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Mila Dau – Fertility of the Margins
Le sagome delle persone si intrecciano con quelle dipinte sulla superficie di carta, creando un unicum “dentro e fuori”, di disegno, materia, di spessori e gradazioni di forte impatto e suggestione. Le figure sono presenza e vuoto e allo stesso tempo. Sono dialogo, circostante e circostanza….
Comunicato stampa
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Mila Dau, architetto e artista italiana che vive e lavora a New York dal 1991, presenta, nella particolare cornice dello spazio AOC F58, l’evoluzione delle tematiche principali del suo lavoro, in 22 opere in acquerello su carta.
La fertilità dei margini, una nuova serie pittorica che dal suo inizio nel 1991 sino al presente, segue un percorso ancora in trasformazione, che ha attraversato varie fasi formali e sperimentato vari materiali e superfici, per giungere alle attuali figure che vivono dentro e fuori i margini dell’opera stessa. Oggi la progressione del lavoro di Mila Dau passa attraverso l’acquerello su carta, media che la accompagna da oltre sei anni; la misura delle opere si è ridotta sviluppandosi invece su una dimensionalità di sovrapposizioni, di luci e ombre, di spazi. I margini sono limiti sottili quanto fertili, non sono gli estremi di un precipizio di cui non si distinguono le profondità, quanto invece i profili di un oltre possibile, produttivo e immaginifico.
Le sagome delle persone si intrecciano con quelle dipinte sulla superficie di carta, creando un unicum “dentro e fuori”, di disegno, materia, di spessori e gradazioni di forte impatto e suggestione. Le figure sono presenza e vuoto e allo stesso tempo, tempo! Sono dialogo, circostante e circostanza, interpreti dell’esistenza, di quel piccolo universo chiamato mondo dell’arte.
Quella di Mila Dau è un’infinita dedica ai musei, ai luoghi espositivi quali contenitori e cattedrali dell’arte, agli artisti e alle persone del settore, incontrate e da lei ammirate nella sua lunga carriera lavorativa. L’artista continua a seguire, oggi con sempre nuova linfa, i visitatori e gli operatori degli spazi espositivi, accarezzando anche le persone care e l’immagine di sé stessa, nonché i profili e le citazioni di opere stesse, ponendo nuove domande e proponendo nuove risposte.
Oggi è il momento in cui tutto è in campo, tutto è visibile, le prospettive, le architetture e le figure si incontrano, si raccontano e ci raccontano. Il coinvolgimento è parte integrante del progress, che in questa continua evoluzione rimane immutabilmente riconoscibile nella sua cifra.
Ogni soggetto nasce dalla riflessione sulla propria attività iniziata all’arrivo negli Stati Uniti, dove è giunta con il background degli studi attuati a Roma e a Montreal e con le esperienze espositive degli anni ’80; dal suo rapporto con il mondo artistico e l’introduzione nell’ambiente culturale newyorkese, gradualmente conquistato attraverso la conoscenza delle persone e dei contesti e degli ambienti deputati all’arte. Un lungo percorso, tanti eventi e considerazioni, tante cose da raccontare, da fissare e tradurre in “opera”, un lungo viaggio nelle prove della vita, nella ricerca, nella sperimentazione e nella passione.
La fertilità dei margini, una nuova serie pittorica che dal suo inizio nel 1991 sino al presente, segue un percorso ancora in trasformazione, che ha attraversato varie fasi formali e sperimentato vari materiali e superfici, per giungere alle attuali figure che vivono dentro e fuori i margini dell’opera stessa. Oggi la progressione del lavoro di Mila Dau passa attraverso l’acquerello su carta, media che la accompagna da oltre sei anni; la misura delle opere si è ridotta sviluppandosi invece su una dimensionalità di sovrapposizioni, di luci e ombre, di spazi. I margini sono limiti sottili quanto fertili, non sono gli estremi di un precipizio di cui non si distinguono le profondità, quanto invece i profili di un oltre possibile, produttivo e immaginifico.
Le sagome delle persone si intrecciano con quelle dipinte sulla superficie di carta, creando un unicum “dentro e fuori”, di disegno, materia, di spessori e gradazioni di forte impatto e suggestione. Le figure sono presenza e vuoto e allo stesso tempo, tempo! Sono dialogo, circostante e circostanza, interpreti dell’esistenza, di quel piccolo universo chiamato mondo dell’arte.
Quella di Mila Dau è un’infinita dedica ai musei, ai luoghi espositivi quali contenitori e cattedrali dell’arte, agli artisti e alle persone del settore, incontrate e da lei ammirate nella sua lunga carriera lavorativa. L’artista continua a seguire, oggi con sempre nuova linfa, i visitatori e gli operatori degli spazi espositivi, accarezzando anche le persone care e l’immagine di sé stessa, nonché i profili e le citazioni di opere stesse, ponendo nuove domande e proponendo nuove risposte.
Oggi è il momento in cui tutto è in campo, tutto è visibile, le prospettive, le architetture e le figure si incontrano, si raccontano e ci raccontano. Il coinvolgimento è parte integrante del progress, che in questa continua evoluzione rimane immutabilmente riconoscibile nella sua cifra.
Ogni soggetto nasce dalla riflessione sulla propria attività iniziata all’arrivo negli Stati Uniti, dove è giunta con il background degli studi attuati a Roma e a Montreal e con le esperienze espositive degli anni ’80; dal suo rapporto con il mondo artistico e l’introduzione nell’ambiente culturale newyorkese, gradualmente conquistato attraverso la conoscenza delle persone e dei contesti e degli ambienti deputati all’arte. Un lungo percorso, tanti eventi e considerazioni, tante cose da raccontare, da fissare e tradurre in “opera”, un lungo viaggio nelle prove della vita, nella ricerca, nella sperimentazione e nella passione.
03
novembre 2025
Mila Dau – Fertility of the Margins
Dal 03 al 21 novembre 2025
altro
Location
AOCF58 – GALLERIA BRUNO LISI
Roma, Via Flaminia, 58, (Roma)
Roma, Via Flaminia, 58, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì ore 17.00 - 19.30 (su appuntamento 3339652149, chiuso sabato e festivi)
Vernissage
3 Novembre 2025, ore 18.00
Autore
Autore testo critico





