Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- Servizi
- Sezioni
- container colonna1
Micromacro
I dipinti di Letizia Galli, creati appositamente per questa occasione, sembrano rappresentare l’universo super concentrato dell’ infinitamente piccolo, o alludere agli spazi siderali infinitamente grandi. Si tratta di una serie di opere di grande maestria tecnica e raffinatezza di esecuzione.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Letizia Galli
Micromacro
Il titolo che Letizia Galli ha scelto per questa mostra personale alla Stanza 251 - “Micromacro” - rappresenta in modo efficace il tipo di orizzonti che vengono aperti dalla sua pratica artistica.
I dipinti di questa artista infatti sembrano rappresentare l'universo super concentrato dell' infinitamente piccolo, con forme che potrebbero alludere ad una vita microscopica, forse nuclei cellulari, microrganismi misteriosi la cui esistenza produce effetti di massima esattezza. Possiamo dire che le opere di Letizia Galli funzionano come meccanismi per potenziare le nostre capacità percettive, generando una modificazione del nostro modo di avvertire lo scorrere del tempo: ogni flusso rallenta fino ad una estatica immobilità. Altre volte i dipinti sembrano la concretizzazione visiva di oggetti giganteschi che potrebbero trovarsi all'interno di un cosmo smisurato: pianeti, galassie in movimento, flussi di energia, radiazioni che attraversano uno spazio infinito.
In ogni caso la purezza del colore di fondo (un nero di estrema profondità e levigatezza, più raramente un celeste idilliaco) favorisce la contemplazione assorta e potente. Concentrarsi, purificarsi, esercitare una operazione di alleggerimento della tensione, queste sono le azioni che le opere di “Micromacro” suggeriscono. All'interno di uno schermo limpido sono collocate figure che irradiano energia, forme ellittiche contenenti una speciale luminosità interna. Sono presenze ignote, di non facile identificazione, potrebbero essere creature dotate di vita, oppure semplici fenomeni luminosi, materie inanimate, fossili brillanti.
Osserviamo scene in espansione che promettono di estendersi ben oltre i confini della tela. Anche nelle opere di piccolo formato questa promessa di infinità viene mantenuta, come se le forme “aliene” - contenute in un perimetro chiuso - si muovessero invece all'interno di uno spazio illimitato.
Letizia Galli realizza una pittura “di processo”, i cui risultati finali sono in realtà le tracce di una specifica tecnica esecutiva, con gesti e procedure che vanno a cristallizzarsi sulla superficie della tela. Sono opere di complessa esecuzione, in equilibrio tra fluidità della materia e necessità di un attento controllo. Pochi selezionatissimi elementi abitano la dimensione monocroma del quadro e quindi ogni dettaglio deve risultare perfettamente a fuoco, collocato al posto giusto, senza però dare l'impressione né di un eccessivo dominio razionale, né di una incontrollata casualità. In questa operazione di difficile bilanciamento risiede la maestria di Letizia Galli che intende il fare artistico come una vicenda che deve svilupparsi in modo avventuroso dentro le esatte coordinate del proprio linguaggio espressivo.
Completano la mostra due elementi particolari. Una scultura di ridotte dimensioni ed un lavoro su carta di grande formato (collocati nella sezione della galleria denominata “Il Ridotto”). Opere che rispecchiano una pluridecennale ricerca dell'artista dedicata al concetto dell'Albero binario.
Stefano Loria
Micromacro
Il titolo che Letizia Galli ha scelto per questa mostra personale alla Stanza 251 - “Micromacro” - rappresenta in modo efficace il tipo di orizzonti che vengono aperti dalla sua pratica artistica.
I dipinti di questa artista infatti sembrano rappresentare l'universo super concentrato dell' infinitamente piccolo, con forme che potrebbero alludere ad una vita microscopica, forse nuclei cellulari, microrganismi misteriosi la cui esistenza produce effetti di massima esattezza. Possiamo dire che le opere di Letizia Galli funzionano come meccanismi per potenziare le nostre capacità percettive, generando una modificazione del nostro modo di avvertire lo scorrere del tempo: ogni flusso rallenta fino ad una estatica immobilità. Altre volte i dipinti sembrano la concretizzazione visiva di oggetti giganteschi che potrebbero trovarsi all'interno di un cosmo smisurato: pianeti, galassie in movimento, flussi di energia, radiazioni che attraversano uno spazio infinito.
In ogni caso la purezza del colore di fondo (un nero di estrema profondità e levigatezza, più raramente un celeste idilliaco) favorisce la contemplazione assorta e potente. Concentrarsi, purificarsi, esercitare una operazione di alleggerimento della tensione, queste sono le azioni che le opere di “Micromacro” suggeriscono. All'interno di uno schermo limpido sono collocate figure che irradiano energia, forme ellittiche contenenti una speciale luminosità interna. Sono presenze ignote, di non facile identificazione, potrebbero essere creature dotate di vita, oppure semplici fenomeni luminosi, materie inanimate, fossili brillanti.
Osserviamo scene in espansione che promettono di estendersi ben oltre i confini della tela. Anche nelle opere di piccolo formato questa promessa di infinità viene mantenuta, come se le forme “aliene” - contenute in un perimetro chiuso - si muovessero invece all'interno di uno spazio illimitato.
Letizia Galli realizza una pittura “di processo”, i cui risultati finali sono in realtà le tracce di una specifica tecnica esecutiva, con gesti e procedure che vanno a cristallizzarsi sulla superficie della tela. Sono opere di complessa esecuzione, in equilibrio tra fluidità della materia e necessità di un attento controllo. Pochi selezionatissimi elementi abitano la dimensione monocroma del quadro e quindi ogni dettaglio deve risultare perfettamente a fuoco, collocato al posto giusto, senza però dare l'impressione né di un eccessivo dominio razionale, né di una incontrollata casualità. In questa operazione di difficile bilanciamento risiede la maestria di Letizia Galli che intende il fare artistico come una vicenda che deve svilupparsi in modo avventuroso dentro le esatte coordinate del proprio linguaggio espressivo.
Completano la mostra due elementi particolari. Una scultura di ridotte dimensioni ed un lavoro su carta di grande formato (collocati nella sezione della galleria denominata “Il Ridotto”). Opere che rispecchiano una pluridecennale ricerca dell'artista dedicata al concetto dell'Albero binario.
Stefano Loria
15
febbraio 2025
Micromacro
Dal 15 febbraio al 29 marzo 2025
arte contemporanea
Location
Stanza 251
Firenze, Via del Drago D'Oro, 4r, (FI)
Firenze, Via del Drago D'Oro, 4r, (FI)
Orario di apertura
Lunedì-Sabato ore 16:00-19:30
Vernissage
15 Febbraio 2025, 16:00 -20:00
Autore
Autore testo critico
Produzione organizzazione






