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NAIMA – Il Canto delle sirene
Piccola mostra interattiva per voci e dame a cura di Naima. Voci Silvia Carbotti / sound design Fabio Del Galdo / allestimento Alberto Garino. Volti rétro tra sogno e realtà, abiti sontuosi tra Rinascimento e pop, più di trenta figure silenziose pronte a parlare.
Comunicato stampa
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Naima
IL CANTO DELLE SIRENE
Piccola mostra interattiva per voci e dame a cura di Naima
voci Silvia Carbotti / sound design Fabio Del Galdo / allestimento Alberto Garino
Dal 12 al 26 luglio 2025 il MAU – Museo di Arte Urbana presenta, presso lo Spazio Garino, Il Canto delle Sirene piccola mostra interattiva per voci e dame a cura di Naima.
Volti di dame che guardano oltre, tra chiaroscuri e memorie rétro, apparentemente uscite da un sogno e sospese in un tempo che non è più il nostro ma nemmeno del tutto passato. Dame con abiti sontuosi che fondono elementi rinascimentali e barocchi al pop contemporaneo. I loro volti sono perfettamente simmetrici, impassibili, spesso incorniciati da colletti fiamminghi, copricapi surreali o curiosi tessuti che ricordano lana, plastica, metallo o carta crespa. Sono oltre trenta, e sono mute… ma non per sempre. Naima, che attraversa i confini dell’intelligenza artificiale con la delicatezza di chi si interroga e sperimenta, ha generato in questi ultimi tre anni un vero e proprio esercito di “icone” sintetiche, frammenti di una bellezza dimenticata. E per questo progetto ha fatto un passo ulteriore, ha dato loro una voce. A noi il ruolo di farle cantare.
Cinque di queste dame, infatti, se osservate attraverso lo schermo di uno smartphone, cantano. E grazie all’intervento dei visitatori danno forma a un coro che cambia di volta in volta in base alla partecipazione di chi le osserva. Silvia Carbotti, cantante torinese, ha prestato la sua voce per incarnare questa possibilità e far si che le immagini “ritrovassero” il suono che non hanno mai avuto. Il tappeto sonoro della stanza – composto da Fabio Del Galdo – non è un accompagnamento passivo, ma una trama viva, che può essere trasformata dai visitatori attraverso un piccolo gesto da compiere nella stanza. E nella sovrapposizione tra il canto delle dame e questa materia sonora fluida, prende forma una partitura sempre diversa: un coro cangiante, che nasce dalla relazione tra immagine, voce e presenza umana.
Ma ciò che dà significato a questa piccola mostra non è la tecnologia, né l’interattività in sé. È l’idea poetica che la sostiene. Come nella fiaba di Andersen, in cui la Sirenetta rinuncia alla voce – il suo dono più prezioso – per ottenere le gambe e abitare la terra, anche qui ci troviamo di fronte a figure che hanno attraversato il confine tra mondi. E nel farlo, hanno perso il loro canto. La voce, per le sirene, non è solo un mezzo di seduzione, è identità, anima. Perdere il proprio canto significa perdere un pezzo di sé, perdere sé stesse. Il canto delle sirene è allora un tentativo poetico di restituire voce a chi non può parlare. Di far cantare ciò che è nato muto. Di dare nuova vita a immagini create da una macchina, ma rianimate da uno sguardo, da un gesto e, infine, da un ascolto.
Il canto delle sirene è una mostra che si guarda, si attraversa, si ascolta, ma soprattutto si abita grazie all’allestimento curato da Alberto Garino. È una mostra che “chiama”.
A noi decidere se ascoltarla.
Vernissage sabato 12 luglio ore 18.30
12 – 26 luglio 2025 – Spazio Garino – via Rocciamelone 1, Torino.
Si ringrazia Garden Lab per la collaborazione
IL CANTO DELLE SIRENE
Piccola mostra interattiva per voci e dame a cura di Naima
voci Silvia Carbotti / sound design Fabio Del Galdo / allestimento Alberto Garino
Dal 12 al 26 luglio 2025 il MAU – Museo di Arte Urbana presenta, presso lo Spazio Garino, Il Canto delle Sirene piccola mostra interattiva per voci e dame a cura di Naima.
Volti di dame che guardano oltre, tra chiaroscuri e memorie rétro, apparentemente uscite da un sogno e sospese in un tempo che non è più il nostro ma nemmeno del tutto passato. Dame con abiti sontuosi che fondono elementi rinascimentali e barocchi al pop contemporaneo. I loro volti sono perfettamente simmetrici, impassibili, spesso incorniciati da colletti fiamminghi, copricapi surreali o curiosi tessuti che ricordano lana, plastica, metallo o carta crespa. Sono oltre trenta, e sono mute… ma non per sempre. Naima, che attraversa i confini dell’intelligenza artificiale con la delicatezza di chi si interroga e sperimenta, ha generato in questi ultimi tre anni un vero e proprio esercito di “icone” sintetiche, frammenti di una bellezza dimenticata. E per questo progetto ha fatto un passo ulteriore, ha dato loro una voce. A noi il ruolo di farle cantare.
Cinque di queste dame, infatti, se osservate attraverso lo schermo di uno smartphone, cantano. E grazie all’intervento dei visitatori danno forma a un coro che cambia di volta in volta in base alla partecipazione di chi le osserva. Silvia Carbotti, cantante torinese, ha prestato la sua voce per incarnare questa possibilità e far si che le immagini “ritrovassero” il suono che non hanno mai avuto. Il tappeto sonoro della stanza – composto da Fabio Del Galdo – non è un accompagnamento passivo, ma una trama viva, che può essere trasformata dai visitatori attraverso un piccolo gesto da compiere nella stanza. E nella sovrapposizione tra il canto delle dame e questa materia sonora fluida, prende forma una partitura sempre diversa: un coro cangiante, che nasce dalla relazione tra immagine, voce e presenza umana.
Ma ciò che dà significato a questa piccola mostra non è la tecnologia, né l’interattività in sé. È l’idea poetica che la sostiene. Come nella fiaba di Andersen, in cui la Sirenetta rinuncia alla voce – il suo dono più prezioso – per ottenere le gambe e abitare la terra, anche qui ci troviamo di fronte a figure che hanno attraversato il confine tra mondi. E nel farlo, hanno perso il loro canto. La voce, per le sirene, non è solo un mezzo di seduzione, è identità, anima. Perdere il proprio canto significa perdere un pezzo di sé, perdere sé stesse. Il canto delle sirene è allora un tentativo poetico di restituire voce a chi non può parlare. Di far cantare ciò che è nato muto. Di dare nuova vita a immagini create da una macchina, ma rianimate da uno sguardo, da un gesto e, infine, da un ascolto.
Il canto delle sirene è una mostra che si guarda, si attraversa, si ascolta, ma soprattutto si abita grazie all’allestimento curato da Alberto Garino. È una mostra che “chiama”.
A noi decidere se ascoltarla.
Vernissage sabato 12 luglio ore 18.30
12 – 26 luglio 2025 – Spazio Garino – via Rocciamelone 1, Torino.
Si ringrazia Garden Lab per la collaborazione
12
luglio 2025
NAIMA – Il Canto delle sirene
Dal 12 al 26 luglio 2025
arte contemporanea
Location
MAU – MUSEO D’ARTE URBANA
Torino, Via Rocciamelone, 7, (Torino)
Torino, Via Rocciamelone, 7, (Torino)
Orario di apertura
presso Spazio Garino
Apertura al pubblico su prenotazione
dal lunedì al venerdì - telefono 333.5427256
sabato e domenica apertura dalle 15,30 alle 19,00
Vernissage
12 Luglio 2025, 18,30
Autore
Allestimento
Progetto grafico
Media partner









