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“Migrazioni”: sei artisti esplorano il viaggio tra memoria, natura e trasformazione
Sei artisti raccontano le migrazioni tra memoria, vita interiore e natura nella mostra collettiva “Migrazioni”, a cura di Sonia Strukul. Le opere spaziano tra pittura, grafica e teleri inediti in carta Kraft dedicati al viaggio degli animali.
Comunicato stampa
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Un tema antico eppure attualissimo, che attraversa la storia naturale e culturale dell’umanità: le migrazioni. Non solo spostamenti geografici, ma passaggi interiori, metamorfosi, cambiamenti di vita e di prospettiva. A questa molteplicità di significati si ispira la mostra collettiva “Migrazioni”, in programma dal 4 al 12 ottobre negli spazi suggestivi dell’Ex Chiesa dell’Annunziata di Este (Padova). La rassegna, curata da Sonia Strukul, che figura anche tra gli artisti partecipanti, inaugura sabato 4 ottobre alle ore 17.00 e sarà visitabile tutti i giorni dalle 16.00 alle 19.00 con ingresso libero. L’iniziativa è realizzata con il patrocinio della Città di Este e della Provincia di Padova, a testimonianza della volontà delle istituzioni di valorizzare l’arte contemporanea come spazio di riflessione civile e culturale.
“Migrazioni” riunisce sei artisti, Maria Rita Catalano, Ivana Ceresa, Renzo Fortin, Eros Rizzo, Barbara Scarparolo e Sonia Strukul, che hanno scelto di confrontarsi con un tema universale, declinandolo secondo la propria poetica.
«Ho scelto il titolo “Migrazioni” perché lascia spazio a infinite possibilità di interpretazione – spiega la curatrice Sonia Strukul – Gli artisti hanno fatto proprio questo concetto traducendolo secondo la loro sensibilità: dagli spostamenti dei popoli ai mutamenti ambientali, dai viaggi degli animali a quelli interiori dell’anima, fino alla dimensione spirituale della metempsicosi. Tutto, sulla Terra e oltre, è movimento, passaggio, trasformazione».
La mostra si propone così come una riflessione corale sul nostro tempo e sulle sue urgenze: dalle crisi globali ai legami con la memoria storica, dalle fragilità personali ai cicli di vita, morte e rigenerazione. “Migrazioni” diventa specchio infranto della contemporaneità, i cui frammenti si ricompongono nell’arte con linguaggi diversi ma complementari. Ogni artista restituisce la propria visione di un fenomeno che appartiene da sempre alla natura e alla storia dell’uomo, rivelando come il concetto stesso di migrazione non sia soltanto geografia, ma identità, cultura, esistenza.
GLI ARTISTI IN MOSTRA:
La collettiva si compone di sei voci, diverse per stile e linguaggio, accomunate dal desiderio di esplorare il significato profondo di ciò che significa “migrare”.
Maria Rita Catalano affronta il tema da una prospettiva intima, trasformando le tele in paesaggi interiori che raccontano cambiamento e rinascita. Nei suoi colori, simbolici e autobiografici, emerge la ricerca di equilibrio e serenità, mentre le ceramiche Raku, con le loro tonalità contrastanti, diventano metafora di resilienza e trasformazione.
Ivana Ceresa concentra la sua ricerca sul viaggio come esperienza concreta e simbolica. Attraverso oggetti che evocano lo spostamento da un luogo a un altro, l’artista restituisce la tensione di ogni percorso umano: tra partenza e arrivo c’è un movimento che, reso statico, diventa meditazione. Le sue opere fermano l’attimo e invitano lo spettatore a guardare oltre la superficie.
Renzo Fortin interpreta la migrazione come passaggio dell’Essere, spesso doloroso ma necessario. Le sue opere grafiche su carta, essenziali e potenti, traducono questo tema in segni che evocano tracce, memorie e continuità, come un attraversamento che lascia impronte indelebili. Richiami alla poesia di Dante, alle musiche di Verdi e ai canti della Resistenza si intrecciano con la sua pittura, evocando una dimensione collettiva e universale.
Eros Rizzo sceglie di radicare il tema nella realtà contemporanea con l’opera Stranieri a Este, ispirata al titolo della 60ª Biennale di Venezia. La sua pittura, corposa e immediata, racconta come anche una città di provincia rifletta la complessità del mondo, dove i flussi migratori portano con sé storie e relazioni in continuo divenire.
Barbara Scarparolo intraprende un percorso interiore: nelle sue figure femminili, costruite con tinte calde e stratificazioni materiche, la migrazione si fa viaggio spirituale e ricerca di luce. Ogni opera diventa un cammino verso la conoscenza e la scoperta di sé, in cui la materia pittorica plasmata dalle mani e dai pennelli si trasforma quasi magicamente in armonia.
Infine, la stessa Sonia Strukul presenta quattro tele che compongono un’unica opera dal titolo “La morte è rivoluzione”. Qui la migrazione assume il volto estremo del viaggio che porta alla fine della vita, ma anche al suo possibile riscatto. Le opere raccontano un istante che ridefinisce il “prima” e il “dopo”, intrecciando morte e vita in un rapporto inscindibile, fatto di fragilità e di speranza. In aggiunta, Strukul porta anche una serie di grandi teleri realizzati su carta Kraft, una novità nel suo percorso artistico, che saranno appesi alla balaustra del mezzanino: opere inedite dedicate alla migrazione degli animali. Questo doppio registro, il piano esistenziale delle tele e il racconto naturale dei teleri, crea un dialogo potente con il tema centrale della mostra.
INFORMAZIONI:
MIGRAZIONI / Catalano, Ceresa, Fortin, Rizzo, Scarparolo, Strukul
a cura di Sonia Strukul
Ex Chiesa dell’Annunziata
Piazza Trento, 211 - Este (Padova)
dal 4 al 12 ottobre 2025
inaugurazione 4 ottobre ore 17.00
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 16.00/ 19.00
Ingresso libero
“Migrazioni” riunisce sei artisti, Maria Rita Catalano, Ivana Ceresa, Renzo Fortin, Eros Rizzo, Barbara Scarparolo e Sonia Strukul, che hanno scelto di confrontarsi con un tema universale, declinandolo secondo la propria poetica.
«Ho scelto il titolo “Migrazioni” perché lascia spazio a infinite possibilità di interpretazione – spiega la curatrice Sonia Strukul – Gli artisti hanno fatto proprio questo concetto traducendolo secondo la loro sensibilità: dagli spostamenti dei popoli ai mutamenti ambientali, dai viaggi degli animali a quelli interiori dell’anima, fino alla dimensione spirituale della metempsicosi. Tutto, sulla Terra e oltre, è movimento, passaggio, trasformazione».
La mostra si propone così come una riflessione corale sul nostro tempo e sulle sue urgenze: dalle crisi globali ai legami con la memoria storica, dalle fragilità personali ai cicli di vita, morte e rigenerazione. “Migrazioni” diventa specchio infranto della contemporaneità, i cui frammenti si ricompongono nell’arte con linguaggi diversi ma complementari. Ogni artista restituisce la propria visione di un fenomeno che appartiene da sempre alla natura e alla storia dell’uomo, rivelando come il concetto stesso di migrazione non sia soltanto geografia, ma identità, cultura, esistenza.
GLI ARTISTI IN MOSTRA:
La collettiva si compone di sei voci, diverse per stile e linguaggio, accomunate dal desiderio di esplorare il significato profondo di ciò che significa “migrare”.
Maria Rita Catalano affronta il tema da una prospettiva intima, trasformando le tele in paesaggi interiori che raccontano cambiamento e rinascita. Nei suoi colori, simbolici e autobiografici, emerge la ricerca di equilibrio e serenità, mentre le ceramiche Raku, con le loro tonalità contrastanti, diventano metafora di resilienza e trasformazione.
Ivana Ceresa concentra la sua ricerca sul viaggio come esperienza concreta e simbolica. Attraverso oggetti che evocano lo spostamento da un luogo a un altro, l’artista restituisce la tensione di ogni percorso umano: tra partenza e arrivo c’è un movimento che, reso statico, diventa meditazione. Le sue opere fermano l’attimo e invitano lo spettatore a guardare oltre la superficie.
Renzo Fortin interpreta la migrazione come passaggio dell’Essere, spesso doloroso ma necessario. Le sue opere grafiche su carta, essenziali e potenti, traducono questo tema in segni che evocano tracce, memorie e continuità, come un attraversamento che lascia impronte indelebili. Richiami alla poesia di Dante, alle musiche di Verdi e ai canti della Resistenza si intrecciano con la sua pittura, evocando una dimensione collettiva e universale.
Eros Rizzo sceglie di radicare il tema nella realtà contemporanea con l’opera Stranieri a Este, ispirata al titolo della 60ª Biennale di Venezia. La sua pittura, corposa e immediata, racconta come anche una città di provincia rifletta la complessità del mondo, dove i flussi migratori portano con sé storie e relazioni in continuo divenire.
Barbara Scarparolo intraprende un percorso interiore: nelle sue figure femminili, costruite con tinte calde e stratificazioni materiche, la migrazione si fa viaggio spirituale e ricerca di luce. Ogni opera diventa un cammino verso la conoscenza e la scoperta di sé, in cui la materia pittorica plasmata dalle mani e dai pennelli si trasforma quasi magicamente in armonia.
Infine, la stessa Sonia Strukul presenta quattro tele che compongono un’unica opera dal titolo “La morte è rivoluzione”. Qui la migrazione assume il volto estremo del viaggio che porta alla fine della vita, ma anche al suo possibile riscatto. Le opere raccontano un istante che ridefinisce il “prima” e il “dopo”, intrecciando morte e vita in un rapporto inscindibile, fatto di fragilità e di speranza. In aggiunta, Strukul porta anche una serie di grandi teleri realizzati su carta Kraft, una novità nel suo percorso artistico, che saranno appesi alla balaustra del mezzanino: opere inedite dedicate alla migrazione degli animali. Questo doppio registro, il piano esistenziale delle tele e il racconto naturale dei teleri, crea un dialogo potente con il tema centrale della mostra.
INFORMAZIONI:
MIGRAZIONI / Catalano, Ceresa, Fortin, Rizzo, Scarparolo, Strukul
a cura di Sonia Strukul
Ex Chiesa dell’Annunziata
Piazza Trento, 211 - Este (Padova)
dal 4 al 12 ottobre 2025
inaugurazione 4 ottobre ore 17.00
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 16.00/ 19.00
Ingresso libero
04
ottobre 2025
“Migrazioni”: sei artisti esplorano il viaggio tra memoria, natura e trasformazione
Dal 04 al 12 ottobre 2025
arte contemporanea
Location
Ex Chiesetta dell’Annunziata, Piazza Trento – Este (PD)
Este, Piazza Trento, 211, (PD)
Este, Piazza Trento, 211, (PD)
Orario di apertura
tutti i giorni ore 16.00-19.00
Vernissage
4 Ottobre 2025, 17.30
Autore
Curatore
Patrocini










