzo 2025, 18:30
Sito web
Editore
Galileo Editore
Autore
Curatore
Allestimento




